"Questo risotto ai funghi è squisito!"Esclama Lorenzo, facendo i complimenti a mio padre, quasi ingozzandosi.
Il diretto interessato ignora l' affermazione, rispondendo a sua volta con una domanda."Cosa stai studiando?"
Domanda lui, fissando il ragazzo accanto a me con sguardo indagatorio.
"Io.. ecco.."
Prova a rispondere, evidentemente a disagio.
"Non ha tempo per studiare, lui fa il venditore ambulante. Vende abiti e indumenti al mercato."
Rispondo io al suo posto. La mano di Lorenzo cerca la mia e io gli facilito la situazione, mostrandogliela, facendo in modo che la afferri per poi stringerla in una dolce tortura.
"Non tutte le persone possono nascere agiate come noi e pagarsi gli studi."
Commenta mio padre, comprensivo.
"Sì, non tutti sono in grado di gridare e importunare le persone per vendere qualche cagatina."
Risponde mio fratello, ricevendo un mio calcio sotto al tavolo. Lorenzo, abbattuto, abbassa lo sguardo sul piatto.
"Ah sì? 'qualche cagatina' tipo tre quarti dei vestiti che hai nel tuo armadio?"
"Beh, almen-"
"VI HO GIÀ DETTO PRIMA DI SMETTERLA!"
Urla mio padre, questa volta furibondo.
"Non riuscite a stare un secondo senza gridarvi contro! Chiara, devi finirla di parlare per Lorenzo, è un uomo adulto ed è in grado di pensare e di parlare da solo. Sei la sua ragazza, non la sua balia. Gigi, tu devi smetterla di importunare tua sorella e il suo ragazzo. Non capisco, sei geloso? Sei arrabbiato? Tua sorella sta bene con lui, perchè non li puoi lasciare in pace? Ora non avete più tredici anni, quando la finirete con questi bisticci e con queste frecciatine? Non ne posso più, tra pochi mesi compirò settantant' anni. Non sono più giovane e forte come un tempo, anche per me è difficile sopportare le vostre continue liti. Scusami per questo teatrino, Lorenzo. Grazie per i complimenti e per la buona educazione. Nonostante le piccolezze e i particolari che non approvo, sono felice che mia figlia sia contenta. Sei un bravo ragazzo, accetto che tu ti prenda cura di Chiara. E ora, se mi scusate, non starò qua a sentirvi litigare come due bambini. Vado a riposare, buon pranzo e a dopo."
Dice mio padre, per poi congedarsi e dirigersi verso la sua camera da letto.
Un tonfo attira la mia attenzione, prima catturata dall'uscita di mio padre.
Mio fratello si è alzato, e con passi da elefante, si sta dirigendo verso il frigo."Cosa prendi?"
"Mi faccio un wurstel in padella."
Mi risponde, con un pizzico di gentilezza e di insicurezza.
Ah ti senti in colpa? Bene, dovresti.Gli occhi di Lorenzo, già affamato, brillano, nell'udire il nome del cibo.
"Lo faresti anche a Lorenzo?"
Domando, conoscendo già la risposta, un 'no, alza il culo'.
Il mio ragazzo mi fulmina con lo sguardo, ringraziandomi, ma ricordandomi anche le parole di mio padre.'Chiara, devi finirla di parlare per Lorenzo, è un uomo adulto ed è in grado di pensare e di parlare da solo.'
"Ti metto sopra anche il ketchup e la maionese?"
Chiede invece lui, sorprendendo sia me che Lorenzo.
"Non sono abbastanza degno di una risposta?"
Ridomanda mio fratello, non ottenendo risposta, questa volta più nervoso.
"Oh sì, grazie. Sia ketchup che maionese, grazie ancora."
Risponde Lorenzo, educatamente, con il sorriso sulle labbra.
Chissà perchè ora è così carino e gentile con noi, quando prima ci prendeva in giro con cattiveria... Che sia stato il discorso di mio padre? Oppure una sua riflessione? O ancora una presa in giro? O altro?
Dopo qualche minuto, il wurstel è pronto. Bruciacchiato, ma pronto.
"Ecco a te."
Afferma Gigi, porgendo il piatto a Lorenzo.
"Vuoi assaggiare, Kiki?"
Mi domanda il diretto interessato, sorridendomi.
"Sì, grazie."
Dopo aver tagliato minuziosamente il wurstel, ne infilza una fetta con la forchetta e la pone a pochi centimetri dal mio viso.
Un cipiglio si forma sulla mia fronte. La sua testa si china per indicare la mia bocca, facendomi intuire la situazione.Il mio ragazzo mi vuole imboccare davanti a mio fratello. Bene, direi.
Un po' dubbiosa, apro la bocca per accogliere il pezzo di wurstel.
"Com'è il wurstel di Lorenzo? Saporito?"
Domanda mio fratello, alludendo a noi sappiamo cosa, divertito e malizioso.
"Deficiente!"
Lo derido, abbassando lo sguardo, ormai completamente rossa.
Il sorriso di mio fratello contagia anche Lorenzo, facendo incurvare all'insù gli angoli delle sue labbra.
"Ah, anche tu?"
Sgrido il ragazzo, dandogli un buffetto sul capo.
Tutti e tre scoppiamo a ridere e l'allegria si diffonde nella stanza. Dalle scenate di prima, non avrei mai pensato che mio fratello potesse essere così amichevole con me e Lorenzo, ma mi sono sbagliata....
Tuturutu.
Il citofono cattura la nostra attenzione, iniziando a suonare sulle note di una dolce melodia.
"Stai aspettando qualcuno?"
Domanda Gigi.
"No, te?"
Chiedo di rimando, per poi ricevere in risposta una scossa di capo.
"Vai tu."
Mi ordina poi, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Arrivata al citofono, provo a scorgere un' immagine, ma non riuscendoci, decido di rispondere.
"Chi è?"
Domando afferrando la cornetta.
"Sono la Zia Jesus, mi apri?"

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𝐈 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐮 𝐝𝐢 𝐦𝐞 // 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐈𝐧𝐬𝐢𝐠𝐧𝐞
Romance"Ehi." .... "Per caso ti senti osservata?" .... "No, emm, sai, è perché io.." .... "Come faceva quella frase... Mm..." .... "Ah sì!!" .... "Per caso ti senti osservata? Perchè io...