II

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Come un anziano che soffre di artrosi, il fasciame del piccolo peschereccio aveva le sue debolezze. In alto, lungo i fianchi, comparivano delle piccole falle che permettevano all'acqua piovana di irrompere nella sua piccola stiva, fino a cadere nel secchio poggiato lì apposta per raccoglierle.

Kristopher aveva capito che in David c'era qualcosa che non andava, perciò aveva preferito lasciarlo in pace, sotto la pioggia. Il bambino aveva continuato a seguire con lo sguardo ogni goccia che, lenta, scendeva nel secchio e, adesso che la pioggia era terminata, pensava che fosse giunto il momento di risalire sul ponte superiore.

David era fermo, immobile a osservare il mare. Non aveva fatto altro che continuare a pensare a quello che Kristopher gli aveva confessato e, all'improvviso, rammentò la collana che aveva preso dal tavolo di quella vecchia mercante. Infilò la mano in tasca e l'afferrò. La strinse forte in un pugno e continuò a fissarla senza distogliere mai lo sguardo da essa. Non l'ammirava solo per la sua bellezza, adesso, quella collana aveva una storia che la legava a lui. Davanti ai suoi occhi passò veloce l'immagine di quella vecchia donna che non voleva darla via, quell'uomo che aveva ridotto in fin di vita per difendersi e il caos dell'isola dal quale era stato costretto a scappare.

Ad interrompere i suoi pensieri, i passi del piccolo Kristopher che era appena salito sul ponte superiore. Il bambino lo fissò per qualche istante, poggiò a terra il secchio pieno d'acqua e si allontanò verso il lato di prua con la speranza di riuscire a intravedere, tra il buio della notte, il molo di Kingston e fare finalmente ritorno a casa.

David intascò la collana, tolse il gilet verde e lo appese con il cappuccio per farlo asciugare. Afferrò una lanterna a olio e si avvicinò al secchio. Aveva deciso di tralasciare quei loschi pensieri e sembrare, agli occhi del piccolo, sicuro di sé. Prese il secchio e si incamminò per rovesciarlo in mare. Lo poggiò sul parapetto e, prima che potesse svuotarlo, si accorse che la luce della lanterna creava nell'acqua l'effetto di uno specchio, dentro al quale riuscì per un attimo a vedere il suo volto riflesso. Rimase catturato dalla sua immagine: dall'altro lato compariva un ventiduenne, dai lunghi capelli neri, bagnati e tirati all'indietro. Un piccolo cenno di barba che gli riempiva il viso e due orecchini di oro Azteco che pendevano dai suoi lobi. Infine, i suoi occhi. Quei maledetti occhi che avevano compromesso la sua vita, fin dalla sua infanzia. Quegli occhi che gli avevano regalato diverse vite, diverse origini. Il suo sguardo, profondo e acuto, continuò a rispecchiarsi in quell'acqua. Il suo occhio destro era quello che sembrava essere normale, di colore nero. Il sinistro, invece, aveva l'iride verticale ed era di colore totalmente opposto. Il bianco dal quale fuoriusciva l'iride nera, sembrava essere di ghiaccio e il solo scambio di sguardi con quell'occhio continuava a metterlo in serie difficoltà. Senza rendersene conto aveva lasciato che il secchio cadesse completamente in mare. Rimase fermo, inerme, con in mano ancora la lanterna, come se fosse stato paralizzato.

"Quando le persone nascono sono tutte uguali, sono la storia che vivono a distinguerli dagli altri." pensò. Per un istante non riuscì a muoversi. Avvertì un forte bisogno di ricevere uno dei consigli da parte di quell'uomo che aveva continuato, fin dalla nascita, a prendersi cura di lui. "Ognuno di noi, figliolo è speciale a modo suo", continuava a ripetergli il padre, "Tu, David, sei diverso e le tue diversità non appartengono a quell'occhio!"

Grazie a quelle parole riuscì a distaccarsi dalla realtà. Tuttavia, un brivido gli percorse il corpo e una strana forza, intrappolata dentro di sé, gli sembrò volesse uscire allo scoperto. Strinse il manico della lanterna con una forza che non riuscì a controllare, poi, all'improvviso la voce del piccolo Kristopher lo riportò alla normalità.

«Dave», lo chiamò il piccolo attirando a sé la sua attenzione, «vedo il molo», esultò, «siamo a casa!»

Quella lunga giornata trascorsa in mare sembrò finalmente giungere al termine. David era esausto e angosciato. Appese la lanterna a un gancio e riprese il suo gilet.

Insanity - Nec Plvs VltraWhere stories live. Discover now