Mare

317 18 19
                                    

NICO

Pranzare risulta più piacevole del previsto. Per la maggior parte del tempo tengo la bocca chiusa, ma mi piace avere un po' di compagnia – non ci posso credere che l'ho detto davvero.

Finito di mangiare – non che io mi sia abbuffato – scendono tutti verso la spiaggia. Non penso sia molto sano entrare in acqua subito dopo aver mangiato, ma i semidei sono troppo entusiasti per poter aspettare il tempo necessario a digerire. Ne deduco che non sia sempre possibile fare il bagno nella baia.

Mentre ci dirigiamo verso la spiaggia, Will inizia a martellare.

<Nico, vai a metterti il costume> mi dice.

<L'ho già messo> rispondo alzando gli occhi al cielo, <sapevo che tanto mi avresti obbligato, anche a costo di farlo con le tue mani e ho preferito fare da solo.>

Lui mi guarda e fa una finta espressione sorpresa. <E chi se l'aspettava che Death Boy immaginasse correttamente quello che avrei fatto?>

Gli do uno schiaffetto sul braccio e, ovviamente, ride.

Mi punzecchia fino all'arrivo in spieggia e lì realizzo cosa si aspetta che faccia.

<Non intendo rimanere in costume> dico. <Te lo scordi, Solace. È già tanto che l'ho messo.>

<Non so come dirtelo> dice improvvisamente lui, abbassando gli occhi. Mi inizio a preoccupare. <Ma non ha senso mettere il costume se poi non ti togli i pantaloni.> E ride.

Evoco un femore e lo prendo a femorate. E lui ride.

Dèi del cielo, perché deve sempre ridere?

<Dai, Nico, non fare lo scemo> mi dice iniziando a scappare.

Io mi fermo. Faccio un respiro. <Facciamo così: io rimango in costume e tu non mi obblighi a entrare in mare. Tanto non ci entro.>

Ghigna in modo spaventoso. <Affare fatto.>

A disagio, inizio a togliere i pantaloni. Poi mi siedo sulla sabbia e guardo gli altri. Varie semidee sono rimaste in bichini e certi ragazzi sono lì lì per sbavare.

Percy si accascia a terra vedendo Annabeth.

Sorrido divertito quando lei gli dà un leggerlo calcio al fianco perché si ricomponga e non faccia lo scemo.

Poi c'è Piper, incantata dagli addominali di Jason e rossissima quando lui si accorge che lo sta guardando con aria sognante. Ci sono circa una decina di scene come questa, tra ragazze in imbarazzo e ragazzi sull'orlo dello svenimento e viceversa.

Ringrazio gli dèi di non provare attrazione fisica alla vista di addominali, altrimenti penso mi rinchiuderei in una cella degli Inferi a vita.

Poi vedo lui.

Will Solace senza maglia, un ragazzo che di addominali non ne ha nemmeno molti, mi fa avvampare.

Mi inizio a sfilare di botto la maglietta dalla testa per non far notare il mio rossore.

Cavolo, cavolo, cavolo, NO! L'immagine di Will in costume, con gli occhi azzurri che risaltano in contrasto con la pelle abbronzata e i capelli biondi, non mi si leverà più dalla testa.

Basta, ora scavo nella sabbia e mi sotterro. Prima, però, devo far andare via il rossore sulle guance.

Da intelligentone che sono, rimango con la maglietta mezza tolta e devo sembrare ridicolo, ma non mi interessa. Meglio così che far vedere agli altri che colore può assumere la mia pelle. Io sono Nico Di Angelo, il cadavere umano. Non mi sono mai visto arrossire allo specchio, ma sono più che certo che si noti. Lo sento da come mi scottano le guance e le orecchie.

Sole e OmbraWhere stories live. Discover now