capitolo 7

347 27 5
                                    

Addison ancora non mi parla e non so più cosa fare.
Non voglio insistere e nemmeno forzarla a perdonarmi, ma non so per quanto andrò avanti così.

Alcune sere ceniamo ognuna nella propria stanza: lei sicuramente per non vedere me e per evitare di parlarmi, io per non stare lì a guardarla avendo i sensi di colpa tutta la sera.
In un certo senso si sta sentendo come me, dal momento che Mark è sparito.
Abbiamo perso entrambe ciò a cui tenevamo di più.

Quella che mi è arrivata è stata l'ultima lettera da parte di Stephen, e io non so nemmeno in che parte dell'universo si trovi.
So che ogni giorno mi manca sempre di più.
Una sera torno dal lavoro e come sempre mi preparo la cena per mangiare da sola nella mia stanza; riporto tutto in cucina e torno in camera per vedere un film, visto che sono solamente le 9 di sera.
Ad un certo punto sento Addison al di là della porta.
"Grace, posso entrare? Devo parlarti"

Non voglio che entri solo per ricordarmi di quanto io sia bugiarda non avendole raccontato la verità, ma sento che non è venuta qui per questo.
In questi giorni l'ho vista spesso riflettere, e non credo che per litigare di nuovo si debba pensare molto; no, questa volta è diverso.

"Si, entra" le rispondo, mettendo in pausa il film per parlare senza essere disturbate dal suono del televisore.
Addison si siede sul bordo del letto, di fronte a me, ma all'inizio mi guarda solamente.

"Mi dispiace" la sento sussurrare.
"Mi sono comportata veramente malissimo nei tuoi confronti, non so cosa mi sia preso. Forse il fatto che tu abbia passato la notte accanto a lui o che non mi avessi detto nulla mi ha completamente distrutta.
Non voglio che questo ci divida, tu sei la mia migliore amica da non so quanto tempo e non voglio che la nostra amicizia si concluda solo perchè mi sono rifiutata di capire quello che mi stavi dicendo.
Ho bisogno che tu mi perdoni; è giusto che tu debba avere un po' di tempo per pensarci dopo quello che ti ho fatto.
Non sei costretta a rispondermi subito. Sappi solo che mi dispiace moltissimo"

Io l'ho già perdonata, volevo farlo da molto tempo perchè sapevo che Addison è una persona che quando fa qualcosa di sbagliato si sente subito in colpa.
Si alza dal letto per uscire dalla stanza, ma non voglio che se ne vada senza sapere che ormai per me è tutto passato.
"Io ti ho perdonata Addison. So che avresti voluto chiedermi scusa qualche giorno fa, ma io volevo aspettare che me lo dicessi di persona"

Sono contenta che tutto sia tornato come prima, e anche Addison lo è, dal momento che le torna subito il sorriso.
"Aspetta un secondo, torno subito" mi dice, correndo verso il salotto.
Cinque minuti dopo torna in pigiama con in mano una bottiglia d'acqua e due bicchieri.
"Non c'è nulla da bere, ma possiamo brindare con l'acqua" mi dice ridendo e io non posso fare di ridere con lei.
Ridiamo e beviamo tutta la sera, poi lei si stende nel letto accanto a me.
"Dai, dimmi com'è lui"
Sapevo che prima o poi mi avrebbe chiesto di lui, ma voglio raccontarle tutto per filo e per segno.
Le racconto di quella sera, dell'incidente e dell'interminabile attesa durante il suo intervento; e infine di quella notte con lui.
E ovviamente anche di Christine, ma una volta arrivata a quel punto non riesco ad andare avanti perchè sento le lacrime agli occhi.

"Grace ascolta, Christine e Stephen stavano insieme un sacco di tempo fa, quando lui lavorava ancora in ospedale. Poi si sono lasciati perchè le cose tra loro non funzionavano e in seguito lui ha fatto quell'incidente.
Quindi quella sera lei era lì solo per farti andare via perchè era gelosa del fatto che lui potesse trovare un'altra ragazza.
Lui in quel momento aveva bisogno di qualcun altro con lui, ecco perchè non ti ha lasciato andare via.
E adesso che vai da lui per allenarti puoi stargli accanto più spesso.
Sareste veramente una bella coppia" dice sorridendo, e so che lo pensa davvero.
Addison ha ragione: Stephen mi piace molto, ma non ho il coraggio di farmi avanti con lui. E poi non starebbe mai con una ragazza di 26 anni quando lui ne ha già 35.
Adesso spero solo che lui torni il prima possibile.

cinque anni dopo
Sono passati cinque anni da quando metà della popolazione è sparita.
Tutti lo chiamano il Blip.
Di Stephen non ho più avuto notizie, e ogni anno Addison ed io festeggiavamo i nostri compleanni da sole, mangiando una pizza o andando al cinema.

Ormai ho 31 anni, e se un giorno Stephen dovesse tornare non credo che mi potrebbe riconoscere.
In ospedale non c'è più tanto lavoro, stanno arrivando sempre meno persone, ma ce la stiamo cavando lo stesso.

Nel pomeriggio decido di andare a fare un po' di shopping con Addison, ma dopo aver passato quasi tre ore in giro per i negozi decidiamo di tornare a casa per cena.
"Grace vuoi la pizza?"
"Si certo, grazie. Però adesso volevo andare a fare una passeggiata, vuoi venire con me?"
"No no, preferisco stare a casa. Le pizze le ordino per le otto e mezza, così puoi stare in giro un po' di più"

Mi preparo ed esco di casa, facendo un giro per le strade di New York: mi sembra di vedere la città per la prima volta ogni volta che passo di qui.
Il sole sta tramontando dietro i più alti grattacieli della città, creando una luce magnifica.

Poi decido di dirigermi verso il santuario, per andare a salutare Wong e chiedergli come sta, visto che ora è lì da solo

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.

Poi decido di dirigermi verso il santuario, per andare a salutare Wong e chiedergli come sta, visto che ora è lì da solo.
   "Ciao Wong, come stai?"
   "Ehi Grace, tutto bene. Sai, mi annoio un po' a stare qui da solo, mi manca molto la compagnia di Stephen, come a te suppongo"
Arrossisco un po' a quello che mi dice, ma cerco di non farlo vedere.
   "Se non ti dispiace dobbiamo fare un piccolo allenamento, perchè in questi anni ho cercato molte informazioni e sono giunto alla conclusione che i tuoi poteri sono molto simili a quelli di Wanda Maximoff"

Decido perciò di fare un tentativo, e alla fine sono esausta. Wong però aveva ragione, perché i poteri sono aumentati e adesso riesco anche a volare.
Alle 8 lo saluto e torno a casa giusto in tempo per la cena.
Il giorno dopo Addison va a lavorare presto, mentre io rimango a casa perchè ho la giornata libera.
La mattina chiamo i miei genitori, perchè loro non sono venuti qui in America con me.
Mi piacerebbe molto tornare in Italia, per vedere i miei genitori e i miei amici.

Una volta terminata la chiamata preparo qualcosa per pranzo e poi vado al santuario, per fare un po' di compagnia a Wong e per allenarmi visto che oggi ho più tempo.
Quando arrivo Wong è sempre lì a studiare o a provare nuovi incantesimi, perciò io lo lascio fare e vado al piano di sopra, nello studio di Stephen: mi ricordo ancora quando sono stata qui la prima volta cinque anni prima.
Prendo un libro e comincio a leggerlo, memorizzando anche alcuni semplici incantesimi; poi la voce di Wong mi chiama dal piano di sotto.
Scendo al piano di sotto e all'ingresso, davanti alla scalinata, compare un cerchio rosso, diverso dagli altri che ho sempre visto.
   "Wong ma che cosa sta succedendo?" gli chiedo, un po' preoccupata.
Con molta calma e sorridendo, il che è molto strano da parte sua, dice solo
   "Sta tornando"

TIME WILL TELL HOW MUCH I LOVE YOU Donde viven las historias. Descúbrelo ahora