Raccolta di one-shot e "brevi" storie sulle diverse ship.
Pieno di angst, softness, ed un po di cose random che spero strappino una risata ^^
Tag ad inizio capitolo!
Aggiornamenti frequenti (ci provo haha)
[Storie capitolate in corso:
-Levanter Caf...
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"Aggrappati!"
La voce di Minho gli arrivava appena alle orecchie. Cercava di rimanere a galla con tutte le sue forze, riuscendoci a stento.
Il panico di non riuscire a tornare in superficie rendeva il tutto più difficile e confusionario, e la sua ansia e scetticismo decisamente non aiutavano in una situazione di vita o di morte come questa.
Le frasi gli arrivano sconnesse: parole sparse in mezzo ai rumori e schizzi dell'acqua, mossa dai suoi movimenti scoordinati e turbolenti per non cadere.
Erano passati pochi minuti e già iniziava a non sentirsi più gli arti, che si facevano sempre più pesanti. Con le mani tentava di trovare un punto a cui aggrapparsi lungo il bordo di ghiaccio- rivelatosi esser troppo fragile sul quale camminarci e che lo aveva portato in qusta situazione- mentre le gambe si muovevano incessantemente sott'acqua, col timore che se stava fermo anche solo per un secondo potesse venire inghiottito nel buco appena formatosi.
"Dannazione, Jisung! Fermati un attimo e aggrappati alla mia mano!"
Jisung, quasi più terrorizzato di far arrabbiare il suo migliore amico che di affogare, obbedì. Smise di sbattere gambe e mani all'impazzata e cercò di prendere grandi respiri, muovendosi giusto quanto bastava per rimanere a galla.
"Bravo, così..."
Minho stese il più possibile il braccio verso di lui, imprecando sottovoce quando vide che non era ancora abbastanza per raggiungerlo. Aveva il cuore in gola e gli occhi che pizzicavano. Ma doveva esser forte. Doveva salvarlo.
Jisung era ormai allo stremo, il freddo che lo stava immobilizzando sempre più, ma fece un ultimo sforzo per avvicinarsi al bordo.
"Ci sei quasi, Hannie!"
Jisung si tese verso di lui fino a sentire il braccio dolorante, steso fino al limite, mentre le gambe non sembravano più volersi muovere. Minho fece lo stesso.
"Vieni qui!"
Minho sentì i suoi polpastrelli ghiacciati finalmente fare contatto col suo palmo. Li afferrò, stringendo la gelida mano nella sua, facendo poi leva con il suo corpo in modo di tirarlo fuori dall'acqua.
"H-hyung..." A stento riuscì a balbettare Jisung, tremante e stordito. Il viso era pallido, bianco come la neve. Spiccavano solamente naso e guance, ora tinte di rosso, mentre le labbra avevano perso il loro tipico color rosato.
