CAPITOLO 44

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5 anni dopo.
"Luca, è uscito positivo" mi dice Alice, in lacrime.
Il test di gravidanza è risultato positivo.
Io e Alice avremo un bambino!?
Non ci sto credendo.
Siamo ancora piccoli per crescere un figlio, io ho 26 anni, lei ne ha 23, ma non sarà di certo questo il motivo per cui non lo terremo.
"Te la senti?" chiedo alla mia ragazza.
"Sì, lo voglio più di ogni altra cosa. Non mi lascerai, vero?" mi domanda, tremolante.
"Lasciarti? Lasciarti è l'ultima cosa che voglio. Anzi, non è nemmeno in lista. Sono felicissimo" dico mentre le accarezzo la pancia.
Alice è sempre stata una guerriera, una donna forte, solo che non lo ha mai saputo. A 17 anni combatteva contro la leucemia, a 23 aspetta un bambino.
Sono fiero di lei.
"Dobbiamo decidere il nome" mi dice.
"Se è maschio lo chiamiamo Kevin o Mattia" propongo.
"Non mi piacciono i nomi italiani" ribatte.
"Come vorresti chiamarlo, allora?"
"James oppure Edward."
"Non suonerebbe strano un nome americano in Italia?"
"Chi le fa le regole? E perché rispettarle?"
"Va bene, allora chiamiamolo James."
Annuisce.
"E se fosse femmina?" chiede.
"Chiamiamola Taylor" propongo.
"Oppure Jennifer o Carolyn. O Kendall" ribatte.
"Carolyn è perfetto."
"Bene, siamo d'accordo."
"James e Carolyn Marzano. Suonano pure bene" affermo.
"Dobbiamo avvisare le nostre famiglie."
"Sì, andiamo subito."
Usciamo dall'ospedale e ci rechiamo a casa di Alice. Appena arriviamo in macchina, le metto la mia mano sulla sua e la bacio.
"Ti amo così tanto" le dico.

"Mamma, sono incinta" pronuncia Alice, appena arriviamo a casa dei suoi. O meglio, casa sua.
La mamma, incredula, scoppia a piangere.
Suo padre si emoziona ugualmente e io sorrido a guardarli.
"Ali, non ci credo. La mia bambina...incinta!" dice sua mamma, appena metabolizza le parole di Alice.
"Non ci crediamo nemmeno noi."

Poi tocca a me informare i miei genitori. Dopo circa un'ora passata a casa di Alice, ci rechiamo a casa mia.
"Luca, ma è fantastico!" mi dicono i miei, correndo ad abbracciarmi, dopo aver sentito la notizia.
Sono contento che l'abbiano presa tutti bene.
Ora, però, il prossimo passo da fare è trovarci una casa tutta nostra.

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