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POV MARCO

Arrivati alle porte di Monaco, non abbiamo saputo resistere un secondo di più. Dovevamo sincerarci di essere reali l'uno per l'altro. E pensare che siamo stremati dal viaggio, dalla notte insonne e dagli stenti patiti in queste ultime settimane.

Spingo Alex nei sedili dietro, tiro quelli avanti tutti verso il volante e gli piombo sopra. Due secondi dopo siamo nudi e affamati.

"Ho portato... anche... ah, provviste-"

"Sei stato fantastico" gli dico, gli parlo in bocca. Le sue labbra generose sono il mio letto, i miei due guanciali confortevoli dove poter infilare tutto me stesso e restare a godere, e poi a dormire.

La sua pelle la stringo, la mordo, la lecco simulando del cannibalismo. Lo voglio, voglio cibarmi di lui perché è la cosa più buona che io abbia mai assaggiato. Ha ancora quel sapore dolce, selvatico. L'odore della sua pelle è come un imprinting, per me.

"Alex... io ti-"

"Prendimi subito, idiota" apre le gambe e io ci cado dentro, affondo fra le sue cosce. Il suo corpo si è mantenuto elastico, il puledro che ricordavo e che ho desiderato di giorno e di notte, in ogni momento. Deve essere il paradiso.

"Ahi!"

"Scusa, pe-perdonami..." devo andare più piano. Ho spinto troppo in fretta dentro di lui e si sta agitando in preda a un dolore misto a piacere. Ma non ho più sangue alla testa, Alex, devi scusarmi.

"Marco..." mi infila le unghie dietro alla schiena.

"Dammi tutto. Tutto quello che puoi" lo prego, e il mio viso si addentra tra le sue natiche e rimane a scavare con la lingua.

I suoi gemiti sono una melodia divina per le mie orecchie e il suo seme è miele che mi scorre in gola. Ingoio il suo nutrimento, mentre la sua virilità è stretta nel mio esofago. Non respiro, mi alimento attraverso di lui.

La sua aria è la mia.

Dopo il suo stupendo orgasmo, lo sento piangere. Un pianto liberatorio. Così, mi arrampico verso la sua testa bionda e lo stringo al petto.

"Di nuovo insieme... Volevano farci il lavaggio del cervello."

"Mac..." singhiozza "Avevo fottutamente ragione! Devi ammetterlo, cazzo..."

Sono confuso, dato che tutto il sangue sta irrorando il mio pene pienamente eretto. "Su cosa?"

Alex mi solletica lo zigomo con le sue ciglia. I suoi occhi limpidi sono di nuovo tutti per me. "Sulla questione 'specchietto per le allodole'!" mi incalza, pimpante. "Era davvero una dannata trappola, quella colonia."

"Tu hai sempre avuto ragione. Anche sulla questione ruoli." Detto questo, gli lecco le lacrime. Sì, bevo anche quelle.

"Ruoli?" ma fa, incredulo.

"Non voglio che tu sia la mia donna" gli serro il viso tra le mani e metto finalmente in chiaro questa storia. "Voglio che tu sia il mio uomo."

Qualcosa, nel suo viso, inizia a brillare di luce propria. I suoi occhi si accendono e, contro i miei addominali, percepisco il suo membro risvegliarsi a poco a poco, strusciando.

"Intendi..."

"Intendo, sì."

"Oh, Cristo, Mac! Vieni qui" Alex sembra dotato di una nuova forza di volontà, e io mi rassegno a quello che sta per succedere.

Farà male? Sarà lui a farmi male, nessun altro. E mi sta bene. Io ho preso tutto, di lui, e lui solo metà di me... fino a ora.

"Ho una sorpresa per te, Big Mac."

Mi ha stupito. Pensavo che agisse d'istinto, invece Alex fruga spasmodicamente dentro una tasca della tuta bianca con cui si era travestito e mi mostra una boccetta di plastica.

Quando realizzo, penso di amarlo ancora di più, se possibile. "Del gel..."

"L'ho fregato all'infermeria! Insieme a farmaci e altre cose che ora non ci interessano" dice tutto d'un fiato, cospargendosi le dita di lubrificante. Ha una fretta ladra.

In un attimo, la sua mano è tra le mie natiche, che scava e trova il punto sotto gli strati di peli scuri. Con un solo dito spinge l'anello muscolare e mi penetra molto lentamente. In tutto questo, io sono totalmente rilassato. Sereno. Perché mi sto affidando alle sue mani, quindi non serve fare resistenza e lo facilito in ogni modo.

Pensavo che avrebbe fatto più male, comunque. Quando aggiunge un secondo dito il fastidio si trasforma in un leggero dolore, che lui è bravo a mascherare iniziando a masturbarmi con l'altra mano, anche quella fatta di gel. Lo sgusciare liquido del massaggio mi trasporta in un altro mondo. Il piacere mi invade in un modo mai sperimentato prima.

La stimolazione prostatica procede a meraviglia. E quando sento la punta di Alex premermi dentro, prendo un respiro e, con un rantolo selvaggio, gli apro le mie porte e l'orgoglio diventa lo zerbino.

Mi perdo a guardare la bellezza statuaria di Alessandro. Un Apollo caduto dal cielo e infilato nel mio sedere. Ha la testa reclinata all'indietro e il suo collo mostra la perfetta simmetria della sua trachea, un giusto pomo d'Adamo e la fossetta tiroidea che si ritrae a ogni respiro affannato. Il suo petto è una candida zona collinosa, dove io ho fissato la mia dimora. La sua pelle... vorrei indossare solo quella, sopra di me, per il resto della mia vita.

Poi, le sue qualità caratteriali. Mi hai stregato, Alex, con la tua dolcezza e coraggio. E la tua purezza d'animo, la tua innocenza, anche in questo contesto...




POV ALEX

Finalmente... finalmente... finalmente, porcocazzo!

Lo scopo come si deve, come si merita. Affondo nel suo culone enorme e comincio a mollargli stoccate umide nel basso intestino. Voglio trombarlo senza ritegno e, Dio, se ti farò urlare, Marco!

Che c'è di male a scoparsi con ardore novanta chili di peli e muscoli? Oh, sto godendo come un cinghiale capobranco...

I suoi sfinteri sono bollenti, mi stanno bruciando l'uccello ed è una sensazione... meravigliosa. Adoro vederlo soffrire così, sudare, gemere per colpa delle mie spinte, stavolta! Brutto figlio di una buona donna, ti piaceva scoparmi sempre tu, eh? Assaggia questo! Ah! E pure quest'altro!

"Ah- Alex! Piano, cazz-"

"Lo senti?" chiedo, cercando di fare il duro, ma in verità sto ansimando come una cagnetta in calore. Dettagli.

"L-lo sento" borbotta, mentre io cerco di affondare di più in questo bacino simile al mio per ampiezza, e altrettanta resistenza. Anzi, il suo ano ha una pelle più spessa, più elastica e dura, da bravo toro qual è. Ha più capacità portante di me. Così me ne approfitto e lo sbatto più forte che posso. Non ho mai scopato così qualcuno in vita mia... non mi preoccupo minimamente di sfondarlo perché so che reggerà. Questo è l'apice del mio piacere.

Marco geme più forte e mi dà del pazzo. Sì, pazzo di te, amico. Come mai non mi chiami più così? Da quando ti ho detto di amarti ti sei rammollito, Marco? Ah, il tuo culone si è rammollito di sicuro.

Sto delirando.

Non so se mi viene più da ridere o da sborrare, in questo preciso momento. Vedere la faccia virile e barbuta di Marco contorcersi e sudare per il mio cazzo in culo è lo spettacolo HD più bello che mi sia mai capitato di vedere.

"Mac, sto per-"

"Nh- vai tranquillo"

Ah sì? Mi aggrappo alle sue spalle e gli spedisco dentro tutto, pure l'anima. Un cumshot bello e buono, e lui accoglie il contenuto delle mie palle – ormai diventate pallette – felici.

Non sono mai stato un tipo particolarmente innocente o romantico, in questi contesti. 

Fame di carneWhere stories live. Discover now