四十

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-Yah! Ragazza che vive di sotto- mi fermai dal camminare e mi voltai. Ero da sola nel marciapiedi di fronte a casa mia. Feci una smorfia e mi guardai in torno, per poi alzare la testa e osservare Jisung che mi guardava stranito.

Mi indicai, ma prima che potesse dire qualcosa tolsi la mano. -Certo che sono io, tsk. Piccolo feto, sai come mi chiamo, o quello o Noona- posai le mani sui fianchi autoritaria. Lui dalla finestra socchiuse le labbra trasformando il suo faccino in una smorfia unica, davvero schifata del mio comportamento. -Preferisco Ragazza che vive di sotto. E se proprio vuoi "rcvds"- mimò le virgolette, tossii per schiarirmi la gola e tornai alla posizione normale.

-Vada per rcvds, cosa c'è?- chiesi poi cercando di capire perché mi aveva chiamata.

-potresti salire? Dovevo parlarti... Di una cosa- guardai il borsone che avevo in mano, ero appena tornata da Jeno, e adesso dovevo andare a casa di Yeona per l'organizzazione. -Va bene, aprimi- rinunciai al mio anticipo e corsi su per le scale.

Arrivai al suo piano e sorrisi a vedere il tappetino di ingresso. Da fuori sembra un vero ragazzaccio, ma non lo sembra realmente... -I criceti eh?- lui mi prese un polso e mi trascinò dentro. -Shh, oddio non dirlo a nessuno- risi per la sua preoccupazione. -Dipende da come ti comporterai cricetino- lo superai guardandomi attorno.

*Jeno*

Akiha se ne era appena andata, ed ero estremamente privo di forze. Avevo bisogno di lei, e di nessun altro. Quando era arrivata mi aveva visto felice, e per non farle fare tardi al suo appuntamento con le ragazze mi dimostrai tale lo stesso, anche se la mia guarigione mi sta spingendo solo verso il desiderio di riaverla. Di farla mia per la seconda volta. Baciarla, toccarla, marchiarla, coccolarla e...stare semplicemente accanto a lei. Stare con lei mi sta riempiendo il cuore di gioia e non oso nemmeno immaginare cosa farei adesso senza di lei.

A interrompere i miei pensieri fu il suono del campanello, lì per lì pensai che fosse qualcuno per la mia famiglia; io non mi aspettavo nessuno.

Corrugai la fronte ed andai ad aprire. Era Yeona. Ciò mi fece davvero molto strano. Che ci faceva a casa mia, quando tra poco dovevamo incontrarsi. Senza esitare la lasciai entrare chiudendo la porta subito dopo. -Jeno- mi chiamò e su voltò verso di me con gli occhi lucidi. Non ci eravamo potuti vedere per quasi tutta la gita, e questo comportava la mia ignoranza dei fatti avvenuti. Certo, Akiha mi ha fatto un breve riassunto, ma non avevo ben capito (come lei del resto) la faccenda del trio.

-Ehi... Shhh- mi avvicinai e la abbracciai, lei circondò il mio busto con le sue braccia e iniziò a piangere. -Non dovrei nemmeno piangere, sei tu quello che è stato male- singhiozzò staccandosi di colpo asciugandosi le lacrime. -Sto bene adesso, non del tutto ma molto meglio... Ora però mi spieghi cosa diamine ti è successo?- chiesi io prendendo le sue spalle tra le mani. Era davvero distrutta.

-In gita....ho litigato con Winwin- disse e io inarcai le sopracciglia. Non mi stava dicendo nulla di nuovo. -Akiha me lo ha detto, vi hanno sentito tutti, ma non so nemmeno per cosa!- mi lamentai essendo all'oscuro di tutto. -È difficile da spiegare. Quel giorno ero turbata per una cosa... Jisung...e ho fatto una cazzata. Non so cosa mi sia preso, ma quando poi sono tornata in camera non volevo starci, era come se mi sentissi oppressa dall'attimo prima. Ho odiato ciò che mi ha fatto, ma il mio cuore batteva così forte che non ci ho dato poi troppo peso nel momento in cui quello che è successo, è successo...- disse senza nemmeno fermarsi. Le presi la mano e la fermai. Non stavo capendo assolutamente nulla.

-Calmati, Yeo, non andare in panico... vai sul divano, arrivo subito, ti porto qualcosa che ti scalderà e che ti farà calmare- dissi assicurandomi che facesse ciò che le avevo chiesto.

𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang