33 - La cena (I)

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«Quattro porte: le prime due sono del salotto, la terza di un locale di servizio e la quarta è del secondo ufficio di Kat» recitai a memoria. «Per accedere al presunto ufficio del sindaco, bisogna entrare nel salotto, proseguire fino alla fine della stanza e utilizzare la porta centrale tra le due librerie. Le chiavi sono tutte alla postazione di Kat, primo cassetto, contenitore giallo».

Philip annuì con un sorriso convinto. «Quanto tempo ti serve per percorrere il corridoio, prendere le chiavi e andare nel salotto?».

«Due minuti» valutai, pizzicandomi la punta del naso. «Due minuti e mezzo, se non dovessi trovare immediatamente la chiave e fossi costretta a cercare negli altri scomparti».

Ero seduta a gambe incrociate sul letto di camera mia, con Philip sdraiato accanto, e i capelli bagnati che continuavano ad appiccicarsi alle mie guance. Era passata una settimana da quando avevo iniziato il mio stage presso l'ufficio del sindaco. Una settimana dove, nonostante le mie alte aspettative, il mio unico impegno si era ridotto a portare caffè, assistere a meeting - seduta a prendere appunti - e fare le fotocopie per Kat.

Era lei la ragione di quello stallo. Aveva iniziato a trattarmi in quel modo, da quando Michael non veniva più in ufficio, perché stava seguendo alcuni corsi online della sua università. Praticamente mi aveva trasformata nella sua assistente personale, ma il dovermi muovere per tutta la proprietà, seguendola come se fossi la sua ombra, mi aveva anche dato l'opportunità di studiare bene il posto.

L'idea di scoprire dove fosse lo studio del sindaco Smith grazie alle mappe del piano di evacuazione si era rivelata vincente. Avevo scoperto una stanza, che non aveva accessi diretti sul corridoio e restava quasi protetta tra le altre, proprio dietro al salotto dove mi avevano condotta la prima volta. Kat faceva sempre di tutto per non lasciarmi sola in quell'ala degli uffici, e a quel punto avevo capito che la mia ipotesi non fosse poi tanto bizzarra.

Ma era passata solo una settimana, e quel lasso di tempo non era stato sufficiente a verificare la mia teoria. Quindi quella sera, alla cena dei finanziatori, avrei dovuto muovermi un po' alla cieca.

«E le telecamere?» riprese Philip, mentre osservava le fotografie che avevo scattato alle planimetrie con il mio cellulare.

Era la quarta volta che me lo chiedeva e io risposi esattamente come avevo già fatto una decina di minuti prima. «Sono solo nell'atrio, ma puntano più verso le scale e l'uscita laterale. Se passo accanto alle colonne non verrò ripresa».

«Sì, ma non puoi sapere se ci saranno all'interno dell'ufficio del sindaco» mi fece notare, sollevando un sopracciglio.

Aveva ragione da vendere, ma cos'altro avrei potuto fare? Decidere di comportarmi come se niente fosse e rimandare il nostro piano? A quando, poi? Non sapevo neppure ogni quanto si tenessero quegli eventi...

Nella tranquillità della mia mente, avevo dato per scontato che tutto sarebbe stato facile. Avrei iniziato lo stage, scoperto tutte le informazioni vitali per accedere al computer del sindaco Smith e infine avrei distrutto la sua organizzazione. Pulito, lineare. La vita vera, però, mi stava ricordando quanto fossi stata eccessivamente ottimista.

Io e Philip continuammo a guardarci torvi, fino a quando Alex non si accucciò di fronte a me. La sua mano mulinò tra i capelli scompigliati, mentre rifletteva, e lo sapevo che avrebbe cercato di farmi desistere anche lui. Mi preparai quindi a essere contraddetta. A sentirmi dire ancora una volta che stavo rischiando troppo, che dovevo essere più cauta.

Poi però lo vidi sollevare lo sguardo su di me, e quando i suoi occhi entrarono in collisione con i miei, mi dimenticai di tutte le aspettative. Non sapevo bene in che rapporti fossimo, dopo ciò che era accaduto a scuola, ma Alex mi aveva scritto un messaggio ogni giorno per sapere se fossi tornata a casa sana e salva dallo stage. E per il momento dovevo farmi bastare quello: il fatto che, nonostante cercasse di starmi lontano, non la smetteva di preoccuparsi per me.

NOCTEWhere stories live. Discover now