Do you feel like a Young God

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He says Oh, baby girl, you know we're gonna be legends
I'm the king and you're the queen and we will stumble through heaven
If there's a light at the end, it's just the sun in your eyes
I know you wanna go to heaven but you're human tonight


Il petto era pesante. Troppo pesante. Ansimava alla ricerca spasmodica dell'aria, le labbra erano secche per lo sforzo, i palmi sudavano e si attorcigliavano alle coltri intrise del suo stesso calore.
Eren Jaeger si svegliò di soprassalto, alzando con uno scatto la schiena umida dal giaciglio, stringendo tra le dita di una mano la coperta di lana e portando l'altra automaticamente al petto, che si alzava e abbassava troppo velocemente.
Gli doleva a ogni respiro, come se avesse appena rischiato di annegare in uno dei suoi frequenti incubi.
Ogni notte la rivedeva.
Sempre la stessa scena.
Sempre lo stesso dolore che sembrava così reale, di nuovo. Ancora e ancora.
Le fauci che affondavano nella carne tenera della madre, il sangue che zampillava e sporcava ogni anfratto della sua mente, il sorriso inquietante di quel mostro che continuava ad avanzare.
Poteva sentire i suoi passi e la terra tremare come se si trovasse ancora al suo cospetto, indifeso come la prima volta.
Ed Eren soffriva così tanto ogni volta, si risvegliava con le unghie conficcate nei suoi stessi palmi, infliggendosi un ulteriore dolore. Per fortuna non si era mai trasformato mentre dormiva, o lo avrebbero ucciso sul serio.
Doveva mantenere il controllo ad ogni costo.

Ironico.
Questo aveva pensato la prima volta in cui si era ritrovato solo in quella cella sperduta negli umidi sotterranei, dopo aver appreso le sue potenzialità.

Ironico.
Che Lui, che aveva perso la madre per colpa di uno di quei mostri – che per inciso sognava ogni notte – si fosse ritrovato a farne parte.

Ironico.
Come da quel momento l'umanità iniziò ad usare il mostro che celava sotto la sua giovane pelle per sconfiggere un nemico dalle sue stesse sembianze.

Ironico.
Perché Eren iniziò a usare la forza del suo gigante per sterminare ogni mostro che incrociava il suo cammino, sapendo bene di avere una lama che pendeva sulla nuca, pronta a scattare al primo fatidico errore.

Ironico, perché né Armin né Mikasa potevano aiutarlo, per quanto ci provassero, per quanto avessero vissuto la stessa cosa. Eren era solo.

Eppure Eren Jaeger, nonostante i continui incubi, nonostante la lama immaginaria – ma non troppo – che pendeva perennemente sulla sua collottola, nonostante la paura di fallire, continuava a impugnare le sue lame seguendo con totale devozione gli ordini del Capitano Levi Ackerman.
Levi Ackerman. Il soldato più forte dell'umanità.
L'uomo di ghiaccio.
L'uomo imbattibile.
Eren ne aveva sentite molte sul suo conto.
Aveva sentito del suo passato.
E forse era proprio per quello che riusciva a non sentirsi giudicato per la sua sete di vendetta e di sangue quando incontrava i suoi occhi grigi e duri.
Levi Ackerman non ci avrebbe pensato due volte a tranciargli il collo. Né avrebbe fatto troppa fatica.

Eppure, c'era qualcosa di stranamente rassicurante nell'essere guidato da un uomo come lui.
Forse dipendeva tutto dalla sua fama che lo precedeva in ogni angolo del regno, o forse dal fatto che incutesse effettivamente timore; Eren non lo sapeva.
Ma ogni giorno passato a combattere al suo fianco lo faceva sentire euforico, lo faceva sentire parte della leggenda del corpo di ricerca.
E quando aveva il permesso di trasformarsi, prendendo a calci i giganti che incontrava, si sentiva potente.
Invincibile.

-Eren, ti atteggi come un Dio, ma non sei invincibile –
But do you feel like a young God?
You know the two of us are just young Gods


C'era qualcosa di profondamente sbagliato in lui, ed Eren ne era a conoscenza.
Non era il fatto che la sua pelle si rigenerasse anche dopo aver perso un intero arto.
Non erano nemmeno gli incubi, o la voce di suo padre che lo faceva sobbalzare nel sonno, intento a svelargli un mistero con parole che per quanto si sforzasse non riusciva a carpirne il significato.
Eren si sentiva sbagliato; solo.
Fuori posto.
Incompreso.

Do You Feel Like a Young God? [ERERI/RIREN]Where stories live. Discover now