Capitolo 4

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Dopo l'università, Jimin aveva seguito Jungkook a casa sua.

"Sei sicuro di non essere un assassino?" Chiese, a metà strada.

"Sono molto rispettoso di ogni legge."

"Come fai ed essere sicuro di saperle tutte?"

"Le ho lette e le ho memorizzate. Ho la memoria fotografica, mi basta guardare qualcosa una volta sola per ricordarla per sempre." Spiegò, con voce piatta.

Jimin si domandò se quel ragazzo provasse emozioni.

"Perché non abbiamo preso la metro?"

"Te l'ho detto, mi disturba il contatto fisico. Non posso rischiare di strusciare accidentalmente con le persone. Mi farebbe sentire a disagio e dovrei correre a farmi la doccia."

Il biondino si chiese se non soffrisse di qualche forma di disturbo ossessivo compulsivo.

"Perché non hai la macchina?" Si lamentò.

"Il 72% delle emissioni di anidride carbonica deriva dal settore del trasporto stradale." Rispose.

"C'è qualcosa che non sai?"

"Non penso."

Dopo trenta minuti, i ragazzi giunsero di fronte ad una piccola casa, con un modesto giardino.

"È casa tua?"

JK annuì, aprendo la porta e lasciando entrare l'ospite.

"Un animale!" Gridò di soprassalto Jimin, quando si sentì afferrare lo stinco da manine invasive e graffianti. "Jungkook, ti è entrato un procione in casa!" Terrorizzato, cercò di calciare via la bestia.

"È il mio animale domestico." Disse, monocorde. "Newton, smettila di dare fastidio."

Il procione lasciò gradualmente la presa, restando però a fissare il nuovo ragazzo.

"A lui piace il contatto fisico." Fu tutto ciò che riuscì a dire il biondino, osservando il corpo grasso e grigio della creatura.

"Sono pronto per studiarti." Disse JK e Jimin si sentì improvvisamente a disagio.

"Ora?"

"Prima iniziamo e prima finiamo."

Lo condusse allora in una stanza e, con stupore, il biondino constatò che quello era uno studio e non una camera da letto. Quindi, forse, davvero non voleva molestarlo.

"Spogliati e mettiti seduto sulla scrivania." Istruì Jungkook, indossando un paio di occhiali.

Jimin si morse il labbro e distolse lo sguardo. Sembrava un professore sexy nonostante fosse più piccolo di lui di ben due anni.

"Mi spoglio qui?" Chiese, incerto.

"Non ti guardo. Non sono interessato ad altro se non alle tue misure." Rispose con totale sincerità.

Il biondino si sentì quasi offeso da quel disinteresse e si tolse rumorosamente jeans e boxer, ma il padrone di casa davvero non si voltò a guardarlo neppure una volta.

Allora, scocciato, si sedette sullo scrittoio, tenendo le gambe aperte. "Ho fatto."

Jungkook annuì, per poi sedersi esattamente davanti a lui, con la faccia all'altezza del suo sedere appoggiato al tavolo di legno.

Jimin pensava che quella situazione l'avrebbe messo a disagio, ma nell'espressione concentrata di Jungkook non c'era nemmeno un filo di malizia o di lussuria, sembrava solo che lo stesse studiando.

L'area del cerchio || JIKOOKWhere stories live. Discover now