PRIGIONIERI DELLO SCHERMO pt2

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Quali erano le mie ultime parole famose?

Ah si: "Col cavolo che vengo! ".
Pensai sospirando, mentre osservavo dal finestrino le stradine di campagna e le piccole fattorie nei dintorni. I miei avevano minacciato di tenermi segregato in casa per tutta l'estate, se non avessi deciso di assecondare la loro stupida uscita.

"Vedrete che vi divertirete un mondo!" disse papà mentre teneva lo sguardo sullo specchietto.
"Ah si, sicuramente." dissi ironicamente, mentre misi le cuffie e sprofondai nel mio mondo. Dopo qualche minuto, in lontananza, scorgemmo una enorme fattoria e ci accorgemmo che era quella dei miei nonni. La macchina attraversò il sentiero brecciato che ci avrebbe portato in giardino. Scendemmo dall'auto e mi guardai attorno, tra le varie macchine agricole e le serre.

" Oh santo cielo siete arrivati!" disse qualcuno. Mi girai e vidi nonna Rose, che indossava una delle sue solite vesti colorate. L'unica differenza è che il suo viso aveva più rughe e sembrava stancarsi ad ogni parola.

"Ciao mamma! Sono felice che tu ci abbia invitato." disse Papà.
"Oh caro per così poco! E poi volevo vedere quanto sono cresciuti i miei due nipotini!" disse Nonna Rose guardando me ed Alyssa.
Si avvicinò e toccò il viso di mia sorella.
"Alyssa sei diventata proprio una bella ragazza! Ora che ci penso mi ricordi molto tua madre da ragazza!"
Alyssa sorrise in imbarazzo.

"Grazie nonna Rose."
Poi guardò me con un sorriso.

"Oh Jonathan caro, hai messo su muscoli da come vedo eh! Cosa giochi a basket?"
"A football,  infatti se non fosse stato per il tuo invito avrei..." non riuscii a finire che papà mi interruppe scoccandomi un'occhiata molto brusca.

"Bene ragazzi, filiamo dentro che ho una fame bestiale! E non vedo l'ora di assaggiare di nuovo le tue pietanze mamma!".
"A proposito mamma, dov'è Papà?" chiede mamma.
"Oh è andato in città per fare un po' di spesa, sapete... Questa sera c'è una cena speciale in servo per voi." disse nonna Rose e citata, mentre scomparve oltre la soglia di casa. Entrammo tutti, la casa era proprio come la ricordavo. Le pareti in legno antico, un enorme testa di un alce attaccata ad una parete come trofeo di caccia, il camino al di sotto di essa e un forte odore di vecchio. Passai accanto al camino per salire le scale che mi avrebbero portato dritto nella camera degli ospiti. Mentre cercai di ricordare quale stanza fosse, vidi una strana scala sigilatta sul soffitto con delle catene e alzai un sopracciglio.

"Ma che cosa ci tengono lì dentro king kong ?"

Non feci altre domande, visto che trovai una delle vecchie camere che usavo quando venivo qui in campagna dai miei nonni. Poggiai le valige sul letto e rimasi a fissare le pareti tappezzate da miei vecchi disegni, e foto di quando ero un moccioso.
" Dovevo drogarmi tantissimo." pensai, fissando uno strano disegno dove c'era una tv, con me e uno strano mostro alieno. Rinunciai al fatto di dare un senso ai miei vecchi disegni, presi le videocassette e infilate le cuffie mi lasciai cadere sul letto. Arrivata ora di pranzo, scesi in salotto e mi sedetti a tavola con i miei nonni e i miei genitori.

"Bene ragazzi, buon appetito!" disse Nonna Rose, mentre dalla porta spuntò nonno Stewart.

"Ciao Papà!" disse Mamma.

Nonno Stewart fece un largo sorriso e salutò tutti, per poi sedersi anche lui a tavola.

"Allora George, come va il tuo lavoro da imprenditore?" chisse nonno masticando lentamente il suo pranzo.

"A gonfie vele papà! Abbiamo incrementato del 5% le nostre vendite." rispose papà entusiasta.
"Non è quello il problema..." dissu a bassa voce, senza accorgermene che stavo dicendo esattamente ciò che pensavo.

"Che cosa hai detto Jonathan?" chiese mamma con sguardo torvo.
Nonno si alzò interrompendo la mia piccola faida con mamma.

"Susu ragazzi, siamo qui proprio per distrarci. Jonathan, Alyssa, che ne dite se oggi andiamo a pescare?"
"Beh per me sembra una buona idea!" rispose Lei.

"Sempre meglio che non fare nulla." risposi io. "Ho trovato una scala completamente rivestita da catene."

Nonno Stewart cambiò espressione e guardò nonna Rose.

"Non cercate di aprirla." rispose seccamente infine.

"Che cosa?" chiesi.
"Non avvicinatevi alla soffitta. È piena di ratti, non vorrei che vi faceste male." disse, per poi alzarsi e dirigersi in salone.
Cercai di ignorare lo strano comportamento di nonno Stewart, e filai in giardino per allenarmi a football. Passai interminabili minuti allenandomi sui lanci, quando qualcuno la prese al volo.

" Ciao Jonathan. "

Guardai il ragazzo e realizzai che era Mike, mio cugino. Aveva qualche anno in più, era alto e con un cappellino dotato di visiera sulla testa.

"Mike." dissi. "Senti potresti rendermi la palla? Ho una partita mercoledì. *

" Ho sentito che hai chiesto a Stewart sulla soffitta. "disse lui, attirando subito la mia attenzione.

" Continua... "feci.

Lui alzò le spalle." Nonno ha impedito anche a me di andarci. Una notte, mentre ero in piedi per bere un bicchier d'acqua, sentivo qualcuno su in soffitta e quando salii vidi nonno armeggiare con un baule. Aveva sigillato anch'esso con delle catene."

"Un baule...? Chissà cosa può contenere."

"Beh, sicuramente non una bestiolina innocua." rispose lui.

"Credi sia un animale?" feci.

Lui scrollò le spalle. "Qualunque cosa ci sia li sopra, non è un gattino che vuole le coccole."

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⏰ Última actualización: Aug 02, 2021 ⏰

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