capitolo 5

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"Babbo che devi fare oggi?" Verso nel bicchiere del succo freddo del frigo
"Devo finire di aiutare nonna a mettere a posto la cantina" mi lascia un bacio sulla guancia, prende il mazzo di chiavi di casa nostra e quelle di nonna.
"Tesoro ricordati che sta sera faccio la notte e che non sono a casa, chiediti dentro e non aprire a nessuno, stai attenta"
"Tranquillo papà" gli sorrido

Suonano al campanello, non so chi sia.
Apro e trovo Gaia e una ragazza che non ho mai visto.

"Ciao amore mio" Gaia mi lascia ai un bacio
"Sono venuta a darti la colazione, te l'ho comprata prima" mi sorride
"Non dovevi, dai entrate!"
"Giulia piacere" tendo la mano alla ragazza, è molto più alta di me e anche di Gaia.
"Sofia piacere mio" sorride dolcemente.

"Sta sera andiamo a mangiare" mi ricorda Gaia
"Mi devo lavare i capelli che palle"
"Va be' ragazze io vado che mamma mi sta cercando, sta sera parto e torno in Spagna per due settimane" Sofia si alza e prende la sua borsa
"Grazie mille, spero ci potremmo rivedere" sorride
"Niente tesoro, sarebbe un piacere, magari qualche pomeriggio dopo il tuo viaggio potrebbe andare a prendere un aperitivo tutte e tre insieme"

"Amore tu che ti metti?" Gaia è sdraiata sul divano che guarda il telefono
"Questo secondo te è troppo?" È un vestito nero aderente che arriva alla metà coscia
"L'ho uguale io" urla
"Sta sera vestite uguali" continua

"Ciao babbo ci vediamo domani mattina" papà chiude la porta, io e Gaia scendiamo piano piano scale dati i tacchi, ma siamo tranquille, abbiamo in una borsa di plastica che lasceremo nella macchina di Zaccaria le solite air Force.

"Che eleganza" ci prende per il culo Sami
"Dopo ti faccio provare a camminare con ste scarpe" dico
"Ma come cazzo mi vanno che hai il piede da gnoma" ride
"Le tieni slacciate coglione" Gaia mi difende, Mattia ride
"Va che se vuoi puoi provare pure tu, le ho uguali!" Punta il dito contro il ragazzo,
"Andiamo che facciamo tardi e poi i bambini hanno fame" Amed alza lo sguardo dal cellulare
"O ma che cazzo, sempre a me dovete prendere per il culo" urla esasperato
"Vieni qui da noi, che ti vogliamo bene" il ragazzino si piazza in mezzo a me e a Gaia, con le braccia ci cinge i fianchi
"Beato tra le donne il nostro Amedino" Yosef ridacchia
"Hai visto?" Ride lui
"Amed, non sai quanti ragazzi ti stanno inviando in questo momento" Zaccaria fa ridere tutti

"Fra c'è Gallagher in centro" Sami mostra il telefono a Zaccaria
"Che cazzo dici?! E mo questo cosa vuole, non ne ha già prese abbastanza l'altra volta?" Mattia infila lo scontrino in tasca
"Andiamo a vedere che cazzo vuole prima che lo ritroviamo in zona a fare casino" Amine si alza e viene seguito da tutti, io e Gaia ci guardiamo in faccia, nessuna delle due sta capendo.

Ci stiamo avvicinando a un gruppo formato da cinque ragazzi, sinceramente, non li ho mai visti.
"Sosa sei arrivato?" Urla un ragazzo con dei tatuaggi in faccia
"Amed rimani qui per precauzione" Gaia prende Amed per la spalla perché stava già cercando di avvicinarsi di più
"O ma ci siete proprio tutti" un altro ragazzo parla ad alta voce
"E quelle due troiette dove le avete trovate? Sono davvero carine"
"Quanto volete?" Urla verso di noi un un'altro
"Brutto stronzo come ti permetti" urlo avvicinandomi e con me Gaia, appena ci avviciniamo lui si allontana
"Cos'è ora hai paura di due troiette eh?" Gaia gli va due centimetri dal viso
"Di due nani dovrebbe avere paura? Ma non fatemi ridere, manco i vostri amici che fanno i finti fighi ci fanno paura" uno più basso di me senza tacchi parla della nostra altezza
"Se me l'avesse detto uno alto un metro e novanta avrei dato peso alla cosa ma dato che l'hai detto tu che sei alto un metro e una banana mi scivola addosso" Gaia fa ridere tutti.
"Ritornando a noi, ci avevate promesso le botte no?" Sami infila le mani in tasca
"Ora vi siete spaventati per colpa delle troie?" Zaccaria spegne la sigaretta. Un ragazzo cerca ti tirare un sasso addosso a Mattia, lui lo schiva e non riesco nemmeno a metabolizzare che i miei amici si avventano sui cinque.
Il gruppo del gallagher scappa e noi ci mettiamo a ridere
"Mi sa che non gli erano bastate quelle dell'altra volta" ride Aziz
"E il bello e che non li abbiamo nemmeno sfiorati questa volta"
Ride Vale

"Giù vuoi che ti porto a casa?" Vale mi cinge le spalle con il braccio
"Mi faresti un favore" sbadiglio
"Andiamo"
"Raga porto Giulia a casa che è stanca, ci vediamo alle undici in studio domani"
"Ciao amore mio" Gaia mi saluta le mando un bacio

"Vale c'è un problema"
"Quale?"
"Non ho le chiavi di casa" continuo impanicata, mi sono dimenticata di prenderle dato che è stato papà a chiudere la porta
"E il problema è che papà fa la notte" le mie mani finiscono nei miei capelli, sembro una disperata
"Sta ferma, vieni a casa mia, ci stanno anche Mattia e Aziz" mi accarezza una guancia
"No Vale non voglio dar fastidio" lo guardo
"Ma che cazzo di fastidio andiamo" accende di nuovo la macchina dirigendosi a casa

"Tieni una maglietta e una tuta" mi porge dei vestiti Vale
"Grazie" gli sorrido, ricambia.
Si sente tutto il suo profumo inconfondibile nel tessuto degli indumenti.

Entro nella camera di vale che per sta notte sarà anche la mia. Mi stendo e poggiò il telefono sul comodino.
"Buona notte piccola" la mia pancia sta per esplodere, un intero zoo si sta scatenando al suo interno.
"Buona notte Vale" mi giro e lui spegne la luce.
Dopo poco un braccio si poggia sul mio fianco facendomi avvicinare al corpo del ragazzo accanto a me, con la mano libera accarezza i miei capelli, sul mio collo riesco a percepire il suo fiato caldo. Forse non è stata così una disgrazia aver dimenticato le chiavi di casa.

*spazio autrice*
Quello di oggi pomeriggio era davvero corto quindi mi sembrava giusto scriverne uno un po' più sostanzioso.
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo.

sogni // vale painWhere stories live. Discover now