VI

6 1 0
                                    


Era notte fonda quando lungo le strade deserte di Kingston non si udiva che il fruscio del vento. I tempi erano duri, le ricchezze in giro erano molto limitate e oltre a difendersi da attacchi pirateschi bisognava guardarsi le spalle anche dai porti limitrofi. I cittadini non vivevano delle notti tranquille da quando alcuni anni prima, durante la notte, un violento terremoto colpì l'intero continente, inabissando Port Royal, uno dei porti più grandi della zona. Da allora, il comando si era affidato a Kingston e chi ne era al governo aveva stabilito delle regole ben precise e severe. Chiunque osasse infrangerle, avrebbe scontato una pena molto crudele. Perciò i cittadini lasciavano baldorie e alcol ad altre città. Si barricavano nelle proprie abitazioni per rispettare il coprifuoco e dedicavano quel che restava della propria giornata, alla propria famiglia.

Chad aveva girato l'intera città da quando aveva lasciato il palazzo governativo. Con Catherine tra le grinfia del padre e David rinchiuso in cella, lui era l'unica persona in grado di scoprire cosa fosse successo alle Golden Islands. Aveva cercato Kristopher a casa sua ma, a quanto pareva, aveva ingannato di nuovo sua madre ed era scappato ancora.

Dopo aver girato al lungo, Chad aveva, ormai, perso le speranze. La stanchezza si faceva sentire e più passava il tempo più sentiva il bisogno di tornare a casa e riposare. Inconsapevole del fatto che Kristopher fosse stato alle celle da David, Chad cercò di porre resistenza alla stanchezza e continuare le sue ricerche. Doveva trovare Kristopher a tutti i costi, doveva farsi dare delle spiegazioni e mettere al corrente David di tutto, con la speranza che in qualche modo potesse essergli d'aiuto.

Durante la strada, si ritrovò a passeggiare nei dintorni del molo. Com'era abituato a fare, spostò il suo sguardo sul mare, per contemplarne la bellezza e cercare quella pace che solo quelle acque, illuminate dalla luna, gli sapevano donare. Sì fermò, per riposare qualche minuto, e il suo sguardo cadde sulla nebbia che, nonostante il clima, compariva all'orizzonte. Avvertì una sensazione di riposo e serenità. Percorse il pontile e si sedette con i piedi penzolanti sopra il mare. Poggiò a terra la sua balestra e tirò fuori dalla sua giacca una mela verde. La strofinò per bene contro la sua camicia per pulirla e le tirò un morso.

Ripensò a ciò che stava succedendo alla vita di David e cercò una soluzione per farlo scappare dalle celle. Aveva anche escogitato un modo per farlo, ma sapeva che l'amico non sarebbe stato d'accordo. David voleva affrontare quell'avventura da solo e Chad non conosceva nulla che gli potesse far cambiare idea, nemmeno le suppliche di Catherine.

Pensò alla ragazza e a come poteva liberarla dalla morsa del padre. Lei voleva sentirsi viva e non restare rinchiusa nel palazzo per tutta la sua esistenza, incapace di poter viversi la vita. Tutti e tre volevano le stesse cose, anche se in modo differente, e Chad conosceva un modo per vivere finalmente senza alcun vincolo ma, a quanto pareva, non era ancora giunto il momento adatto.

Era nervoso, angosciato, e riuscì a malapena a tirare alla mela qualche altro morso, fino a quando si rese conto che anche quel vuoto allo stomaco era stato riempito dal rancore. «Dove sei finito, Kris?» balbettò tra sé. Strinse forte la mela nelle mani e con violenza la lanciò in mare.

Con lo sguardo, seguì la traiettoria e la sua attenzione fu catturata da qualcosa di insolito che fuoriusciva dalla nebbia all'orizzonte. Preso dalla paura si rimise in piedi, afferrò la balestra e osservò attraverso il monocolo posizionato sul lato superiore della sua arma, come fosse un mirino. Tra la nebbia, ai limiti del suo campo visivo, comparve una nave.

"Il Lord è già qui", rifletté. Non c'era più tempo, doveva cercare Kristopher e doveva trovarlo in fretta. Prima di rimettersi in marcia,Chad diede un'ultima occhiata alla nave, cercando di calcolare la distanza e il tempo che aveva ancora a sua disposizione per trovare il bambino. Attraverso la nebbia, però, riuscì ad intravedere qualcosa di inaspettato. Sentì un nodo alla gola e deglutì a fatica quando si accorse che sull'albero maestro della nave, penzolava una bandiera rossa con al centro un teschio e delle ossa. Il ragazzo venne percorso da un brivido gelido su tutto il corpo e senza collegare la mente con l'istinto cominciò ad urlare in preda al panico: «Pirati!»

Insanity - Nec Plvs VltraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora