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Harry sistemò un paio di libri su uno scaffale, con la testa ancora altrove. Si era svegliato fra le braccia dell'altro. D'istinto gli venne da sorridere. Aveva provato un forte imbarazzo, infatti si era alzato praticamente correndo. Ma dall'altra parte era felice. Che dire, estremamente felice, nel lasciarsi andare con l'altro. Non si era mai aperto con nessuno in quel modo. E sentiva un legame fortissimo verso l'altro. Era inspiegabile, ma era così.

Il suo umore si oscurì come una nuvola nera in un cielo sereno. Guardò verso l'ingresso. C'erano poche persone, era ancora mattino e tutti gli studenti erano a scuola. Ma quello che gli interessava di più era un'altra cosa. Vide il suo peggior nemico entrare, il sindaco, con ai fianchi i suoi damerini. Sospirò e si fece avanti.

Non sorrise, come invece faceva ogni volta che qualcuno entrava. Perchè sprecare energie fingendo per qualcuno che invece odiava?

Il sindaco, con il suo sorriso finto, si avvicinò a lui.

« Styles...» disse a mò di saluto. Harry si limitò a stare in silenzio e indurendo lo sguardo.

«... E' arrivato il momento di affrontare l'argomento riguardo un paio di questioni»

« Questioni» ripeté lentamente Harry. Il sindaco annuì.

« Si, questioni.»

« Quali questioni?»

« La biblioteca»

Harry incominciò ad arrabbiarsi. Drizzò la schiena.

« Cosa c'entra la mia biblioteca»

« Questo è il primo problema: questa non è la sua biblioteca. Questo edificio è nella mia città. Tecnicamente... è mia...»

Harry rimase in silenzio per un attimo, mentre il respiro aumentava. Si irrigidì.

«... Proprio ieri ho avuto una riunione con il consiglio. Secondo noi lei non è adatto a ricoprire questo ruolo, non ha la qualifica adatta»

Harry chiuse gli occhi per un attimo, prese un respiro profondo e li riaprì.

« Ma di che cazzo stai parlando?»

Il sindaco si schiarì la voce, diventando serio. Per un attimo guardò gli uomini al suo fianco.

« Styles, lei non-»

« Ci conosciamo dalle medie, Tom, non rompere le palle e arriva al sodo»

«Ok... Comunque la situazione non cambia. Non hai la qualifica adatta. Hai solo il diploma. Non basta.»

« Non basta secondo chi? E che diavolo vuol dire che non basta? Io lavoro qui da quando ho diciassette anni. Che succede? Ti annoiavi e ieri ti sei alzato con la voglia di rompermi le palle in questo modo? Attaccandoti a questo? Dopo anni? Sei pazzo?»

« Non sono pazzo, sono il sindaco di questa città. Mi stai mancando di rispetto. E il consiglio mi ha dato il permesso di decidere»

« E sua grazia cosa ha deciso?»

Il sindaco sospirò.

« Ho messo un annuncio di lavoro. Sto cercando una persona più qualificata, che prenda il tuo posto»

Harry sbatté una mano sul tavolo a fianco a lui, facendo sussultare il sindaco e attirando l'attenzione delle persone presenti. Questo, proprio nel momento in cui Louis Tomlinson entrava in biblioteca. Harry lo ignorò, in quel momento  neppure si era accorto di lui, vedeva tutto rosso. Era furioso. Guardò il sindaco.

« Più qualificata?! Io conosco ogni libro presente in questo posto! Io conosco ogni cosa qui! Nessuno prenderà il mio posto»

Louis lo guardò perplesso. Aveva sentito immediatamente che c'era qualcosa che non andava, si era precipitato subito da lui. Ma non sapeva a cosa si stesse riferendo. Le poche persone che erano lì si allontanarono presto dalla biblioteca. Rimasero solo Louis, Harry, il sindaco e i due uomini, che in realtà non osavano avvicinarsi al riccio. 

Destiny - Larry StylinsonWhere stories live. Discover now