Capitolo Dieci

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A svegliarmi la mattina dopo ci pensò la suoneria del mio telefono: era Rick. Per un attimo pensai di non rispondere. Guardai affianco a me e c'era ancora Elijah. Nessuna fuga quella mattina. Eravamo rimasti nella stessa posizione in cui ci eravamo addormentati. Cercai do sfilarmi ed alzarmi senza svegliarlo, pensando che se non lo aveva svegliato la suoneria del telefono, allora potevo avere qualche chance.

Prima di rispondere sbuffai. Sapevo già che la conversazione sarebbe stata inutile, eppure risposi. Rick ed io avevamo lasciato che le cose tra noi finissero senza drammi o sceneggiate. Per molto tempo l'ho ritenuto importante e stare con me non doveva essere facile. Lui però non era adatto a me. Non capiva il perché di certi miei comportamenti e non si sforzava nemmeno a provarci. Io d'altronde facevo la stessa cosa, come se stessimo insieme rimanendo comunque indifferenti l'uno dell'altro.

"Stavo perdendo le speranze piccola." Disse ridendo tra il caos. Lo sentivo davvero male.

"Se vuoi esaudisco questo tuo desiderio." Gli dissi seria, ma lui continuò a ridere.
"Sai bene che sono altri i desideri che potresti esaudire..." lasciò la malizia aleggiare per qualche secondo in attesa di una mia risposta, ma mi ero appena svegliata e l'ultima mia preoccupazione era stare a battibeccare con lui. Mi appoggiai al muretto della balconata e nel mentre guardavo Elijah.

"Senti ti ricordi del concerto? Beh è domani sera...ti mando tutte le informazioni perché ti pretendo in prima fila bambolina." Mi ricordai della nostra ultima telefonata e mi maledissi per avergli detto che ci avrei pensato. Tornai a guardare la vista, dando le spalle ad Elijah.

"Non so se riusciremo a venire. Dovrei chiedere un permesso a lavoro Rick..." dissi cercando di fargli capire che non saltavo dalla gioia di vederlo, ma lui come sempre ha fatto se ne fregò.

"Guarda che non ne esci così facilmente. Rompi le regole come facevamo quando stavamo insieme su. Altrimenti vengo a cercarti nel tuo campus...e sai che non sono discreto." Disse. Potevo già immaginare il tipo di scenata che avrebbe fatto e non ne ero per nulla entusiasta, perciò lo liquidai velocemente dicendogli che ci avrei fatto un pensierino e poi attaccai.

Guardai l'ora e mi ricordai che avevo un appuntamento con il professore. Dovevo tornare in dormitorio, farmi una doccia e poi filare nel suo ufficio.

Mi avvicinai ad Elijah e gli stampai delicatamente un bacio vicino all'angolo della bocca. Mi sentii immediatamente un imbranata e mi alzai per correre in casa, prendere le mie cose ed andare via, quando lui mi tirò verso di lui e mi baciò sulle labbra. Sentii un brivido, ed anche la brezza mattutina fermarsi attorno a noi. Ogni bacio sembrava meglio del precedente ed avevo una paura fottuta che presto quella cosa non sarebbe più successa.

"Devo andare in dormitorio, farmi una doccia ed andare dal mio professore. Ci sentiamo dopo?" gli dissi mentre lui continuava a tenermi appoggiato a lui.

"Falla qua la doccia, così risparmi tempo." Ignorai il fatto che mi avesse appena chiesto di farmi la doccia da lui, perché mi sembrava una cosa assurda.

"Insisto." Disse poi per confermare la sua affermazione precedente.

"Non ho il cambio e comunque non so..." lui mi interruppe spostandomi i capelli dal volto e guardandomi negli occhi.

Quei cazzo di occhi così impenetrabili e profondi mi avevano completamente mandato in cortocircuito il cervello, tant'è che alla fine cedetti ed insieme entrammo in casa. Lui mi lasciò sul divano un asciugamano ed io senza perdere troppo tempo entrai in bagno. Aveva una doccia enorme, davvero molto bella. Per un secondo, mentre mi stavo insaponando i capelli, ebbi dei pensieri che non avevo da un po' di tempo. Sì, quel tipo di pensieri. Fare sesso in una doccia era una di quelle cose che tutti dicono di inserire nella lista dei posti migliori, ma ne avevo mai avuto occasione.

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