6.3 levanter cafè // 𝒎𝒊𝒏𝒔𝒖𝒏𝒈&𝒄𝒉𝒂𝒏𝒍𝒊𝒙

304 22 119
                                    

Jisung sembrò realizzare cosa era appena successo solo una volta tornato a casa.
Il tragitto passato perso nella sua testa, che per una volta dopo tanto tempo era finemente libera. Quello che non era riuscita la musica a fare, lo aveva fatto Minho.

Chiuse il tessuto della manica tra le sue dita, ripensando poi alla conversazione avuta.

Quello che intendeva dire è che gli sono... mancato?

Per una volta voleva credere che non fosse solo una sua impressione.
C'era qualcosa nel suo sguardo che gli faceva credere di non essere uno schiocco a pensarlo, che l'interesse fosse reciproco.
Magari non era quel tipo di interesse, quello che ti fa battere il cuore e tremare la voce dall'ansia di sbagliare qualcosa e perdere la tua chance, quello che ti fa bruciare le dita dalla voglia di afferrare le loro mani per poterle intrecciare insieme, ma solamente un interesse genuino nel conoscerlo, senza secondi fini, ma a Jisung non importava.
Fino a poco prima non si sarebbe aspettato neanche di parlargli, figuriamoci concedersi il lusso di fantasticare così lontano.
Qualsiasi cosa quell'interesse fosse, Jisung era felice.

Il telefono gli vibrò nella tasca. Nuovi messaggi da Felix.

[ Doppio appuntamento il prossimo sabato. Niente no ammessi ]

[ Prepara un outfit, non voglio vederti con felpe giganti ]

[ <3 ]

Jisung avrebbe sicuramente trovato una scusa per svignarsela.

☕︎☕︎☕︎


Come promesso, Jisung tornò qualche giorno successivo al Levanter Cafè. Il tipico sapore del caramel macchiato a rinvigorire corpo e spirito.

Niente di più confortevole del suo posto preferito, col suo drink preferito, e la sua nuova persona preferita- dopo Felix, ovviamente.

Nonostante avesse incontrato Minho in un momento così fragile la volta precedente, al parco, non si sentiva a disagio in sua presenza. Anzi, il contrario.
Probabilmente perché non c'era nulla di più imbarazzante che farsi vedere con le lacrime agli occhi ed ora l'idea di parlargli non sembrava così spaventosa.
Minho si era rivelato essere una persona facile con cui parlare, con cui non servono troppe parole per capirsi, cosa che Jisung apprezzava, e di non poco.

Il solo fatto che non avesse fatto grandi storie al riguardo, chiedendogli solo se stesse bene e rispettando la distanza che Jisung ostinava a tenere, valeva tanto per lui.
Da quella volta guardarlo negli occhi non sembrava più una cosa così complicata, trovando solo uno sguardo gentile e felice di vederlo.
E se quello era solo customer service allora tanto di cappello, perchè nessun lavoratore gli aveva mai fatto venire le farfalle nello stomaco come faceva lui con un solo sorriso.

"Hey" Minho lo salutò una volta arrivato in cassa, prendendosi il suo tempo, nonostante la fila dietro Jisung. Cosa ricorrente, visto che era il locale più vicino all'università e che ogni giorno era pieno di gente impaziente.
Ma Minho poteva permettersi tutte le lamentele del mondo se significava poter rubare qualche secondo in più per stare con lui.

"Hey" rispose Jisung, sempre un po senza fiato. Certe cose non cambiano mai, a quanto pare.

"Sei tornato" stató entusiasta.

"Non resistevo più senza caffeina" scherzò Jisung, non distogliendo lo sguardo dal suo.

Questo era il momento dove avrebbe dovuto sentirsi ansioso, con le mani tremanti e la voglia di scappare al tavolo lontano da persone ed occhi, eppure si sentiva stranamente calmo. Prese il suo tempo per osservare il viso dell'altro, con i suoi occhi gentili che brillavano e labbra rosee all'insù.

stray kids one-shots (minsung + other skz ships)Where stories live. Discover now