Cap. 26

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Pov.Izuku 

Eravamo in aria, proprio sopra la grande foresta di questi giorni, ormai lontano dalla montagna che sembrava piccolissima. Mi guardai intorno, ma non c' era nessuna traccia degli altri regni, di un percorso o di un villaggio. 

<Non è che hai qualche posto sicuro in cui andare?> chiesi al drago, il quale rispose con un verso triste. Mi diedi dell' idiota per aver chiesto informazioni a un drago, ma in poco tempo il drago ripartì seguendo una rotta ben precisa. Volammo per minuti, con la mia ansia sempre a portata di mano, controllando se Milo e Bob ci stessero seguendo con il drago rimasto. Nonostante questo, non li vidi per tutto il giorno, finchè quando il sole iniziava ormai a tramontare, arrivammo in un angolo sperduto della foresta, con solo una casa di legno nascosta in una piazzetta lontana dagli alberi. 

Atterrammo tranquillamente. Appena posai un piede a terra mi tenni in piedi a fatica, con il corpo intorpidito dal viaggio e dalla mancanza di cibo e le gambe addormentate. Lanciai un' occhiata al drago, per poi avvicinarmi alla casa in legno: Salii gli scalini attaccati all' entrata, reggendomi alla staccionata e scrutai dalle finestre un accenno di vita umana. 

Le tende erano rovinate e bucate, con le luci spente, molte ragnatele e polvere ovunque. Bussai per sicurezza, sperando fosse davvero abbandonata e non ricevendo risposta entrai cauto scrutandomi intorno in cerca di possibile nemici. 

Il drago si sdraiò lì accanto, con tutta l' intenzione di addormentarsi al sole, così lo lasciai lì fuori, entrando e chiudendo la porta. La casa era abbandonata da chissà quanto tempo, quindi potevo rimanere lì per un pò, ma dovevo occuparmi degli attrezzi mancanti al mio sostenimento. 

Iniziai a vagare per la casa, aprendo cassetti (facendo attenzione a non romperli) e starnutendo per la polvere e le numerose ragnatele presenti. 


Dopo circa 1 ora ero riuscito a sistemare il letto, trovare una scopa e degli stracci e una pentola. Non era molto, ma avevo una foresta accanto e con un pò di legna e del cibo potevo sopravvivere per un pò. Il letto era scomodo e duro quanto un macigno, ma sempre meglio del pavimento pieno di polvere e insetti. 

Tutto quel movimento mi aveva messo fame, quindi uscì di casa inoltrandomi nella foresta e lasciando lì il drago, ormai addormentato. Per mia fortuna c' era della frutta sugli alberi, quindi ne raccolsi molta mettendola nello zaino. Per pura fortuna riuscì a immobilizzare un cinghiale tirandogli un sasso, quindi lo ho ucciso per mangiarlo più tardi e ricavarne della carne. 

Tornato alla casa, iniziai a cucinare, svegliando il drago con il profumo di carne. Preparai il tutto e mangiai, lasciando del cibo per il rosso che sembrò soddisfatto. <Scusa se non ho trovato altro> dissi, ma il drago non sembrò preoccuparsene, <Chissà cosa mangiano i draghi di solito...> pensai ad alta voce, finendo la mia mela. In risposta ebbi solo un grugnito, forse che mi segnalava di lasciarlo dormire in pace, così lo ascoltai. 

Tornai in casa e mi gettai sul letto, sistemando la poca paglia che vi era sopra. Iniziai a pensare a tutto quello che mi era successo in questi pochi giorni e quanto la fortuna mi guardasse da lontano e per qualche strano motivo non si avvicinava. 

Quando ripensai alla relazione tra Todoroki e Bakugou, per poco non piansi, il mio petto si fece pesante e il mio cuore iniziò a battere all' impazzata, mentre gli occhi mi pizziccavano cercando di non far uscire le lacrime che trattenevo da tempo. Non mi ero reso conto di star effettivamente piangendo; Mi sentivo debole, un traditore e soprattutto, i due ragazzi mi mancano terribilmente. Mi mancava sapere che Todoroki avesse bisogno di me tanto quanto io avevo bisogno di lui e mi mancavano le chiacchierate con Bakugou e i brevi momenti in cui mi trattava male nonostante sapessi bene che non pensava quello che diceva. 

Mi mancava tutto di loro. Perchè ero andato via? O meglio, perchè ero diventato di troppo? Una parte di me era arrabbiata perchè i due si erano incontrati dimenticandosi di me... L' altra parte mi fa sentire trascurato. Come si chiama questa sensazione? 

Ci riflettei a lungo, prima che un nome si fece largo tra gli altri. Ero geloso. Geloso della relazione tra i due, geloso per non essere più al centro dell' attenzione e mi sento terribilmente stupido per averlo realizzato solo ora.  

Tutti questi pensieri mi stancarono inevitabilmente, così tanto che finì per addormentarmi su quel macigno.    

LoyalWhere stories live. Discover now