11. 11 Relazione

944 29 0
                                    

Le lezioni di Storia della Magia avevano sempre trovato ad accoglierle una classe sonnolenta ed annoiata, ma avevano sempre potuto contare almeno sull'attenzione di un'alunna Grifondoro che, unica forse tra tutti, si era letta e riletta quel mattone che era Storia di Hogwarts molto prima ancora di vedere la scuola del titolo; tuttavia quel giorno persino Hermione Granger si mostrava distratta, presa com'era dal ricordo di un'altra notte passata nei dormitori nemici. La notte di quell'indimenticabile martedì, in cui lui aveva esplorato il lato fisico della loro relazione più e più volte, prima di dichiararsi soddisfatto. Relazione. Martedì. Pensieri, parole, preghiere, promesse. Martedì.

Ma quel giorno era mercoledì e la Caposcuola si costrinse ad ascoltare gli sproloqui del professor Rüf che, durante la cosiddetta 'Settimana del Ripasso', sembravano ancor più... sproloquiosi. Il docente infatti stava tentando un ardito blitz in Babbanologia, collegandolo alla sua materia attraverso la vita e le opere di un certo sedicente mago Zurlì, che si era camuffato da intrattenitore Babbano solo per carpire a quel mondo i suoi segreti, che convogliavano nei personaggi e nei mostri mitici della cultura greco-latina. Secondo Rüf e il mago Zurlì, infatti, tale retroterra mitologico celava arcane verità che il mondo magico ancora faticava ad accettare. Hermione, l'unica forse a comprendere appieno le parole dell'insegnante, fu quasi tentata di maledire le sue conoscenze Babbane che al momento le rendevano la lezione un tantino ridicola. Oltretutto, sentire sulla nuca gli occhi del suo compagno notturno e sapere quanto i riferimenti alla vita Babbana lo divertissero e nauseassero allo stesso tempo, non l'aiutava affatto a concentrarsi.

«Sembra infatti da alcuni studi recenti, che io stesso ho contribuito a perfezionare», stava dicendo con tono insolitamente tronfio il professore, «che alcune creature leggendarie del mondo classico, come la Medusa o le Eumenidi, siano in realtà creature magiche realmente esistenti, che alcuni Babbani hanno avuto la sfortuna di incontrare in epoche in cui la magia era ancora accettata anche tra di loro...»

E via con una serie di improbabili biografie di maghi – al sentire nominare Maga Magò e Houdini Hermione quasi collassò – che testimoniavano, senza ombra di dubbio, di avere avuto la disgrazia di imbattersi in Scilla e Cariddi, in un Narciso pericoloso solo per la castità di fanciulle e fanciulli e in un piccolo Cupido impazzito, tutto preso a scagliare frecce d'oro e d'argento nei sederi dei passanti. Naturalmente, alla fine, tutto si ricollegava all'ennesima rivolta di folletti che, non si sa come, trovavano sempre il modo di mettersi in mezzo. La Grifondoro rammentava bene quella lezione, seguita con tutt'altro zelo in passato, quando ancora non c'era un certo ragazzo ad inondarle la mente di ricordi e speranze. Pensieri, parole, preghiere, promesse. Martedì. Se la rammentava in particolare per le immagini degli esseri di cui ora il docente ciarlava, che l'avevano attratta con la loro natura inconsueta ed arcaica dalle pagine del libro. Cercò comunque di prendere appunti, per questo fantomatico ripasso, ma si accorse con imbarazzo che la sua penna aveva prodotto sul foglio solo degli assurdi ghirigori che sembravano tanto... sembravano... Ti rendi conto che ti stai comportando come una ragazzina innamorata? Cancellò in fretta con un'abbondante quantità di inchiostro quel nome che non era ancora riuscita a pronunciare e si mise di nuovo all'ascolto.

«D'altro canto è curioso come abbiano fatto, i Babbani che hanno incontrato tali creature, a sopravvivere. La Medusa, ad esempio, pietrificava con lo sguardo...»

Se avesse sentito un'altra volta parlare di pietrificazione sarebbe scoppiata. Sembrava che tutto il mondo non facesse che ricordarle quanto poteva essere perniciosa, per lei, la casata dei Malfoy. Si girò verso di lui, immaginandolo disgustato o strafottente, e invece lo scoprì attento e singolarmente serio.

«...mentre le Eumenidi riversavano la loro furia omicida su chi aveva tradito, ferito o ucciso un familiare o una persona cara, anche se le modalità delle uccisioni variano da storia a storia...»

Succo di zuccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora