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Jungkook

Era domenica ed io e Tae eravamo tornati giusto da qualche giorno dalla nostra lunga luna di miele, quella sera mio marito - mi è ancora così strano dirlo - aveva deciso di riaprire il locale, e nonostante tutto quel mese fosse rimasto chiuso, pagò comunque lo stipendio ai dodici membri dello staff, dopotutto era giusto che anche loro avessero una indipendenza economica, data proprio da quel denaro.

Erano quasi tutti più giovani di me ma molto responsabili, infatti, anche quella sera, come sempre, si presentarono puntuali davanti alla saracinesca del locale.

E come loro erano puntuali, ahimè, lo era anche Namjoon.
Da qualche giorno infatti, Jin e Jaehwan mi avevano avvertito di averlo trovato ogni sera in un locale diverso per bere qualcosa e finire ogni sera più sbronzo.

Che avesse aspettato che tornassimo per venire qui? Speravo di no ma probabilmente era proprio così.
Mi avvicinai a lui, toccando la sua spalla, e lo chiamai "Nam, perché sei qui?", l'azzurro mi disse "Mi pare ovvio no? Per vedere te e Taehyung, da quando siete tornati vi siete presi altri giorni solo per voi, mi mancate" ma io non ne fui affatto convinto.

"Quindi non sei qui per bere?" gli chiesi,
"No, ho imparato la lezione, non voglio che Jin e Jaehwan mi sopportino per l'ennesima volta" rispose lui, poi il suo stomaco cominciò a brontolare.

Per il momento feci un sospiro di sollievo, lasciandolo nelle mani dei ragazzi e seguendolo al tavolo che San aveva scelto per noi, era sempre lo stesso, dopotutto quello era riservato esclusivamente a Tae e la nostra compagnia.

Ordinammo qualcosa all'arrivo di uno dei ragazzi e aspettammo i nostri piatti chiacchierando un po' e nel frattempo Namjoon si stava sfogando con me del perché in quelle sere avesse bevuto così tanto.

C'entrava nuovamente Yoongi, in quei giorni infatti - nonostante tutte quelle piccole certezze che gli avevo dato prima di partire in viaggio di nozze da New York - non si sentiva più tanto in vena di aspettarlo, mi aveva detto "Chissà quanto ci metterà a tornare" o "Chissà se mai tornerà, e se pure lo facesse sarei ancora nei suoi pensieri o no?"
E tutte quelle paure, le aveva riversate proprio sull'alcol.

Erano sempre le stesse paure e si era ritrovato a star male, talmente tanto da voler svuotare il cervello e riempirsi lo stomaco con l'alcol.
Era l'unica cosa che adocchiava anche lì al Music Innovation, avendo a disposizione ben due baristi a cui affidarsi, ma almeno lì non si era mai ubriacato, semplicemente perché non ne aveva motivo.

Ora, anche se futile, aveva una motivazione, ma almeno in mia presenza decise di darsi una regolata, cercando di non bere nulla.
Sembrava il solito Namjoon, ma sentivo che c'era qualcosa che non andasse.
Lo osservai per bene e notai che le sue mani tremavano un po', sia mentre teneva coltello e forchetta, sia quando le aveva libere.

Era un tremolìo molto lieve, impercettibile, ma era lì.
Lui però non diede segno di volersi avvicinare al bancone in cui avrebbe trovato Seonghwa e Lisa, i suoi occhi ed il suo corpo furono sempre rivolti verso di me, e gliene fui immensamente grato.

Quando arrivò Tae al tavolo, dopo il vero inizio della serata, si mise accanto a me coccolandomi un po', e ogni tanto anche lui diede un'occhiata a Nam, però senza notare nulla di strano.

Sembrava tranquillo, così mi allontanai un attimo per andare al bagno e sussurrai all'orecchio di Tae "Tienilo d'occhio, io sto arrivando" e lui mi fece sì con la testa.

Namjoon

Erano diverse sere che non facevo altro che bere, e almeno per quella sera, in compagnia del mio migliore amico decisi di fermarmi, dopotutto sia Jungkook che Taehyung parevano molto preoccupati per me, tant'è che mi guardavano costantemente, sentivo il loro sguardo che bruciava sulla mia pelle.

Oltretutto non volevo che Jin e Jaehwan badassero ancora a me, visto che a quanto pare da ubriaco ho continui mal di testa e non faccio altro che lamentarmi.

Ridacchiai pensando a ciò che hanno dovuto passare quei due poveri ragazzi per me, non poter passare le loro notti per conto proprio solo per stare con me fino alla mattina successiva.

Poco dopo tornò Jungkook, ed io guardai l'orologio che avevo al polso, erano a malapena le nove di sera ma avevo un'enorme voglia di riposare.
Così dissi ai due ragazzi "Kookie, Tae, non è che potrei salire su da voi? Vorrei tanto stendermi un pochino", e allora i due si voltarono verso di me e Jungkookie mi chiese "Va tutto bene?" ed io gli risposi "Sì Kook, solo che ho bisogno di riposare un po', sono molto stanco" e lui disse "Va bene", ottenuta conferma anche da Tae e le chiavi, uscii dal locale e salii al piano superiore.

Mentre salivo, sbadigliai diverse volte, poi finalmente arrivai e, aperta la porta e levate le scarpe, andai nel salotto per distendermi sul divano, pochissimi istanti dopo mi addormentai.

Taehyung

Era strano che fosse stanco, oggi è domenica ed è ancora piuttosto presto.
Chissà, in ogni caso, mi fidai del fatto che volesse solo riposare e gli diedi le chiavi.

Quando poi andò via, feci un giro tra i tavoli per vedere se fosse tutto a posto o se ci fossero problemi e constatando che non c'era lamentela alcuna da parte dei clienti, tornai al mio tavolo con Jungkook e lo baciai dolcemente.

Rimanemmo per un po' lì a coccolarci, parlando dei ricordi che ci aveva portato la nostra luna di miele, e nel frattempo la serata andava avanti, fino a che non arrivò la mezzanotte.
Dopo tre ore sia io che Kookie pensavamo che Namjoon sarebbe tornato, ma così non fu, quindi chiesi al corvino "Kook puoi andare a vedere come sta Nam? Sono un po' preoccupato per lui" e così fece, si alzò e salì verso casa insieme alle sue chiavi.

Jungkook

Salii in fretta le scale e aprii la porta, ed entrato in casa cominciai a cercare Namjoon.
Lo trovai quasi subito, era sul divano del salone e stava dormendo beatamente.
Era tranquillo per fortuna e non agitato da qualche brutto sogno, meglio così.
Presi un leggero lenzuolo dall'armadio e glielo posai addosso, nonostante si stesse avvicinando sempre più l'estate, ancora tirava vento la notte e non volevo si potesse prendere un raffreddore.

Tornai poco dopo in sala e trovai Tae sul palco, probabilmente avrebbe chiuso il locale a breve.
E infatti, un attimo dopo, il biondo si avvicinò al microfono e disse "Signore, signori, è il momento di chiudere, raccogliete le vostre cose e pagate i baristi, buonanotte!".
Detto questo, quando tutti furono usciti - incluso lo staff - Tae abbassò la saracinesca, e insieme salimmo al piano di sopra per portare Namjoon a casa.

Vinyl LoveWhere stories live. Discover now