Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
L'interno era immenso pieno di ingranaggi e altre macchine aliene. Diciamo che erano molto piú avanzati di noi.
Molto piú in basso vedo lo squiddy e davanti a lui Strange avvolto sempre nelle corde ma circondato da una cupola di aghi.
Qualcosa mi tocca la spalla e tiro il braccio in avanti per attaccare. Un mantello rosso si tira indietro. Lo guardo confusa e poi capisco.
«Vuoi liberare il tuo padrone, non é cosi?»
Non so come annuisce. Gli tocco la spalla e si tira indietro.
«Hai un nome?» Muove il colletto e capisco che é un no.
«Giusto. Chi sano di mente darebbe dei nomi ai propri oggetti?»
Mi viene in mente Thor e scuoto la testa. Gli Azgardiani anche se affascinanti sono proprio stupidi, tranne Loki che sembra essere intelligente.
Dietro di lui vedo avvicinarsi un'altra figura. Indosso il casco e punto in avanti. Si avvicina di piú e vedo mio padre. Quando mi vede mi scruta da capo a piede cosi abbasso il braccio e rimuovo il casco.
«Te lo avrei detto.»
Declutisce della saliva e mi guarda negli occhi. «Reattore Arc? È a questo che ti servivano gli oggetti.»
«Dopo aver scoperto delle gemme ho modificato una tua armatura, impiantando Alex e perfezionandola in alcuni punti.»
«Mi hai desubedito.»
«Lo so, ma se non lo avessi fatto ora non sarei qui per aiutarti.»
«Non ho bisogno che tu rischi la vita per aiutarmi» ribatte con tono alto e deciso.
«Non torno indietro. Sai quante volte ti ho visto combattere e rischiare di vederti morire senza fare nulla?» ribatto a mia volta.
«Hai modificato un'armatura, impiattato la tua intelligenza artificiare e venuta nello spazio per morire!»
«Almeno sapró che tu sei vivo e che stai bene!»
Non risponde.
«So usarla, mi sono allenata, lascia che ti aiuti, da solo non puoi salvarlo. Ti prego.»
Sospira pesantemente e annuisce. «Una volta a casa, la rivoglio indietro.»
