CHAPTER 7

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La mattinata trascorse tranquillamente, poiché, nonostante le riflessioni che avesse scatenato il fidanzamento di Zayn e Luna, nessuno voleva che la vacanza si rovinasse proprio alla fine. Per questo si divertirono come sempre, ridendo e scherzando quasi più del solito. Questo forse per nascondere il nervosismo che li assaliva, per un motivo o per un altro.
Anche Luna e Zayn si sentivano nervosi in un certo senso. Era rimasto in loro quel senso di disagio che già precedentemente non erano riusciti a spiegarsi e che ancora non riuscivano. Si sentivano come se stessero facendo qualcosa di sbagliato, ma in realtà si sentivano molto meglio di tanti altri giorni. Eppure, quella sensazione di disagio che li pervadeva aveva impedito loro di baciarsi per tutto il tempo. Dopo quella mattina, non furono più in grado di andare oltre le semplici coccole che possono esserci anche tra amici. Questa situazione, però, non sembrava loro neanche così male.
Liam aveva pensato se parlare o no al moro durante la giornata. In ogni caso, lui aveva fatto la sua decisione di voltare pagina e non poteva neanche biasimarlo: era stato lasciato ed era passato ormai qualche mese. Probabilmente neanche il castano stesso avrebbe continuato a piangersi addosso nella sua situazione. Inoltre, sapeva quanto fosse doloroso confessare il proprio amore ad una persona che non provava lo stesso. Voleva risparmiarsi altre sofferenze per quel momento. Anche se, in realtà, non pensava ci fosse cosa peggiore di vederlo coccolare la castana come aveva coccolato lui solo fino a pochi mesi prima. Avrebbe voluto dirgli tutto quello che provava lì, in quell'esatto istante, di fronte a tutti. Ma non aveva e mai avrebbe avuto abbastanza coraggio per compiere un gesto simile.
Durante il pomeriggio, però, sembrò quasi che l'universo volesse presentargli un'occasione per riscattarsi dal casino che lui stesso aveva creato. O forse, molto più semplicemente, si trattava del semplice fatto che loro due erano destinati a stare assieme.
Il castano si trovava seduto sul lettino di fianco a quello su cui erano seduti Luna e Zayn. La ragazza era seduta tra le gambe del moro e teneva la nuca appoggiata sul suo petto, e Liam si chiedeva cosa lo tenesse ancorato a quella sdraio. Odiava vederli insieme, nonostante la castana rendesse felice il moro ed erano mesi che non lo vedeva veramente felice. Non poteva dire, però, che ciò gli bastava. Liam non avrebbe mai più provato felicità senza Zayn al suo fianco.
"Ci credete che la nostra vacanza è quasi giunta a termine?", proruppe ad un certo punto Luna, solo per rompere il silenzio. Quel silenzio che cominciava a percepire come pesante più di ogni altra cosa. Quel silenzio che quasi la imbarazzava, ma non riusciva a capire perché l'atmosfera si fosse fatta improvvisamente così cupa.
"Già", rispose il castano, quasi senza rendersene conto. "Non ci posso credere che stia per finire così", continuò, senza pensare a ciò che avrebbe scatenato quella frase.
"Be'...", soggiunge il moro, cogliendo la somiglianza con le proprie parole di qualche mese prima. "Non c'è altra soluzione, però", concluse, girandosi lentamente a guardare il suo amico alla propria destra.
In quello stesso istante, anche Liam si rese conto della ricostruzione a metà della parte finale della loro conversazione di quella primavera. Per questo anche lui si girò a guardare il suo amato, incontrando quegli occhi marrone cioccolato che aveva paura di incontrare. I due si fissarono negli occhi, comunicandosi in quei pochi attimi tutto ciò che avrebbero voluto tutti quei mesi. Comunicandosi tutto ciò che avrebbero dovuto comunicarsi prima, evitando che la loro relazione cadesse a pezzi com'erano poi caduti in pezzi loro. Comunicandosi come non avessero smesso di ripensare alla sera in cui tutto quello che avevano avuto era andato perduto neanche per un secondo. Comunicandosi come avrebbero voluto fare il primo passo per riprendersi quella felicità che avevano provato ogni mattina quando si alzavano dal letto. Comunicandosi tutte le notti insonni che avevano passato fino ad avere mal di testa, scervellandosi su una possibile soluzione per il loro rapporto. Si comunicarono tutto questo in quel frangente e si resero conto che avrebbero dovuto farlo molto prima di quel momento.
Dopo non molto, però, Liam non riuscì più a sostenere quel loro contatto visivo e distolse lo sguardo. Decise poi di alzarsi, perché sapeva che, se fosse rimasto lì un secondo di più, sarebbero probabilmente esplose tutte le sue contrastanti emozioni. Si alzò dal lettino senza più abbassare lo sguardo né su Zayn né su Luna. Istintivamente, però, appoggiò una mano sulla spalla del moro e gliela strinse amichevolmente, stringendo contemporaneamente anche le labbra per scacciare il caos di sentimenti che lo stavano assalendo come una marea. Dopodiché, si allontanò definitivamente da loro due, sperando di non dover mai più passare del tempo solo con loro due.
Il moro, dall'altro lato, al solo tocco della mano di Liam sentì un brivido percorrergli tutta la schiena, durante il quale sperò di non sobbalzare per non fare insospettire Luna e per non farlo notare al castano. Non si erano sfiorati per mesi e le parole che si erano rivolti che richiamavano quasi perfettamente la loro ultima vera conversazione l'avevano fatto sentire in un modo che non sapeva spiegarsi. Per non parlare di quell'intenso sguardo che si erano scambiati. Non sapeva dove volesse andare a parare Liam, anche se, conoscendolo, in nessun momento avrebbe avuto l'intenzione di comunicargli ciò che aveva sperato per mesi interi. Zayn sapeva che il castano si sarebbe fatto consumare dal dolore prima di tornare a far parte della sua vita come se non fosse successo nulla. Eppure, era esattamente ciò che il moro voleva da lui.
A Luna, che partecipò semplicemente come spettatrice a tutta la scena, sembrò di intravedere molto più di un semplice scambio di battute tra amici. Le sembrò che gli sguardi dei ragazzi nascondessero molto più di quello che potesse anche solo pensare. Le sembrò ci fosse molto di più di un semplice affetto fraterno. L'aveva notato anche nel modo in cui Liam aveva stretto le labbra mentre si allontanava dai loro lettini, fino a farsele diventare quasi livide. L'aveva notato nel modo in cui il moro aveva seguito con lo sguardo il suo amico andare via. Non erano dei semplici gesti che sarebbero facilmente passati in secondo piano.
Nonostante ciò, decise di non chiedere nulla a Zayn. Probabilmente non era ancora ora che lei conoscesse tutta la storia che avevano alle spalle. Era convinta che, a tempo debito, il moro le avrebbe raccontato tutto ciò che c'era da sapere. Non pretendeva sicuramente di conoscerlo a pieno dopo tre giorni.
Nel frattempo, Trish e Harry se la passavano meglio di chiunque altro in quella giornata come al solito. Erano seduti assieme sulla stessa sdraio, talmente tanto vicini che entrambi temevano esplodesse loro il cuore in petto.
La bionda aveva avuto l'idea di ascoltare insieme un po' di musica. Così aveva tirato fuori dalla sua borsa da mare le sue cuffiette bluetooth. Aveva, inoltre, scoperto che il riccio amava particolarmente Elvis Presley e i Beatles, esattamente come lei. Questo e tutto ciò che era successo con lui quegli ultimi giorni le fece domandare come fosse possibile che avesse trovato una persona che la capisse così bene. Le fece domandare come fosse possibile che esistesse una persona così e che avesse avuto la fortuna di incontrarla casualmente durante una vacanza.
Si sdraiarono, quindi, sul lettino come avevano fatto due giorni prima, la ragazza con la testa appoggiata sul suo petto e il braccio del ragazzo attorno alle sue spalle. Si lasciarono, poi, andare alla musica che amavano di più.
Trish aveva messo in riproduzione casuale la sua playlist preferita, dove c'erano quasi tutte le canzoni dei cantanti sopracitati. Dapprima furono molte le canzoni della band che ascoltarono, canticchiandole insieme sottovoce. Tennero entrambi gli occhi chiusi, perché quel tipo di musica andava ascoltata completamente, percepita non solo con le orecchie ma con ogni parte del corpo fino alla punta delle dita dei piedi. Bisognava percepirne tutta l'essenza, lasciandosi trasportare nell'universo lontano raggiungibile solo grazie alla voce di John Lennon. Si lasciarono trasportare da quella musica così leggera e neanche si resero conto di avere le mani unite, con le dita intrecciate. Si lasciarono trasportare e, contemporaneamente, si lasciarono andare ai loro sentimenti, compiendo azioni con tale spontaneità da neanche accorgersene.
Dopo un po', però, la melodia dei Beatles venne sostituita da una delle melodie più famose di sempre: "Can't help falling in love" di Elvis Presley. Entrambi, infatti, alle sole prime note spalancarono gli occhi d'improvviso. Entrambi pensarono di cominciare a cantarla a squarciagola come facevano sempre quando si trovavano da soli ad ascoltarla nelle loro camere da letto. Qualcosa, oltre al semplice trovarsi in pubblico, li fermò. Si sentivano come se quella canzone fosse troppo sacra per essere cantata in presenza della persona per cui non erano troppo lontani dal provare quei sentimenti espressi in quei versi di Elvis Presley. Si sentivano come se si sarebbero messi a nudo in quel modo e a loro sembrava fosse ancora troppo presto per lasciarsi andare ad una relazione in cui avrebbero passato probabilmente mesi interi senza vedersi.
Nonostante questo, alla fine della canzone, quasi involontariamente e spontaneamente, Harry cantò a voce alta gli ultimi versi:
"Take my hand
Take my whole life too
For I can't help falling in love with you
For I can't help falling in love with you".
Appena la canzone terminò, la bionda si girò a guardare il riccio con gli occhi fuori dalle orbite. Si sentì persino costretta a fermare la musica per concentrarsi meglio sull'effetto che le aveva fatto la musicalità della sua voce. Aveva cantato quegli ultimi versi in modo tale da farle venire la pelle d'oca sulle braccia e sulle gambe. Non credeva di aver mai sentito nessuna persona dal vivo cantare così bene. O, almeno, nessuno era stato in grado di trasmetterle quelle emozioni. Harry non le aveva neanche mai accennato di essere capace di cantare, quindi era stato completamente inaspettato. Soprattutto, le aveva fatto un certo effetto sentire la propria canzone preferita cantata dal riccio. Quella canzone aveva anche un significato che rispecchiava quasi perfettamente i loro sentimenti.
Harry non si rese subito conto che Trish aveva fermato la musica, poiché si era completamente fatto trasportare dalle parole di quella canzone. Parole che non erano lontane da quelle che avrebbe voluto rivolgere a lei. Parole che, alla fine, pronunciò ad alta voce insieme ad Elvis, quasi a voler dichiararsi indirettamente per paura della sua reazione. Sperando, però, che lei andasse oltre il semplice suono della sua voce che cambiava quasi totalmente quando cantava.
Quando si rese conto che l'unico rumore che le giungeva alle orecchie era quello della spiaggia, con il parlottio delle persone intorno a sé e l'oceano che compieva movimenti avanti ed indietro grazie alle onde, si girò a guardare interrogativamente la bionda. Si accorse, finalmente, che lei lo stava fissando a bocca aperta, ancora concentrata sulle melodia che aveva prodotto semplicemente facendo vibrare le sue corde vocali.
"Perché hai fermato la musica?", le chiese il ragazzo, risvegliandola dallo stato di trance in cui era caduta.
Lei si riscosse e fissò il proprio sguardo in quello di lui, composto di due occhi verdi smeraldo che la incantavano ogni volta allo stesso modo. "Canti in modo pazzesco, Haz", disse, ed il riccio arrossì lievemente. "Non credo mi sia mai venuta la pelle d'oca così per nessun cantante. È stato davvero... meraviglioso".
Harry sorrise, mostrando le fossette che fuoriuscivano solo quando stava sorridendo per davvero. Nonostante la sua dichiarazione non fosse andata a buon fine, le parole della bionda l'avevano reso più che felice. Soprattutto, aveva percepito quanto queste ultime fossero sentite e piene di affetto. Non credeva che avrebbe avuto una tale reazione. Inoltre, era anche molto contento per essere riuscito a trasmetterle le emozioni che lui aveva provato mentre cantava quei versi.
La ragazza aveva appoggiato il mento sul petto del riccio ed era quasi completamente coricata su di lui. Lo stava guardando negli occhi con una tale intensità da lasciare incantato il ragazzo. Una tale intensità da trasportarlo in quell'universo lontano esattamente come avevano fatto le canzoni dei Beatles. Una tale intensità da fargli spostare una mano per farla passare tra i suoi capelli biondi, accarezzandoglieli dolcemente.
Harry cominciò ad accarezzarle i capelli, spostando di tanto in tanto la mano ad accarezzarle la guancia. Prese a coccolarla in questo modo e l'unica cosa che avrebbe voluto fare era baciarla, prima che fosse troppo tardi. Prima che il tempo si prendesse tutti quegli attimi solo loro che avevano avuto e glieli facesse rimpiangere. E sembrava che anche lei non aspettasse altro. Entrambi volevano la stessa cosa forse dal primo giorno che si erano conosciuti, nonostante incombesse su di loro la paura che non fosse il momento giusto e che potessero rovinare ogni cosa.
In quel momento, però, misero entrambi da parte i loro dubbi e le loro paure e decisero che era ora di farsi avanti. Non sapevano se avrebbero mai riavuto un'occasione simile e non volevano sprecarla.
Proprio in quell'attimo in cui si erano decisi entrambi, rendendosi anche conto del poco tempo che avevano, ci fu qualcosa a fermarli.
"Trish", sopraggiunse loro la voce di Liam.
La bionda sbarrò gli occhi, alzandoli poi al cielo. Guardò un'ultima volta in volto Harry, notando che la sua espressione si era fatta estremamente dispiaciuta. Avrebbe voluto fermare il tempo per avere quel minuto di cui avevano bisogno solo loro due soli. Avrebbe voluto fermare il tempo per avere ciò che voleva veramente da quando aveva incrociato quel verde smeraldo che erano i suoi occhi.
Purtroppo non si può fermare il tempo e la bionda dovette mettersi seduta per guardare il castano che l'aveva chiamata, che aveva il volto più cupo e segnato dalla sofferenza che gli avesse mai visto. "Dimmi", gli rispose, cercando di non farsi sopraffare dal dolore che lui le stava trasmettendo.
"Andiamo a fare un bagno?", le chiese lui senza guardarla in viso, rimanendo concentrato su un punto indefinito in mezzo alla sabbia per non abbandonarsi alle lacrime che rischiavano di bagnargli le guance da un attimo all'altro.
"Non lo so, non ne ho poi così tanta voglia", disse svogliata Trish, volendo solo ritornare a quell'atmosfera intima che si era creata tra lei ed Harry. Sapeva, però, che non sarebbero più stati in grado di ricreare quel momento che avevano avuto qualche attimo prima.
"Ti prego, Trish", la supplicò Liam.
Queste ultime parole fecero alzare di scatto la bionda, perché nascondevano una richiesta d'aiuto che non le era mai capitata di udire. La voce del castano tremava molto più di quello che gli era tremata il giorno prima quando le aveva raccontato della sua storia con Zayn. Gli tremava la voce e sembrava che gli dovesse esplodere il cuore fuori dal petto da un momento all'altro. Gli tremava la voce, nonostante fosse evidente la sua voglia di urlare dal dolore che lo stava lacerando dentro. Gli tremava la voce e lei era l'unica a cui potesse rivolgersi. Era l'unica che potesse confortarlo, nonostante entrambi sapessero che le probabilità di una svolta positiva erano poche.
Per questo, dopo essersi alzata dal lettino, gli disse: "Andiamo", quasi con tono di comando, come per dirgli che non poteva mostrarsi in quello stato davanti ai suoi amici a cui non poteva dare una spiegazione.
Si avviarono, poi, insieme in direzione del mare, entrambi quasi correndo per evitare che qualcuno degli altri ragazzi potesse fermarli. Quasi correndo per semplicemente allontanarsi il prima possibile dalla fonte di dolore del castano. Quasi correndo per poter affogare il prima possibile quel malessere che lo stava opprimendo nell'acqua salata dell'oceano.
Appena furono in acqua, Liam si immerse subito e cominciò a nuotare ad una velocità che solo la rabbia e il dolore avrebbero potuto conferirgli. Cominciò a nuotare a grandi bracciate, andando più lontano possibile della spiaggia per scaricare tutta la tensione.
Nuotava tanto veloce che Trish faticava a stargli dietro e le bruciavano braccia e gambe da quanto era lo sforzo. Avrebbe voluto, però, stargli accanto ed era quasi decisa a dirgli di essere sua sorella. Pensava che niente più di vedere Zayn e Luna insieme gli avrebbe causato sofferenza. Pensava, anzi, che la notizia gli avrebbe dato un po' di sollievo dalla sua situazione.
Liam si fermò dove ancora toccavano la sabbia molliccia sotto con i loro piedi. Quando Trish lo raggiunse, notò che la sua espressione era cambiata e che le sue sopracciglia erano aggrottate. Ormai non era più avvilito, ma così arrabbiato che avrebbe voluto urlare contro a Zayn che era unicamente colpa sua se si erano lasciati. Avrebbe voluto urlargli quante erano le volte che l'aveva fatto incazzare per le sue insicurezze. Avrebbe voluto urlargli che sarebbe stato così semplice sistemare le cose, perché che bisogno aveva il moro di nascondere chi era ai suoi migliori amici? Avrebbe voluto urlargli tante cose che in realtà non pensava. Avrebbe voluto lasciar parlare la rabbia per una volta, perché il suo dolore silenzioso non l'aveva portato da nessuna parte. Anzi, forse l'aveva portato fin troppo lontano dalla luce della felicità e della ragione.
Quando, però, il castano incontrò gli occhi della bionda che lo scrutavano con grande preoccupazione, la rabbia sembrò scivolargli completamente via dal corpo. La rabbia sembrò abbandonarlo, nonostante l'avesse accompagnato per poco tempo. La rabbia lo abbandonò e i tratti del suo volto si rilassarono, lasciando però spazio ad un'espressione estremamente cupa. Lasciando spazio a ciò che lo tormentava ormai da mesi.
Trish notò immediatamente il cambiamento del ragazzo e arrivò alla conclusione che niente avrebbe potuto veramente confortarlo. Per questo si limitò ad abbracciarlo, buttandogli le braccia al collo e appoggiando il mento sulla sua spalla. Non aveva altre opzioni per fargli capire che lei gli sarebbe stata accanto qualsiasi cosa fosse successa, e gli sarebbe stata accanto per sempre.
"Dio, Dio, Dio", disse sottovoce Liam, appoggiando la fronte sulla spalla della bionda. "Dio", ripeté ancora a denti stretti per cercare di mandare via tutte le emozioni negative che lo stavano assalendo.
La ragazza lo strinse più forte a sé, sentendo il cuore che le esplodeva nel petto per ciò che gli stava per dire. Sentiva quasi di tremare per il segreto che gli stava per confidare.
Sentiva mille emozioni contrastanti, che, però, la tradirono. Infatti, le parole le si bloccarono in gola e non riuscì a riprodurre neanche un suono per far capire al castano che voleva parlargli. Le sue emozioni la tradirono nuovamente e non riuscì a confessargli di essere sua sorella neanche quella volta.
Il ragazzo, infatti, dopo non molto sciolse il loro abbraccio e, senza più guardarla in volto per paura che i suoi occhi potessero leggere tutti i suoi pensieri, ricominciò a nuotare in direzione della spiaggia. Non era pronto davvero per tornare in quell'inferno di realtà, ma non aveva altra scelta e, perlomeno, sapeva di poter contare sull'aiuto di Trish.
La ragazza, inizialmente, rimase interdetta di fronte all'allontanamento del castano, soprattutto perché aveva già pensato alla lunga chiacchierata che avrebbero fatto in seguito alla sua confessione. Il momento, però, era ormai andato e aveva nuovamente sprecato la sua occasione. Chissà se ne avrebbe avute in quel giorno e mezzo che ancora aveva. Chissà se avrebbe avuto altre occasioni anche per far sì che la storia con Harry non rimanesse un semplice ricordo di quell'estate.
Sulla terraferma, invece, Luna e Zayn avevano continuato a stare seduti in silenzio sul loro lettino. Entrambi erano assorti nei loro pensieri ed entrambi aspettavano solo che l'altro pronunciasse anche solo una parola per tirarli fuori da quella situazione di disagio in cui si trovavano.
Ciò che li salvò da quella circostanza fu l'avvicinarsi di Niall. Quest'ultimo, infatti, non aveva parlato con la castana per tutta la mattinata. Vederla con Zayn gli aveva dato da pensare parecchio. Inizialmente aveva provato una profonda rabbia nei confronti del moro, perché sapeva perfettamente cosa lui, Niall, avrebbe dato per essere al suo posto. Avrebbe voluto avere la forza ed il coraggio di strappargli la ragazza per averla solo ed esclusivamente per sé.
Dopo, però, si rese conto che si stava comportando da egoista. Se loro due si amavano, non poteva portare rancore al suo amico per questo. Anzi, sarebbe dovuto essere felice per lui e per il fatto che Luna era felice. Non poteva cambiare il corso degli eventi e, dopotutto, era in grado di accontentarsi.
Per questo, alla fine, si era deciso ad andare a parlare con la ragazza. Non voleva dichiararsi di certo, non credeva nemmeno ne sarebbe mai stato in grado. La codardia era uno dei suoi più grandi difetti, anzi.
Una volta arrivato vicino al lettino, Luna e Zayn si girarono in contemporanea a guardarlo. "Ehi, ragazzi", mormorò, mentre distoglieva lo sguardo dai loro volti per portarlo sull'oceano che sapeva gli sarebbe mancato tanto.
In realtà il biondo non sapeva cosa volesse dire loro. Forse non voleva dire nulla. Forse voleva solo far notare alla castana che supportava la sua scelta e che era contento per lei. Forse voleva solo convincere se stesso di tutto ciò. Forse voleva solo convincere se stesso di non essere veramente egoista, ma è inevitabile esserlo nel momento in cui ci si prende una cotta per una persona.
Le parole, però, gli uscirono senza che neanche se ne accorgesse, facendosi pensiero e suono insieme. "Volevo solo dirvi che sono molto contento per voi, soprattutto perché siete due persone meravigliose e sono felice vi siate trovati bene assieme", disse Niall.
Le sue parole suscitarono stupore nel moro, perché lui non sarebbe stato in grado di compiere un gesto del genere. Non avrebbe avuto la forza e la gentilezza di dire di essere contento quando in realtà non lo era. Questa cosa, però, era una semplice ulteriore prova della bontà di quel biondo timido per cui provava un affetto infinito.
Luna, invece, si alzò dalla sdraio per abbracciare il suo amico. Gli circondò il collo con le braccia, sussurrandogli un: "Oh, tesoro...", e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Niall le circondò lentamente la vita con le braccia, stringendola delicatamente a sé, quasi avesse paura di rovinare quella creatura che gli faceva battere il cuore ad una velocità incredibile. Le lasciò anche un bacio tra i capelli, accarezzandole la schiena.
Ad un certo punto, però, gli occhi di Zayn incontrarono quelli azzurri del biondo e si rese conto di quanto questi non fossero dello stesso colore del cielo come al solito. Era uno sguardo cupo, coi colori di un mare in burrasca, che nascondeva troppe emozioni per poterle elencare tutte.
Nonostante ciò, Niall gli mostrò il pugno di una mano con il pollice alzato, come a dirgli che aveva fatto bene. Per questo Zayn spostò lo sguardo per portarlo sull'oceano per cercare un po' di conforto da quel momento estremamente difficile a cui la vita lo stava costringendo. Si sentiva quasi soffocare e avrebbe solo voluto un momento di sollievo da quel periodo straziante che stava vivendo.
Purtroppo, mentre cercava di riprendere il fiato da quell'apnea in cui si trovava, i suoi occhi finirono dritti in quelli di Liam, che stava uscendo dall'acqua. Quel contatto durò probabilmente meno di un secondo, ma riuscì a comunicargli quell'amore che non era mai veramente sparito e che Zayn non era mai più stato in grado di vedere.
In quel momento, mentre si trovava tra quei due cuori sofferenti, si chiese se quella fosse stata veramente la scelta migliore che avesse potuto fare. Si chiese, anzi, quante fossero le buone scelte che aveva fatto in quegli ultimi mesi.

Summer Love || One Direction // COMPLETAWhere stories live. Discover now