Prologo

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📍Vicenza, Veneto, Italia
🗓 3 Maggio 2019

Era una tiepida giornata di sole a Vicenza ed ero seduta sul divano di casa mia, stressata ed impaziente al punto da non voler nemmeno tornare in pista, lo facevo ormai solo perché era il mio lavoro e non mi impegnavo nemmeno, infatti, a differenza degli altri, non avevo ancora un contratto per la stagione che mi aspettava.
Arthur mi disse più volte che dovevo iniziare ad impegnarmi seriamente perché la Formula 2 mi stava formando per passare alla categoria superiore e che, vedendomi gareggiare e arrivare spesso in prima posizione, la Ferrari era interessata a me, tanto che avevano chiesto di me attraverso Charles, il fratello di Arthur, che fa parte del Team Ferrari in Formula 1.
Tutti sapevano che il mio amore per i motori era troppo forte per essere lasciato nel dimenticatoio e che se non volevo più correre, era perché stavo davvero male. I miei amici, il mio team e soprattutto Arthur, il mio migliore amico, volevano mettermi a mio agio, aiutarmi e rendermi in qualche modo felice, ma la depressione mi faceva male, il fatto che non ci fosse niente che potesse stravolgere la mia vita mi stava mandando fuori di testa.
Con il cellulare in mano, cercai i miei auricolari e alzandomi, mi diressi nel mio rifugio, camera mia. Alzai il volume e partí Fuel, una canzone dei Metallica.
Ai primi versi cantati, o meglio, urlati da James, mi misi a pensare.
Fuel, carburante. Non avevo del carburante se non quello della mia monoposto, io volevo del carburante che mi facesse sentire euforica e mi portasse all'adrenalina che non vivevo da tempo. La mia vita era monotona, ogni giorno era più spento e dentro di me sapevo che avrei dovuto cambiare qualcosa per fare in modo che mi sentissi meglio.
Decisi di farlo da subito per me stessa, capendo anche di dovermi rialzare da sola, perché i soli consigli dei miei amici, per quanto preziosi, potevano portarmi alla felicità solo se messi in atto.
Così mi diressi verso il circuito dove provavo con Arthur ogni due giorni, ora solo una volta alla settimana, data la mia svogliatezza, sapendo che l'avrei trovato lì. Presi le chiavi della mia auto e raggiunsi Grisignano di Zocco, a pochi chilometri dalla mia abitazione.
Tutto il Team mi accolse sorridente e Marco, il mio preparatore era davvero felice di rivedermi, ero davvero contenta di vedere nei loro occhi questa felicità, significava che contavo molto per loro.
Arrivai sulla pista, di fianco alla mia monoposto, dove trovai il mio compagno di squadra.

  «Ciao Asia, finalmente ti rivedo, ti sei allenata solo venerdì scorso... come stai?» mi sorrise e mi abbracciò il mio migliore amico.
  «Bene, ho finalmente deciso di dover stravolgere la mia vita... nel senso, mi sento oppressa dalla monotonia, voglio cambiare.»
  «Che cosa intendi?» mi chiese il piccolo Leclerc.
  «Ti ricordi quel contratto che mi aveva proposto la Ferrari attraverso te, o meglio, Charles?»
  «Certo, Asia... vorresti accettare?» mi chiese incredulo e felice per me.
  «Esatto, ormai non mi ci trovo più in questa categoria, sono troppo avanti con l'età... mi piacerebbe accettare non solo per fare un cambiamento nella mia vita ma per dimostrare anche che le donne possono raggiungere qualunque cosa, se lottano per ciò che vogliono...» sorrisi flebilmente, un po' rammaricata, pensando al fatto che accettando, non avrei visto Arthur così spesso.
  «Hai ragione... beata te che puoi già gareggiare in Formula 1... — mi disse con la stessa nostalgia che avevo io qualche secondo prima — dobbiamo avvisare Charles, ci vediamo a casa mia o preferisci fare da te? Lui può salire da Maranello domani, se ti va. Gli chiedo di venire con Binotto e vedrai che andrà tutto bene, sei una grande pilota, Asia... però... non dimenticarti mai di me...» mi disse Arthur, cercando di nascondere la sua tristezza con uno di quei suoi sorrisi raggianti.
Sorrisi anch'io, rassicurandolo che non lo avrei mai dimenticato, anzi, gli dissi che sarei andata a trovarlo spesso così come fa Charles.
  «Meglio da me, mi sentirei più a mio agio, che ne dici?»
  «Mi sembra perfetto, ora chiamo mio fratello e vediamo se domani riesce a coinvolgere Mattia Binotto, sai, è impegnato ma Charles sarebbe venuto comunque a farmi un saluto verso sera. Ne sarà felice, ti vuole tanto bene anche se non vi vedete da tanto...»

Il giovane monegasco si allontanò parlando con suo fratello e poi, dopo un paio di minuti, tornò da me.

  «Domani verranno da te per le tre del pomeriggio, poi mi ha detto Charles che gli piacerebbe molto cenare con noi, quindi, che ne dici se ordiniamo qualcosa per le sette e mezza? Piccolo party solo per noi, come ai vecchi tempi!»
  «Va benissimo, per la cena facciamo tranquillamente da me, mi sembra un'ottima idea, non vedo l'ora!» risposi felice di rivedere il fratello maggiore di Arthur.

Dopo un pomeriggio passato a provare sul circuito di casa, salutai Arthur e il mio preparatore. Nonostante non guidassi da una settimana, avevo la situazione sotto controllo e Arthur si complimentò più volte con me per essere arrivata prima in entrambe le gare in cui ci siamo sfidati.

~✨🤍🏎~

Ciao a tutti, ho iniziato questa nuova storia perché mi entusiasma questo sport (e anche Charles, ahahah).
Ovviamente, prendete con le pinze le date della prima parte della storia: l'ho ambientata nel 2019 ma so che Arthur all'epoca non gareggiava con la Prema, solo che per motivi tecnici ho dovuto fare questa modifica, capirete più in là il motivo!
Grazie di aver letto questo primo capitolo,
Asia🤍🥰

Fuel | Charles LeclercWhere stories live. Discover now