-Capitolo 16.

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‹ Kamusta Nanay!  › (Ciao mamma!)

Oh Dio. Ora ricomincia. 

‹ Paano Ka? › ( Come va?)

Calum si tappa le orecchie avvolgendo il cuscino attorno alla sua testa, con tutta la forza che possiede. 

‹ Kadija ay fine? › (Kadija sta bene?)

Il moro impreca mentalmente, girandosi dall' altra parte del letto. La luce lunare gli illumina il volto, donandogli un colorito pallido. Lui ama osservare la Luna. Sa che lo protegge dal male che lo circonda, che approva il suo amore per Ashton. E nonostante quel posto lo tenga abbastanza occupato, il suo pensiero fisso sono quei ricci biondi e degli occhi verdi accesi. Perchè lo tengono ancora lì? Solo Dio lo sa. Per quanto Ashton e Calum possano rimanere lontani, non frequentarsi, le loro menti sono fisse sulle loro figure che si abbracciano, e ripensano ai momenti passati insieme, al primo sguardo avvenuto quella mattina prima di Natale, quando Ashton era considerato ancora un mosca noiosa. E ora, con il giro di un mese e poco più, è strabiliante quanto il mondo possa essersi ribaltato. Cosa possono aver fatto di così male per ritrovarsi a cento chilometri di distanza? Ma entrambi sono consapevoli che presto potranno rivedersi, bearsi del profumo dell' altro, raccontarsi cose su cose. . .Perchè? Perchè è già stato stabilito. Il Destino ha voluto che loro due passassero il resto della loro vita assieme. E' stato tutto stabilito, prima che loro due nascessero, prima che tutti i loro parenti venissero al mondo. Prima della comparsa dei dinosauri, e di quegli esseri monocellulari che poi si sono sviluppati. Prima che potesse nascere questa sacrosanta terra, prima che si formasse l'universo, con tutte le sue galassie e i suoi pianeti. Il Destino erra di terra in terra, bussa alla porta delle persone. Nessuno può astenersi dai suoi voleri, semplicemente. E continuerà a viaggiare per secoli, e secoli, e secoli, fin quando l'ultimo uomo della terra si estinguerà. Dopodichè, egli potrà finalmente riposare eternamente, soddisfatto del proprio lavoro.

E' tutto stabilito, semplicemente.

‹ Paalam Nanay. ›

Daniel abbassa la cornetta, cominciando a singhiozzare. Anche Calum vorrebbe piangere, ma non lo fa. E' troppo impegnato a dire parole su parole al povero Daniel, piangerà in seguito. Oppure mai. Non è abituato a piangere, lui, sebbene possa essere un ragazzo fragile. Solo non fa parte della sua natura. C'è chi il pianto lo vede come elemento di sfogo, chi come elemento di fragilità. . .lui non lo vede, e basta. Tutto qui. Il moro avvolge il cuscino attorno al viso, per alleviare il rumore che arriva da Daniel, che ora sta soffiando il suo naso nel fazzoletto. E' così rumoroso, gli servirebbe una camera isolata. Ma si sa, le persone non sono fatte per vivere in solitudine. Dio ci ha donato l'Amicizia e l'Amore, perchè non dovremmo sfruttarle al massimo?
Ora Daniel si cimenta a dare testate alla testiera del letto, il che emana un rumore secco. Resisti Calum, resisti. Ma il filippino continua, tra singhiozzi, fazzoletti e testate. Resisti, Calum. Perchè proprio lui? Perchè non qualcun' altro? Il numero dei singhiozzi di Daniel incrementa, il volume di essi aumenta, e con loro aumenta anche la voglia insana di Calum di alzarsi, tirargli due ceffoni per stenderlo, per dormire in pace. Strizza gli occhi, preme il cuscino sulle orecchie, ma Morfeo questa notte ha deciso che Calum Hood non deve dormire! Il giovane Hood è conosciuto in famiglia per la sua infinita pazienza, ma questo è troppo. E' un oltraggio. . . al suo rispetto, già. E dunque, quel tipo strano continua a frignare? Bene, a mali estremi, estremi rimedi!
Scatta in piedi, dando un pugno all' interruttore della luce, e di conseguenza questa si accende. Trova il filippino ricoperto da fazzoletti, occhi gonfi e rossi, e ansimante. I loro sguardi si incrociano, cala un silenzio tombale. ‹ Che diamine vuoi? ›

Oh, niente, vorrei solo impiccarti con unA CORDA E DARE LA TUA FOTTUTA TESTA IN PASTO A DEI COCCODRILLI.

‹ Mi spiace averti svegliato, Potato. › Lo sguardo furioso di Calum si va addolcendo pian piano, dopodichè torna a letto, tirando le coperte leggere fino al naso. Spegne la luce, chiudendo gli occhi. Dopo qualche minuto di silenzio. . .‹ Potato? › Il giovane Hood fa una smorfia di disperazione, per poi girarsi dal lato di Daniel. ‹ Non ti manca la tua famiglia? ›

Social Casualty || Cashton. [ #Wattys2015 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora