38

207 7 0
                                    

«Evie! Vado al cimitero, vieni con me?» urla mio padre dal piano di sotto. «Ok!» grido facendo un conseguente sbadiglio rumoroso.

Siamo andati raramente al cimitero, non eravamo pronti, andare al cimitero significa essersi rassegnati alla sua scomparsa, ed io non mi sono affatto rassegnata, spero sempre che sia stato tutto un incubo e che magari domani me la ritrovo sulla soglia della porta che mi osserva mentre dormo.

Mi preparo velocemente, mangio un cornetto al volo e ci fiondiamo in macchina con un mazzo di rose rosse tra le mani di mio padre.

È vero che l'ha tradita, non si è comportato bene nei suoi confronti, ma la ama, ne sono sicura.

Forse l'amore è questo: un caos.

Ci avviciniamo alla lapide in cui sta scritto il suo nome e cognome, papà mette le rose appena comprate nel vaso bianco vuoto, lascia un dolce bacio sulla foto ed io faccio uguale sforzandomi di non piangere.

«Ti lascio parlare con la mamma.» sussurra papà.

«Vuoto. Vuoto totale mamma. Ecco cosa ci hai lasciato.» inizio guardando la sua foto. «Papà è un disastro, un po' come me.» sorrido. «Ho capito cos'è l'amore, quel sentimento che tanto disprezzavo, in realtà l'amore è bellissimo, è quel sentimento grazie al quale ti senti viva, è quel sentimento che provi verso la famiglia, le amiche, il ragazzo che ti piace...» mi sfogo. «Queste cose avrei voluto raccontartele di persona, mi sarebbe piaciuto vedere il tuo sguardo interessato, mi sarebbe piaciuto sentire le tue dolci parole su papà, sull'amore che provi per lui, forse mi avresti detto che Ethan è un bel fusto con quel tono divertente che mi avrebbe fatto sicuramente ridere.» piango. «Mi sono innamorata ed ho paura, perché non sei qui a tranquillizzarmi? Perché non sei qui a dirmi di non avere paura?» inizio a disperarmi e questo attira l'attenzione di mio padre e Rose che l'ha raggiunto da poco.

Mi avvolgono in un abbraccio protettivo, salutano la mamma e mi portano via.

Dopo essermi tranquillizzata, Jenna ed Ella mi invitano con loro sulla spiaggia, vado a casa a cambiarmi velocemente e le raggiungo con lo skate.

Sulla spiaggia ci sono anche Ethan e Marvin, stanno fumando una canna, Ethan mi guarda e non mi saluta, ci rimango male e raggiungo le ragazze che stanno sedute un po' più avanti.

«Tesoro!» esclama Ella entusiasta. «Come state?» chiedo sorridente. «Marvin mi ha mandato un messaggio di scuse stamattina.» racconta Ella. «Pensa di risolvere con un messaggino?» chiedo scettica. «No, mi ha mandato anche le rose rosse.» dice imbarazzata. «Non ti fidare Ella.» le consiglia Jenna. Ella annuisce e si sdraia per prendere il sole.

Decido di farmi il bagno per rinfrescarmi e incrocio Ethan con gli occhi gonfi e rossi, lo saluto e mi guarda malissimo.

«Che vuoi?» chiede antipatico. «Non sono qui per te.» rispondo altrettanto antipatica. «Allora non mi salutare.» dice andando via nascondendo gli occhi con un paio di occhiali da sole scuri.

Non riesco a capirlo e non so se lo capirò mai.
La prima volta potevo anche innamorarmi di uno più semplice, ma come dicono molti, quelli più difficili sono sempre i più affascinanti. Un po' come succede nei libri.

Ma io nell'amore che raccontano i miei romanzi, continuo a non crederci.

Se non c'è feeling dall'inizio, non ci sarà mai.

E se quella persona sembrerà cambiata per un po', ci sarà sempre qualcosa che la farà tornare al suo stato naturale.

I coglioni rimangono coglioni. 

INCASTRO (IM)PERFETTOWhere stories live. Discover now