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appena ci siamo allontanati vado a cercare rafe.
- che cosa hai fatto?- chiede nervosamente
- in che senso? Hai qualche problema? C'è hai visto cosa ho fatto.- gli rispondo
- no,no, no, cos'è questo sangue?- chiede indicando il sangue dei pogues a terra
- sangue dei pogues, gli ho messo un chip per rintracciarli.- spiego io velocemente. Apro il frigorifero e prendo una bottiglia di vodka.
prima che potessi bere me la sfila dalle mani.
La beve quasi tutta e quando riprende fiato gliela strappo dalle mani. Bevo ciò che rimane e lancio la bottiglia in acqua.
- che facciamo ora?- chiede
- cosa vuoi fare?- chiedo a mia volta con una voce più seducente avvicinandomi a lui.
mi guarda come un ebete e mi siedo a cavalcioni su di lui.
comincio a baciarlo, ma mi stacca.
- sei ubriaca.- dice facendomi sedere di fianco a lui.
sbuffo e incrocio le braccia al petto.
Lui si sdraia sul letto e vado vicino a lui girandomi dal lato opposto al suo dandogli le spalle.
Restiamo così, in silenzio per vari minuti e poi lo sento stringermi a se.
sorrido di mia spontanea volontà, ma non mi girerò.
Questa posizione rimane per un bel po di tempo, alla fine è comoda e piacevole.
- grazie...- gli dico dal nulla.
- non lo avrei mai fatto, non avrei approfittato.- mi dice all'orecchio.
Mi giro per dargli un bacio a stampo. Subito dopo mi accoccolo sul suo petto addormentandomi.

Vengo svegliata da rafe e da un odore di pancake.
- buongiorno.- dice portandomi un piatto a letto. Sorrido e li mangio subito.
- abbiamo un problema.- mi dice poi
- ovvero?- chiedo spaventata ingoiando a fatica l'ultimo boccone
- I pogues ci hanno denunciato e tuo padre, ha denunciato il furto di questa nave.- mi dice poi. È come se non ci credessi, e rafe come se mi avesse letto nel pensiero.
Prende il cellulare e mi mostra le notizie del giorno.
- cazzo.- dico alzandomi andando verso i comandi.
- dove andiamo?- chiede
- tu resti qui. Capito?- chiedo accostando la barca su un'isola.
- qui rafe.- dico prima che scendessi. Prendo la pistola e due coltelli. Li nascondo e mi dirigo verso casa dei miei. Ero già diretta qui. Come ho detto, ho ancora tre persone da uccidere : mia madre, mio padre e mio zio.
Cammino velocemente ed entro in casa con la chiave sotto il tappeto.
- chi è?- chiede mia madre
- indovina.- dico facendomi vedere prima da lei e poi dagli altri due.
- sei tornata!- dice mia madre venendomi incotto.
- non provarci!- dico allontandola.
- non trattare tua madre così o- dice mio padre
- o cosa? mi picchi? bene io ti uccido.- dico mostrandogli la pistola e puntando gliela avanti.
- non hai il coraggio.- dice strafottente
- lei! È ricercata nelle outer banks per sedici omici!- dice mio zio leggendo le notizie. Mio padre mi guarda incredulo e faccio un sorrisetto fiero.
- ascolta tesoro, potremo- prima che potesse continuare premo il grilletto contro mio zio. Lui qui è il più coglione.
- NO! Carl!- urla mia madre andando verso suo fratello.
- i prossimi siete voi- dico io
- io posso capire, ma tua madre?- chiede mio padre
- quella bastarda ha firmato un contratto di adozione, avete pagato per farmi via, mi picchiavate, non potevo uscire e mi chiedi che ha fatto? anzi che avete fatto?- chiedo incazzata.
- ed apre il tuo bene.- dice lui avvicinandosi. Tengo ancora la pistola stretta.
- sta zitto.- dico urlando. Lui continua a parlare fino a quando la mia pistola tocca il suo petto. mi guarda negli occhi
- ti prego, piccola mia io-
- zitto, ho detto zitto!- urlo e poi Bam. Il grilletto. Guardo le mie mani e noto che non l'ho premuto io.
mia madre guarda dietro di me e vedo rafe.
Sento un vuoto dentro ma sono felice, un vuoto felice. Sono sollevata.
Sparo a mia madre e poi corro da lui.
Lo abbraccio e mi stringe a se.
ci baciamo subito dopo.
poggiamo le fronti luna contro l'altra.
- stai bene?- chiede guardandomi ancora con la fronte sulla mia.
-si. Si...- rispondo annuendo.
- ora scappiamo.- dice prendendomi per mano.

stay - rafe cameron || In revisione||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora