XX

41 2 1
                                    

Ci guardammo confusi perché non stavamo aspettando nessuno «Aspettavamo qualcuno?» provò comunque a chiedere Chris, palesemente troppo brillo per ricordare.

«Mmh, no» risposi io. Non avevo la più pallida idea di chi potesse essere.

Mi alzai dal dondolo, mi sistemai velocemente e corsi dentro casa per vedere chi fosse. Dentro di me, per un attimo, avevo sperato che fosse Fede, ma era impossibile probabilmente, per via dell'infortunio. Quando guardai dalla telecamera, non mi stupii di vedere i volti di Nico e Lu. Mi guardai intorno confusa, ma subito identificai le chiavi dell'appartamento di Lu appoggiate sul tavolino dell'ingresso. Le aveva dimenticate, ecco perché stava suonando al campanello di quella che era anche casa sua.

Aprii la porta d'ingresso e mi voltai verso Chris, che mi osservava confuso «Sono Nico e Lu, lei ha dimenticato le chiavi!» e annuì.

Nel giro di cinque minuti la coppia era nel salotto con delle birre in mano e dei grandi sorrisi stampati sul viso «Ma siete già brilli?» sembrò ammonirci Nico, ma poi continuò «...Lo avete fatto senza di noi? Seri? Come vi siete permessi?!» e scoppiammo a ridere per la sua espressione buffa.

«Ops!» esclamammo entrambi ridendo.

Li facemmo accomodare in terrazzo insieme a noi e preparammo tutto il necessario per goderci la serata, come aprire le birre e offrire qualcosa della cena rimasta. Lu, infatti, mi aveva subito rubato due delle patatine che erano rimaste nel pacchetto.

«Noi entriamo un attimo a prendere due cose, torniamo subito!» e così i ragazzi entrarono in cucina.

Io e Lu ci affacciammo al terrazzo per osservare le macchine scorrere al di sotto, ma anche le luci della città in lontananza.

«Come stai?» mi chiese, guardandomi.

«Beh, adesso che sono brilla un po' meglio. Che...cosa è successo dopo che sono andata via?» domandai dubbiosa. Da un lato volevo sapere, dall'altro pensavo fosse meglio evitare.

«Fede sta bene. Non ha niente di grave per fortuna, deve solo riposare...»

Sentire queste parole mi risollevò l'animo perché, per quanto fossi confusa, non volevo che lui stesse male, sia fisicamente sia psicologicamente. Non era stato bello vederlo per terra, in mezzo al campo. Era una scena impressa dentro di me perché avrei voluto, in quel momento, correre verso di lui, ma ero rimasta ferma sugli spalti. Ora ero più tranquilla al sapere stesse bene.

«Meno male...sono contenta!»

Lu si avvicinò di più a me, si voltò per assicurarsi che i ragazzi fossero ancora dentro e proseguì con il discorso «Sai...lui ti cercava ovunque con lo sguardo, da quando si è seduto in panchina...mi sa che ci è rimasto male nel non vederti...»

Le sue parole mi spiazzarono, non avrei pensato mi dicesse questo. Mi cercava? «Beh, ne sei sicura?» Lei annuì «Mamma mia, mi farà impazzire prima o poi. Non so cosa fare Lu...sono ferma qui, nei miei dubbi, innamorata persa di lui. E non so che cosa provi lui per me, soprattutto per la presenza di quella Giulia sempre vicina! Mi confonde!» sbuffai e mi lasciai andare, mi sfogai.

Lu mi posò una mano sulla schiena «So bene cosa provi Eli, ma non devi preoccuparti. Non so bene che cosa provi Fede per te, ma sicuramente non gli sei indifferente. Si vede da come si comportava in vacanza con te e da come ti guardava, anzi, guarda. Non preoccuparti per Giulia, te lo assicuro. E' un caso perso quella ragazza, non la tollera nessuno, Fede compreso. Li ho sentiti parlare a fine partita e lui le ha detto di lasciarlo in pace...»

Queste sue ultime frasi mi rassicurarono, quindi aveva allontanato Giulia, segno che non gli interessava più. Questo, però, non voleva dire che lui fosse innamorato di me come io lo ero di lui.

Out of timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora