~One Shot. p1~

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Il pel di carota saltava e correva da una parte al altra della palestra con gli sguardi dei compagni di squadra esausti che si chiedevano come in un corpo così piccolo ci potesse essere così tanta energia arrivando a paragonarlo ad un gamberetto saltante iper-attivo, se da una parte c'era lui dal altra c'era il suo compagno di allenamento  (sisi come no ಠ◡ಠ) come il gamberetto anche quest' ultimo era del primo anno ma tra i due c'erano un infinità di differenze: il più grande aveva una folta chioma di capelli rossicci e sempre disordinati, una statura alquanto discutibile per essere un centrale e un carattere solare, disponibile anche se non propriamente sveglio (apparte nella pallavolo ma questo si sa già) l'alzatore era completamente il contrario di quest' ultimo aveva dei cappelli di un colore descrivibile tra il nero e il blu notte sempre ordinati due occhi che potevano essere scambiati tranquillamente per due zaffiri brillanti  sicuramente più alto della media per essere un primino, per non parlare del carattere era una persona a prima vista freddo e antipatica tanto che all'alzatore venne affibbiato, dalla sua precedente squadra, il nomignolo  "re del campo" anche per le sue richieste egoistiche ed esigenti. Eravamo rimasti hai due primini che stavano facendo i loro soliti allenamenti extra in vista della loro prima partita ufficiale, erano entrambi molto eccitati e sfogavano le loro emozioni nel unico metodo che conoscevano "la pallavolo"  dopo un ora di alzate, ricezioni e schiacciate entrambi esausti decisero che per quel giorno era abbastanza, fecero le loro solite e stupide futili gare a chi raccoglieva più palloni, l'abbiamo detto no? Non sono svegli. Una volta finita la gara che ormai era diventata una routine con la vittoria di Kageyama e le lamentele in sottofondo di Hinata che accusava il corvino di barare, sostenendo che avendo le mani più grosse poteva portare più palloni contemporanea (si e capito che a Hinata non piace perdere?  (・∀・) ). Appena uscirono dalla palestra vennero travolti da una ventata di aria fredda, i nostri stupidi eroi non avevano calcolato che essendosi trattenuti fino a sera insieme al buio sarebbe arrivato anche il freddo, erano entrambi con solo la divisa scolastica, inoltre, come se non bastasse erano in un bagno di sudore cosa che non aiutava affatto con il sentire meno freddo. Quello che lo pativa di più anche se non si direbbe era proprio il più basso, di fatti Hinata odiava le stagioni invernali, il freddo e tutte le conseguenze che causava. Fatti i primi passi fuori dalla palestra il mandarino tremava visibilmente e questa cosa al corvino non passo inosservata << Oi, mandarino hai freddo?>> Disse il più alto, nella sua voce si distingueva una punta di premura, il rossiccio lo guardo con uno sguardo spaesato <<ovvio ma hai visto quanto vento c'è? Perché tu non hai freddo?>> Domandò Hinata battendo leggermente i denti <<mmh>> rispose Kageyama anzi più che rispondere era un grugnio ignorando completamente la domanda di Hinata, era troppo impegnato a frugare nel suo borsone da pallavolo come se stesse cercando l'oro, sotto lo sguardo curioso e perplesso e allo stesso tempo curioso di Hinata, Tobio dopo poco tiró fuori l'oggetto tanto desiderato che alla fine era una semplicissima felpa con il logo della karasumo <<tieni, metti questa>> disse il corvino porgendo la felpa a Hinata con uno sguardo indifferente <<cos- perché mi dai la tua felpa? non mi serve bakayama! >> esclamò il rossiccio nel mentre che esclamava ciò venne interrotto più di una volta da degli  starnuti fatti da lui stesso <<boke stai zitto e mettiti sta cazzo di felpa se domani vieni alla partita con la febbre ti strozzo con le mie mani chiaro!>> Si inervosì il corvino dandogli la felpa e mettendoli una mano sulla folta chioma color carota un po' troppo violentemente <<ahi ahi!  ok  ok la metto grazie!>>  Subito dopo indosso la felpa donatogli gentilmente (o quasi(☞ ಠ_ಠ)☞), il più basso si rese subito conto di quanto la felpa del corvino gli stesse grande, causato dalla differenza di altezza dei due primini ma apparte la grandezza discutibile che faceva sentire il rosso un bambino di 6 anni. La felpa era calda e accogliente  "ha l'odore di Kageyama" pensó hinata arrossendo subito dopo facendo diventare il colore della suo viso quasi uguale al colore dei suoi capelli, cercò di coprirsi più possibile ricordando che il più alto era pur sempre vicino a lui che rimaneva in silenzio con lo sguardo puntato verso la strada, al più grande questo silenzio lo stava mettendo terribilmente a disagio fortunatamente arrivo all'incrocio dove lui e il suo alzatore solitamente si separavamo per poi prendere strade diverse. Hinata si girò velocemente facendo fare al alzatore un sussulto <<AH è vero, ti devo ridare la felpa>> esclamò iniziando già a sfilarsela un po' contro voglia ma venne fermato dalla voce del corvino  <<no..cioè non serve puoi darmela domani così non prendi freddo l'ultimo tratto di strada>> lo interompette prima che si sfilasse completamente la felpa << o..va bene, GRAZIE KAGEYAMA!>> esclamò sorridendo il più basso con le guance arrossate sia dal freddo sia dall'imbarazzo, l'alzatore in quel momento lo trovò estremamente carino ma non lo avrebbe mai ammesso, quindi, si limitò a scompigliarli in modo affettuoso i cappelli già spettinati. Subito dopo si salutarono e ognuno prese la propria strada verso casa. Il rosso non riusciva a non arrossire, l'odore e il calore di quella felpa gli ricordava il corvino e questo gli dava strane sensazioni, da una parte questa cosa lo metteva a disagio ma dall'altra lo faceva sentire protetto al sicuro queste sensazioni erano dovute anche al fatto che il giovane shoyo vedeva il burbero freddo e scontroso Tobio più di un semplice compagno di squadra, guardando l'orologio noto che era molto tardi; fece una doccia calda per cercare di scaldarsi il più possibile, mentre si asciugava i cappelli buttò l'occhio sulla felpa del corvino e quel punto sentí un tipico calore che si propagava sulle guance e sul basso ventre, percepí le sue guance arrossire vistosamente "stupido bakayama" penso mentre si avvicinava al letto dove aveva depositato (o lanciato) la felpa del più alto e senza pensarci due volte se la mise per poter continuare a sentire l'odore e il tempore piacevole che emanava quella felpa "quell'idota" penso sbuffando il piccoletto che aveva la mente inebriata sia dal pensiero che dal odore del corvino che non aveva intenzione di lasciar stare la mente del rossiccio, cadde tra le braccia di Morfeo pensando a quel corvino scorbutico che tanto lo rendeva felice.

~your hoddie~Where stories live. Discover now