The end

264 11 1
                                    

NICO

È notte fonda e io sto guardando imbambolato il soffitto. Magicamente sono stato in grado di prendere sonno, ma ora che mi sono svegliato non credo ci riuscirò ancora.

Sto pensando e ripensando a quello che è successo giusto qualche ora fa e mi chiedo se non sia stato solo un sogno, anche se dubito che la mia mente sia in grado di immaginare certe cose. O almeno spero.

Continua a tormentarmi l'immagine di Will con gli occhi chiusi, il viso incollato al mio, le sue mani nei miei capelli, ma credo che questo tormento non sia poi così orribile. O forse sì, dato che l'ho baciato. Perché lui mi ha baciato, ma l'ho fatto anche io. Di mia iniziativa.

Mi copro il viso in fiamme con le mani, anche se è inutile dato che sono da solo al buio.

Will è andato via qualche ora fa per colpa di uno stupido figlio di Efesto a cui è esplosa non so quale parte del corpo, e giustamente il figlio di Apollo è dovuto andare ad aiutarlo per provare a riattaccargliela. Il "come" per me è un mistero.

Prendo profondi respiri. Possibile che solo di notte sono in grado di riflettere davvero su qualcosa? Ieri sera non mi sono fatto troppi problemi.

***

Grazie agli dèi sono riuscito in qualche modo a riaddormentarmi.

Qualche ora dopo sento qualcosa sfiorarmi la guancia, ma mi rannicchio per evitare di essere svegliato. Ho sonno.

Quel qualcosa mi passa tra i capelli, ma mi copro con le braccia.

Sento una debole risata e poi mi sento punzecchiare il fianco, facendomi dimenare sotto le coperte per il fastidio.

<Death Boy, è ora di alzarsi> sento sussurrarmi all'orecchio.

Mi irrigidisco e sommergo la testa nelle coperte.

<N-non è vero.>

<Guarda che faccio come qualche giorno fa e ti salgo sopra.>

<Fai quello che vuoi.>

Mi viene voglia di prendermi a schiaffi, non posso credere di averlo detto davvero.

Sento un corpo decisamente più grande del mio intrappolarmi contro il materasso, poi una mano mi strappa le coperte dalla faccia.

<Ma buongiorno> dice sorridente Will. <Dormito bene?>

Lo guardo a occhi spalancati, senza riuscire a trovare la voce per parlare. Mi sembra tutto dannatamente strano.

<Ehi!> mi chiama. <Ci sei, Nico? Sai, sei tutto rosso.>

Deglutisco. <E-e la cosa ti stupisce?>

Will ride. <Hai ragione, non dovrebbe.> Mi guarda qualche secondo, il sorriso che non abbandona le sue labbra. <Come ti senti?>

<Imbarazzato> rispondo. <E strano.>

Fa una smorfia. <È comprensibile.> Mi squadra qualche secondo. <Sei pentito?>

Mi mordicchio il labbro, ripensando alla sincerità del figlio di Apollo ieri, ai suoi modi gentili, alla bellissima sensazione di sentire le sue mani tenermi vicino.

<No> rispondo, obbligandomi a guardarlo negli occhi nonostante l'imbarazzo. <Non sono pentito.>

Will sorride. Un sorriso sincero, che mi aumenta il battito cardiaco e che mi riscalda il corpo. Sento la sua mano sfiorarmi la guancia. <Ne sono felice. Non puoi capire da quanto tempo abbia desiderato farlo.>

Sgrano gli occhi. <Seriamente?>

<Oh sì. Però ti volevo lasciare i tuoi tempi. È servito, no?>

<Credo... credo di sì.>

Sorride. Si abbassa leggermente verso di me, guardandomi prima gli occhi e poi le labbra. <Posso?>

Rosso in viso, annuisco appena. Sento subito le sue labbra appoggiarsi dolcemente sulle mie, e mi divincolo nel tentativo di poter liberare le braccia dalle coperte e potergli appoggiare le mani sulle guance.

D'ora in poi non ho più voglia di pentirmi di come sono, decido. Voglio godermi Will, e voglio farlo senza vergognarmi. 

Sole e OmbraWhere stories live. Discover now