La fine del primo anno

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Un'intero anno scolastico era passato e Albus si sentiva bene.  

Quell'anno era stato il migliore della sua vita. Non aveva fatto niente di speciale, anzi, a parte Scorpius non si era fatto nessun amico. Ma Scorpius gli bastava. Quando stava insieme a lui non si sentiva di troppo o  oppresso dalle aspettative. Quando erano insieme lui era solo Albus e lui era solo Scorpius.

Dopo lo smistamento Scorpius aveva mostrato una serie di segni sui muri delle segrete che, stando a quello che diceva di aver sentito da suo padre, erano stati i suoi antenati a farli per evitare di perdersi nei sotterranei. 

Albus gli credeva, era evidente che quel ragazzino biondo fosse il più sincero che avesse mai incontrato. Non mentiva mai, era sempre curioso e quando sbagliava lo ammetteva, spesso tra una risatina e l'altra. 

Un'altra cosa che Albus adorava di Scorpius, il suo sorriso. Quel sorrisetto non abbandonava mai il suo viso, ma non era come quello di suo fratello: un ghigno malandrino di chi ha appena commesso una marachella. Il sorriso di Scorpius era sincero, quasi ingenuo. 

Non avevano fatto molta amicizia con altri Serpeverde, o con altri in generale. Quelli degli anni superiori li mettevano a disagio, James e Jacob si erano fatti più amici tra i Corvonero e, anche se dicevano di odiarsi a vicenda, non stavano mai troppo lontani l'uno dall'altro, infine Bonny e Nott non si erano mai avvicinate. Elisabeth, o Baby, come la chiamava Bonny, sembrava voler avvicinarsi agli altri ma la ragazza dalla pelle scura la tirava sempre via e lanciava certe occhiate ad Albus e Scorpius! Come a dire "Voi maschi mi fate schifo".

Certo, l'anno non era passato sempre tra rose e fiori. I primi mesi l'esistenza di Albus fu d'un tratto evidente a tutta la sua famiglia: lettere da suo padre e sua madre arrivavano in continuazione (chiedendogli se davvero stesse bene lì in Serpeverde), Rose iniziò a rivolgergli la parola più spesso di quanto non avesse mai fatto (principalmente per metterlo in guardia e fare il pappagallo dello zio Ron: "i Serpeverde sono pericolosi", "Stai sempre attento a quello che mangi, ci potrebbe essere del velo". Che sciocchezze) pure suo fratello James si era degnato di guardarlo quell'anno, ma erano prevalentemente sguardi che passavano dal preoccupato al diffidente. 

Ma di tutto ciò Albus non si lamentò mai. Il peggio l'aveva subito Scorpius. Quando camminava nei corridoi le persone lo guardavano o con paura o con odio, non c'era una via di mezzo. Ogni tanto scappa qualche "figlio di un mangiamorte" o "schifoso mago oscuro" ma Scorpius non sembrava darci molto peso. Il ragazzo era abituato agli insulti più per sentito dire che per esperienza personale. 

Raccontava spesso di come suo padre, nei primi anni dopo alla battaglia di Hogwarts, non potesse nemmeno uscire di casa dato che alcune folle inferocite si stanziavano davanti al Manor con cartelli con su scritto TUTTI I MANGIAMORTE AD AZCABAN o L'ETÀ NON GIUSTIFICA LE ATROCITÀ. 

Il signor Malfoy, come Albus aveva imparato a chiamarlo, era infatti l'unico mangiamorte ad essere stato graziato, giustificato dal fatto di essere stato troppo giovane per capire veramente ciò che faceva. 

Le sue condanne furono due anni agli arresti domiciliari, il limitato uso della bacchetta e il divieto di entrare nel Mondo Magico se non con una autorizzazione (soprattutto per costringerlo ad andare verso il mondo babbano). 

Quello a cui Scorpius non era abituato erano le botte. Non capitava spesso ma almeno due volte, quell'anno, Scorpius fu preso a botte dai dei bulli di Tassorosso e Grifondoro. Albus cercò di aiutarlo in tutte le occasioni, anche perché non andavano mai in giro l'uno senza l'altro,  ma avendo solo 11 anni ed essendo gracilino non poté fare niente. Scorpius non volle mai andare dalla preside. Diceva di non voler fare la spia.

Dalle storie che il biondino gli raccontava, Albus comprese che il ragazzo aveva vissuto nella campagna inglese per la maggior parte della vita. Come compagnia aveva avuto solo i suoi genitori. Visitavano il Manor tutte le estati ma da quando Scorpius aveva iniziato la scuola decisero di tornarci a vivere definitivamente. 

Un'altro dettaglio che Albus era riuscito a leggere tra le righe era che la madre di Scorpius non stava affatto bene. Lui ne parlava sempre come se fosse un angelo; una madre adorabile, amorevole che ogni due giorni mandava a Scorpius un pacchettino con i suoi dolci preferiti. (Scorpius adorava i dolci) 

Ma più ne parlava e più gli si bagnavano gli occhi. Albus non aveva indagato oltre ma sperava sempre con tutto il cuore che la signora Malfoy si riprendesse.
Il sorriso innocente di Scorpius era quella cosa che lo aveva fatto andare avanti tutto l'anno e perderlo, già lo sentiva, sarebbe stato devastante.

Malgrado la malattia della madre di Scorpius, malgrado gli insulti e malgrado le botte quello fu il miglior anno che i due a avessero mai passato fino a quel momento. Albus trovò nella Casa Serpeverde quell'amico e quella tranquillità che aveva sempre desiderato. Scorpius anche.  

Arrivare alla stazione di King's Cross fu uno strappo al cuore per entrambi.
Non volevano separarsi ora che si erano trovati.

-Hey Scorpius- iniziò Albus ancora all'interno della cabina -promettimi che mi scriverai quest'estate- 

Sul volto di Scorpius spuntò un sorriso a trentadue denti

-Solo se tu fai lo stesso- 

Si diedero la mano e si scambiarono i numeri di telefono (telefoni finalmente utilizzabili dopo mesi che la scuola ostacolava il loro funzionamento). 

Appena sceso Albus vide suo padre che lo salutava con la mano ma prima di ricambiare il saluto si girò per accertarsi che Scorpius arrivasse fino ai suoi genitori senza un graffio.  

Si da il caso che il biondino fosse piuttosto maldestro e che per questo inciampasse e si facesse male più di una persona normale.

Come se i bulli non bastassero 

Pensava spesso Albus.
Vide Scorpius correre verso una donna magra ed elegante con lunghi capelli castani e ricci. Astoria Grenngrass. Sua madre. Era bellissima e, seppur visibilmente stanca, appena vide il figlio lo abbracciò stetto come se non lo vedesse da anni, e lo riempì di baci.
Scorpius ricambiò l'abbraccio poi si girò a guardare la folla e prima di scomparire con sua madre salutò Albus con il sorriso più grande che gli avesse mai fatto.

Albus tornò a  guardare suo padre che da lontano aveva assistito a tutta la scena. Gli andò in contro e lo abbracciò velocemente. Harry sembrava un po' confuso ma non disse nulla, troppo felice di vedere di nuovo i suoi figli per iniziare un interrogatorio.

Il sorriso più dolceNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ