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Dopo l'intervista mio padre divenne molto piú stressato e nervoso. Troppo lavoro come diceva lui ma sapevo che era stressato dalla situazione gemme dell'infinito.
«La mamma ti ha preparato una tisana.»
Poggio la tazza sulla scrivania cercando di scrutare il suo lavoro.
«Grazie» borbotta massaggiandosi gli occhi.
«Dovresti dormire di piú, stai ritornando ad avere le occhiaie.»
«Ho tanto lavoro, nulla di grave, non preoccuparti.»
«Ti spiace se prendo un microcontrollore? Sai il robottino.»
«Dovrebbero essercene alcuni nel cassetto basso.»
«Grazie.» Trovo il pezzo che mi serve e lo metto in tasca. «Prendo anche un giravite.»
Con la coda dell'occhio lo vedo fare un okey con la mano mentre continua a massaggiarsi gli occhi. Dopo aver preso tutto, gli dò un bacio sulla guancia ed esco chiudendo la porta.
Il robottino era una scusa. In realtá stavo migliorando il reattore Arc dell'armatura visto che il suo era incompleto.
«Ha preso la tisana?» chiede la mamma mentre passo per il salone.
«Oh, sì, la sta bevendo.»
«Come procede il robottino?» chiede guardando gli ingranaggi che avevo in mano.
«Quasi finito.»
Annuisce e torna a leggere il libro mentre io mi rifugio in camera.
Tolgo la collana poggiandola a terra e premo il ciondolo. L'armatura fuori esce e l'appoggio al muro per non farla cadere. Prendo il suo "cuore" e mi siedo a gambe incrociate sul letto continuando a modificare venendo aiutata da Alex.
Ci lavoro per tutta la serata e finalmente dopo giorni di fatica era pronto. Inserisco il reattore al centro di essa e si illumina di una luce blu cobaldo. La esamino con gli occhiali ed emanava un'elevata fonte di energia, sufficiente a dare carica all'armatura. Rimaneva solo testarlo.
Ritiro l'armatura nel ciondolo ed indosso la collana. Ora potevo accedere a molte piú funzioni che inizio a studiare. Era un catalogo immenso, pieno di armi e di protezioni.
«Allyson, la cena!» chiama mia madre dal piano di sotto. Spengo il computer e mi precito in cucina. Tutto quel lavoro mi aveva messo appettito.
