29

2K 65 5
                                    

Dormire tra le braccia della persona che ami è sempre un buon motivo per desiderare di restare a letto quando ci si sveglia la mattina.
Gli accarezzo il petto mentre lui dorme ancora e ne approfitto per guardarlo, per osservarlo con attenzione, perché se dorme non ho la tentazione di baciarlo. Resterei a fissarlo per ore, per giorni interi con questi occhi sognanti, e mentre mi godo il momento mi chiedo cosa mi stia facendo questo ragazzo.
"Hai intenzione di restare a guardarmi per sempre oppure mi bacerai?" Apre un occhio e mi sorride. "Eri sveglio? Ma così non vale" Mi lamento mentre lui invece mi prende il viso tra le mani e mi bacia. "Ti ringrazio per aver parlato con me ieri, di tutto quello che hai passato e di come ti sei sentita." Io lo stringo a me e vorrei non doverlo lasciare andare, mai, nemmeno per scendere a fare colazione. Nicolò mi accarezza i capelli, con estrema calma, come se avessimo una vita intera per uscire e vivere a contatto con gli altri, perché infondo bastiamo l'uno all'altra; come se volesse far radicare nella sua mente, nel suo cuore, ogni singolo attimo passato con me; e sento che infondo è quello che vuole veramente.
"Devo dirti grazie." Mi dice dopo attimi infiniti di silenzio. "Per cosa?" Lui si tira su a sedere, ma io rimango appoggiata al suo petto nudo. Il contatto con la sua pelle è ciò di cui ho bisogno per non pensare a tutte le cose orribili di questo mondo.
"Prima di dormire, ieri sera, ho riflettuto sulle parole di tua madre." Ancora lei non ho voglia di parlarne, non in questo momento almeno. "Dobbiamo proprio?" ma lui mi zittisce e riprende il suo discorso: "Ha detto talmente tante cose, alcune giuste, altre un po' meno." Alzo la testa per guardarlo meglio e sento la sua mano continuare ad accarezzarmi la testa. "Ho capito che sono stato un casino, che lo sono ancora, in tutto. Insomma, guardami." Lo sto facendo, lo sto guardando e non ho intenzione di smettere. "Ho una famiglia e tu ancora mi vuoi; ho una moglie e tu ancora mi vuoi; ho amici invadenti e tu ancora mi vuoi; per non parlare dei giornalisti che ci seguono ovunque, che ci spiano nella speranza di scoprire qualcosa che possa attirare l'attenzione del pubblico e sono disposti a inventarsi le peggio cose se non dovessero trovare niente, e tu ancora mi vuoi. Potrei andare avanti per ore raccontandoti tutte le cose che potrebbero allontanarci, eppure ti trovo ancora qui affianco a me."
Allungo una mano fino a sfiorargli il viso e gli accenno un sorriso prima di rispondergli. "Sono io il casino tra i due." Ammetto. Nicolò capisce che il mio discorso non si ferma qui e mi lascia parlare, forse perché gli piace ascoltarmi e sa farlo come pochi riescono. "Guardami, sono un'universitaria in vacanza, ancora con le occhiaie per gli esami dati, e tu ancora mi vuoi; studio matematica, e tu ancora mi vuoi; ho due coinquiline insopportabili e che non ti possono vedere, e tu ancora mi vuoi; ho un migliore amico maschio che, seppure gay, mi conosce come nessun altro e sa cose che non direi mai a nessuno, e tu ancora mi vuoi; soffro di attacchi di panico, e tu ancora mi vuoi; hai conosciuto mia madre, e ancora mi vuoi; delle volte mi vedrai parlare da sola perché ho una stupida voce nella mia testa che non fa altro che infastidirmi, eppure so di poterti trovare sempre qui affianco a me."
Il suo viso si avvicina al mio e mentre chiudo gli occhi sento il sapore delle sue labbra sulle mie.

                                                                             ***

Ancora la voglio. Ancora mi vuole. Come potrei non volerla dopo tutto questo? Dopo tutte le emozioni che ho provato, e che provo, al suo fianco?
"Scendiamo a fare colazione?" Mi chiede. La mente mi dice di sì, e anche il mio stomaco, ma il resto del mio corpo e il mio cuore vorrebbero restare qui in camera con lei, per sempre.
"Andiamo."
Indossa ancora la mia maglietta del Cagliari, potrei lasciargliela, regalargliela, perché le sta così dannatamente bene; anche se l'unica cosa che vorrei in questo momento e togliergliela.

"Cereali?" Le chiedo aprendo uno sportello della cucina. Lei annuisce con un cucchiaio in bocca e versa il latte nelle tazze. "Stavo pensando a una cosa." Mi siedo davanti a lei e inizio a giocare con i cereali. Lei alza il suo sguardo su di me e capisco di avere la sua attenzione per proseguire. "Ti prego, dimmi che si tratta di rimetterci a letto dopo aver fatto colazione." Mi chiede sporgendo il labbro inferiore. "Non è una cattiva idea in effetti, ma non si trattava di questo."

"Dimmi." Si porta il cucchiaio alla bocca.

"Dovremmo invitare a cena tua madre."

"Mia madre? A cena con noi due? Dopo tutto quello che è successo ieri?"

"E' pur sempre tua madre."

"Una madre non se ne va come se nulla fosse."

"Dai, Ginny." La prego, perché ho bisogno che lei sia felice e credo che riappacificarla con sua madre sia la cosa giusta da fare, potrebbe farle bene al cuore. "Finiremo per litigare, te lo dico."

                                                                           ***

Non so se mi faccia piacere il fatto che Nicolò voglia che io parli con mia madre e che voglia conoscerla meglio. Ciò significa che tiene a me e che vuole far parte della mia vita, di tutti i lati della mia vita, anche di quelli negativi; significa che tiene alla mia felicità. Ma conosco troppo bene mia madre per sapere che una cena con lei non porterebbe nulla di buono, sfocerebbe in un litigio, ne sono sicura. Questa volta non posso darti torto neppure io e la cosa mi sorprende. Però se Nicolò vuole così non posso oppormi. Mi impegnerò affinché le cose vadano bene, anche se non posso promettere che tutto andrà secondo i piani. Non mi fido di mia madre e ad essere sincera non mi sorprenderei se lei dovesse rifiutare l'invito.
"Allora, quando la facciamo questa cena?"

"Sta sera sarebbe perfetto."

Sta sera? Sta sera?

---------------------------------------------------------------------------

Spazio autrice

Ei! Ecco a voi un altro capitolo in cui trovate anche i discorsi di Nicolò e Ginevra che hanno dato il titolo alla storia, questi discorsi e la canzone Next to me degli Imagine Dragons. Avete supposizioni sulla cena che si svolgerà nel capitolo seguente? Io ho già qualche idea e mi metterò subito all'opera.

Still you want me~ Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now