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Sebastian's Pov.

Guardai il mio amico Elliott con un'espressione scocciata ed infastidita, mentre lui mi toglieva dalle braccia la mia migliore amica. Mi era mancata così tanto.

"Ellie, eddai", protestò Charlie, cercando di divincolarsi dalla sua presa sulle sue spalle.

"Preferisci stare attaccata ad Seb piuttosto che al tuo fratellone?", lo vidi assumere una finta espressione di indignazione e tristezza.

Scossi la testa ed una ciocca di capelli mi cadde sulla fronte, cosa che non passò inosservata a Charlie che intanto mi guardava con i suoi due occhi di cui non avrei proprio saputo definire il colore.

"Dovresti tagliare quei capelli, Seb", mi suggerì scherzosamente, dandomi una leggera gomitata nel fianco. Io ridacchiai, ma mi fermai quanto notai lo sguardo inceneritore di Elliott, visibilmente geloso della sorella. Alzai gli occhi al cielo e mi misi di fianco a Charlie, sfiorandole ogni tanto la mano con la mia senza che lui potesse vederci.

"Ragazzi! Aspettate!", urlò Logan mentre ci rincorreva con il fiatone. Ci fermammo tutti e tre ad aspettarlo e vidi Charlie guardare alle spalle del mio amico, come se si aspettasse di vedere arrivare qualcun altro.

"E Amelia?", chiese curiosa, mentre faceva un minuscolo passo verso di me, cercando di non farsi notare da Elliott.

"E Rafik?", aggiunse proprio quest'ultimo, passandosi una mano tra i capelli per ravvivarli.

"Sono rimasti nel tuo appartamento, Raf ha insistito per stare con lei", Logan alzò le spalle, entrando assieme a noi nella caffetteria del campus. Charlie lo guardò curiosa e poi guardò me e Elliott. Ci fissò senza dire nulla e poi aprì la bocca come per dire qualcosa, ma subito dopo la richiuse senza dire nulla.

"Che c'è, Charlie?", le domandò Elliott, accomodandosi al tavolo con me e Logan. Si era accorto della strana espressione sul viso di Charlie, proprio come avevo fatto io.

"Uhm.. questo tuo amico è affidabile? Perché se non lo è non voglio che stia da solo con lei", ci guardò tutti e tre assumendo un tono protettivo ed anche preoccupato nei confronti della sua amica. Era così bella quando assumeva quell'espressione corrucciata e preoccupata..

"Sì, è affidabile. Ha fatto qualche cazzata in passato, ma non è un cattivo ragazzo", dissi io, guardandola negli occhi, cercando di non perdermici.  La vidi esitare sul fatto se credermi o no, ma poi annuì e mi sorrise.

Era un po' cambiata dall'ultima volta in cui l'avevo vista. Era cresciuta solo di un paio di centimetri, aveva cambiato montatura di occhiali, si era riempita sul seno e sui fianchi. La sue forme si erano posizionate nei punti giusti, e i suoi occhi, dio, i suoi occhi.

Erano così belli.

Avevano questo strano colore, tra il castano ed il verde. Cambiavano con il tempo, con le diverse luci del giorno. Ed erano assolutamente mozzafiato, come lei. Non potevo far altro che apprezzare quei suoi cambiamenti. Era diventata ancora più bella di quanto non fosse un paio di anni fa, quando era ancora un'adolescente e quando io ero troppo grande per frequentarla.

"Mi ha raccontato delle cose del suo passato, e non voglio che soffra ancora", aggiunse poi, risvegliandomi dai miei pensieri, mentre studiava il menù della caffetteria. La cameriera venne verso di noi facendo ondeggiare i suoi capelli biondi raccolti in una coda alta. Mi lanciò un'occhiata maliziosa e mi sorrise. Io la guardai impassibile, e poi spostai lo sguardo su Charlie. La cameriera di quella caffetteria era una ragazza che seguiva un corso con me, e non sprecava mai occasioni per cercare di fare colpo. Con Charlie non avevo mai accennato a lei.

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora