Chapter eight

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Ero nella merda.
Sentivo la maniglia abbassarsi, mia madre stava entrando.
"Mamma, aspetta! Mi devo vestire!" le urlai.
"Jorge, devi nasconderti! Se mia mamma ti trovasse qui, sarebbe la fine. Ucciderebbe prima te e poi me" dissi a Jorge, sussurrando.
"Sì Tinita, ma dove?" chiese Jorge.
Mi girai e rigirai nervosa nella stanza per trovare un posto abbastanza grande per farlo almeno respirare.
"Vai nel mio armadio" gli ordinai velocemente.
"Cosa? Sei pazza?"

"Allora amore posso entrare? Ti devo parlare" disse spazientita mia madre.
"Jorge, vai!"
"Tini, io non en-" incominciò a dire, ma lo baciai sulle labbra, interrompendo il suo discorso. Appena ci staccammo, gli sorrisi dolcemente.
"Ora vai, Blanco!" esclamai sorridendo.
"Sei tremenda, Stoessel!" mi rispose lui, ridendo.
Si infilò nel armadio e io feci entrare mia madre.
"Mamma, scusa per averti fatto aspettare. Dimmi, avevi bisogno di qualcosa?"
"Sì. So che ti arrabbierai, ma devo dirtelo. Ti vedo sola da tanto tempo mentre le tue amiche escono con qualcuno e così ho pensato che avessi bisogno di qualcuno. Ricordi la mia amica Maria?"
"Sì, ma che c'entra Maria ora?" chiesi confusa.
Ancora non avevo capito dove voleva arrivare mia madre.
"Be' lei ha un figlio della tua stessa età, si chiama Damian Lauretta."
"Mamma lo conosco,é molto simpatico!" esclamai, alzando la voce di proposito.
Volevo che Jorge mi sentisse, poiché volevo renderlo geloso.
"Insomma Tini, io vi ho organizzato un' appuntamento!"
"Tu cosa?! Dico sei impazzita, mamma?!"
"Che c'é di male, Tini?" chiese lei.
"Che c'é di male? Mamma, non puoi organizzarmi appuntamenti al posto mio! Io devo uscire con chi voglio io. Sì, okay, Damian é molto bello, ma siamo solo amici" dissi.
"Ma tesoro-"
"Niente ma, lasciami sola."
"Va bene, tesoro e... scusa" disse mia mamma.
Chiuse la porta e Jorge uscì dall'armadio con la mascella serrata e il corpo rigido.
"Appuntamento? Molto bello? Scusa?!" chiese irritato.
"Volevo renderti geloso" ammisi, ridendo.
"G-Geloso? Non so nemmeno che significa."
"Sicuro? Facciamo una scommessa allora. Per un giorno dovremmo ignorarci, provocando la gelosia dell'altro. Chi vince chiederà tutto quello che vorrà all'altro per un giorno intero" proposi soddisfatta.
'Oh, Jorge, perderai' pensai.
"Okay, Stoessel, ci sto. Ma posso avere un bacio?"
"Sei impossibile, Blanco."
Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio a stampo veloce.
Dovevo farlo soffrire, Martina Stoessel non perde mai!
"Tutto qui?" chiese piagnucolando.
"Sì. Buona notte, Blanco."
"Stronza! Buonanotte" mi rispose lui.
Se ne andò dalla finestra e io mi infilai nel mio letto.
[...]
Mi svegliai per via del rumore della sveglia, ma un sorriso vittorioso era dipinto sul mio volto. Avrei vinto la scommessa con Jorge.
Mi diressi verso il bagno e feci una doccia. Mi preparai in modo molto esuberante e alquanto sexy. Di solito ero molto sobria nell'abbigliamento, ma era l'unico modo per far ingelosire Jorge.
Una volta preso tutto, andai in cucina dove i miei facevano colazione.
"Tini,sei... diversa" disse mio padre, squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Lo so, papà. Non faccio colazione perchè sono in ritardo."
Gli diedi un bacio sulla guancia e andai a scuola.
Jorge era all'entrata con Xabiani e... cavolo, era dannatamente sexy.
Aveva una camicia a quadri blu e bianca, dei pantaloni beige e le converse blu.
Mi morsi il labbro inferiore, ma poi ripensai alla scommessa e mi concentrai.

Por siempre a mi lado » JortiniWhere stories live. Discover now