Un amore impossibile

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Harry

Ormai erano passati due giorni dall'ultima volta che lo avevo rivisto, però, come sempre lo spiavo da lontano, da dietro un albero, fantasticando su quello che avrei potuto dirgli, su quello che mi avrebbe risposto e se avrebbe ricambiato quello che io provavo per lui. Ero imbambolato a guardare nel vuoto, immerso nei miei pensieri rivolti al ragazzo più bello di tutto il college, che non mi ero accorto dei richiami di Niall. Niall Horan era il mio migliore amico sin dal primo anno, non so come abbia fatto a diventarlo visto che non mi fidavo di nessuno, forse per paura di quello che potevano pensare riguardo ad avere un amico gay. Ebbene, il timodo, diffidente Style era omosessuale. Ma lui era diverso non gli dava fastidio, non so il perche, forse il motivo era che lui era bisex, e questo semplificava le cose perchè magari anche lui si sentiva rifiutato da tutti.

- Harry mi senti? Sei fra noi?- mi disse, alzando un po la voce in modo che lo sentissi anche dal mio mondo, sventolandomi una mano davanti alla faccia.

- Eh? Che c'è?- risposi ancora un pò intontido dal ritorno del mio viaggio in louis-landia.

- Stavi di nuovo pensando a quel ragazzo? A quel Louis giusto?- mi domandò tendendomi una mano per alzarmi da terra che prontamente afferrai.

- No ma va... E' così tanto evidente?- gli chiesi con le guance tinte di rosso dall'imbarazzo.

- Si, si nota... Ti piace davvero eh?- mi chiese aiutandomi a mettermi in piedi. Le gambe mi formicolavano un po a causa del lungo tempo che le ho tenute strette al mio petto mentre vagavo con l'immaginazione.

- Si è carino e quel fare il misterioso, l'essere solitario con la sua tastiera, i suoi spartiti e la sua musica lo rende accora piu attraente, e quei suoi occhi così azz...- mi interruppi non appena mi resi conto di quello che avevo appena detto e che mentre lo dicevo i miei occhi si erano fatti lucidi.

- Lo sapevo, ti sei preso una bella cotta!!!- mi sussurrò tra una risata e l'altra.

Ok non avevo problemi nel dire alla gente che ero gay, perche intanto quello che pensavano gli altri non mi interessava e se per caso mi insultavano non gli davo neanche un po di importanza. Però parlare con Niall di cose sentimentali, soprattutto se riguardavano louis, mi metteva sempre in imbarazzo, non so se il motivo era dovuto al fatto che un anno prima stavamo insieme, ma comunque siamo rimasti migliori amici, abbiamo capito che non eravamo fatti l'uno per l'altro, però riusciva sempre a darmi ottimi consigli in tutto.

- Scusa, ma se ti piace, e questo tu lo sai, perchè non gli provi a parlare, non dico di confessargli tutto, ma almeno vedi come si comporta adesso con te-

- Si certo. E secondo te io ho davvero il coraggio di fare questo? Tra un po non mi oso nemmeno a chiedere ai professori il permesso di andare in bagno-

- Ma potresti parlargli, così superi un po la tua "timidezza cronica"- mi disse in tono deciso ma le virgolette che mimò sulle ultime due parole mi fecero cembiare idea, Niall non può fare il serio, non rientra nel suo codice genetico la serietà.

il suono della prima campanella in lontananza interruppe il nostro discorso, per mia fortuna, perche non ce la facevo più a sopportare i suoi continui incitamenti di andare a parlargli, confidarmi e lasciarmi cadere tra le sue braccia. Horan dei miei stivali perchè devi sempre complicare le cose? Ma non riuscii a pensare molto visto che le lezioni pomeridiane stavano per rincominciare, allora, finalmente in silenzio, ci dirigemmo in classe.

La professoressa stava spiegando il pensiero di un poeta, che non aveno neanche capito il nome, ma non riuscivo a seguire, la mia testa era altrove, nel mio mondo felice, dove tutto andava come volevo io, non mi ero neanche acconrto che avevo riempito la pagina, dove avrei dovuto prendere appunti, di tante L di diverse forme. Una in particolare mi saltò all'occhio, una L in corsivo lavorato con attorcigliato in torno un infinito, e si, altro che se ero cotto.

Quel pomeriggio dopo le lezioni lo passammo come al solito: frullato, partita a calcietto e poi mini torneo, uno contro uno, di scala40 fino all'ora di cena, uno dei momenti preferiti di Horan, dopo la colazione, la merenda di metà mattinata, il pranzo e la merenda del pomeriggio.

Dopo cena Niall mi riaccompagnò in stanza ma quello che ci si presentò davanti per poco non mi fece svenire.

- Ciao Harry- mi giunse alle orecchie una voce che riconoscevo troppo bene.

- Lou-Louis che ci fai tu qui?-

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Allora, che dire, ciao a tutti/e questa è la nostra prina storia che scriviamo e pubblichiamo. Si siamo due co-produttori. Ciauuuuu sono edo io invece sono gaia, ma va be, non dobbiamo parlare di noi ma della storia. Noi ci stiamo impegnando ma essendo la prima volta che scriviamo una storia, in particolar modo larry, non vogliatecene. Fateci sapere le vostre impressioni con conmenti perche, dagli errori si impara. Ciao al prossimo capitolo.

È sempre come la prima volta, il primo bacio. { larry, ziam, nosh }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora