Marzo.

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16 marzo 2015

M- Finalmente si va in gita! - esclamò stanca seduta comodamente in corrira.

D- Esatto! Ma due ore per arrivare in fiera.. La vedo dura.. - sospirò anche lui esausto al suo fianco.

M- Pazienza, io ti abbandono mi metto a dormire. - disse sdraiando le gambe sopra quelle del ragazzo, appoggiando il busto al vetro e indossando le sue fidate cuffiette nere.

D- Comoda? - chiese sarcastico.

M- Sei tu che non mi hai fatto dormire ieri sera! - replicò ad occhi chiusi.

D- Bhe vedere la nuova stagione di American Horror Story mi sembra ovvio.. Ma come ti sei gia addormentata?! - si giustificò non ricevendo alcuna risposta.

F- Avete fatto le ore piccole voi due eh? - intervenne Francesco dietro di lui.

D- Esatto, in piu lei non ha chiuso occhio per il pagliaccio omicida, ad ogni minimo rumuore si spaventava e svegliava anche me..- disse ridendo voltandosi verso di lui.

S- Guardare serie Tv horror non è molto sano, prima di una gita. - si uní anche Silvia appoggiando la testa sulla spalle del ragazzo.

D- Aveva insistito tanto però.

S- Vedi di dormire anche tu adesso, dopo non vi lascerò neanche un momento di tregua! Dobbiamo vedere tutti i padiglioni! - avvertí autoritaria scorrendo le canzoni del suo telefono.

F- Neanche per fumare? - chiese allarmato.

S- Soprattutto per quello! - rispose severa chiudendo i grandi occhi color nocciola. Davide seguí il consiglio sistemandosi come meglio poteva accanto a Monica che gia ronfava dolcemente.

Il viaggio finí dritto alla sua meta, senza pause e in un attimo furono all'entrata della fiera. Erano edifici tutti ammassati insieme, perfettamente numerati dal 7 al 30 dove, all'interno si estendevano stand del benessere. Infatti erano diretti al "Cosmoproof" *.

M- Davide.. Svegliati.. - gli sussurrò sorpresa. Se lo era ritrovata tra le sue braccia con il cespuglio nero appogiato al suo petto con un aria cosí stanca e tenera che voleva restare li a fissarlo per ore. -Davide..-

F- E io che pensavo che quella piu stanca fossi tu! - la derise ritrovandosi un'occhiataccia da lei stessa.

S- Su vedi di sbrigarti. Vi aspetta una bella maratona! - l'avvisò scendendo dalla corriera.

M- Davide, dai sveglia! - insistette infilando la mano sui suoi capelli, fino ad arrivare alla sua nuca dove ci passò il freddo anello, procurandogli piccoli brividi che lo fecero smuovere e riaprire gli occhi stanchi e confusi rivolti sui pozzi neri di lei. - Ma buongiorno! - esclamò divertita regalandogli uno dei suoi sorrisi piu dolci.

D- S- siamo gia arrivati...? - fece alzandosi imbarazzato mentre si toccava il punto in cui aveva sentito piu freddo.

M- Esatto! Quindi, ora alzati se no ci sgridano! - L'avvertí alzandosi nel pieno delle sue forze.

D- Uh... Si...- rispose con una voce impastata dal sonno mentre raggiungeva l'uscita, accolto dal vento fresco che gli rinfrescava il viso rosso dall'imbarazzo con la mano ancora sulla nuca.

Dopo aver raggiunto l'entrata la loro prof si mise in coda per prendere i biglietti, lasciando i studenti insieme alla professoressa d'italiano.

Su- Troppo fila! Mi verrebbe da spingerli tutti... Monica guarda quel verde! - intervenne distrattamente facendo voltare i presenti su una ragazza che aveva raccolto i suoi capelli tinti di un colore innaturale, brillante, a mangiucchiare un panino comodamente seduta appoggiata ad una colonna. La pelle era bianca come la neve indossando una canotta gialla lunga con sotto dei semplici blue jeans strappati, calzando degli anfibi enormi e rovinati dalla polvere e dal tempo.

Il secondo annoWhere stories live. Discover now