📜 22.«Non può essere morto se non è mai esistito»⚜

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«Kook! Jungkook!» Jimin sussultò presso alla sprovvista, quando il corvino trasalì prendendo aria nei suoi polmoni. Sembrava stesse recuperando la vita, come se l'anima gli fosse appena rientrata in corpo.
Il respiro restò affannato, ma il suo corpo immobile. Solo gli occhi percorrevano la stanza, cercando lui. Cercando lui che però non c'era.

Jimin scattò all'in piedi. Gli prese una mano tra le sue e lo guardò con occhi pieni di preoccupazione «Chim» Jungkook, con la voce spezzata, lo chiamò. Sapeva fosse lui, quel suo solito profumo lo raggiunse immediatamente ed allora girò di poco il capo, per poter collegare i suoi occhi piangenti con quelli dell'altro.

Non fece neanche caso a Jimin che chiamava a squarciagola i medici «Yoongi! Yoongi, si è svegliato!» aveva altro per la testa. Voleva lui, lì con sé.

«Chim» ripeté allora, come per cercare supporto, magari una soluzione. Non sapeva che fare, non poteva neanche uscire a cercarlo, sentiva le gambe paralizzate. Ma al contempo dentro di sé, era convinto che sarebbe stato tutto inutile. Di certo non era lì, di certo non era nel suo mondo.

«Cosa? Dimmi tutto» lo spronò il biondo, rafforzando la presa sulla sua mano.

«Lui- lui è» non riusciva neanche a parlare, forse perché dirlo, glielo avrebbe fatto realizzare fin troppo e lui non voleva capacitarsene.

Jimin lo vide con gli occhi colmi di lacrime, il labbro inferiore tremante «Cerca di restare calmo» provò a rassicurarlo. Buttò nel mentre un'occhiata a Yoongi, appena entrato in stanza con in mano una siringa.

Jungkook boccheggiò in cerca d'aria «È morto. Taehyung è morto ed è tutta colpa mia» strinse forte i denti, le gocce salate, copiose, gli avvolsero il viso.

«Ma che stai dicendo?» gli chiese allibito Jimin, scosse la testa, non sapeva più che fare per potergli fare dimenticare quella storia.

Jungkook gli spiegò, gli provò seriamente a spiegare ciò che accadde, ma non era lucido, non riusciva a ragionare «G-gli ho detto che baciandomi sarebbe stato libero anche lui ed invece è rimasto lì, l'ho abbandonato» portò la mano libera sul suo viso, lo coprì, vergognandosi di star piangendo come un bambino. Ed in fin dei conti, avrebbe voluto solo un abbraccio di conforto da parte del suo amico. Qualcosa che gli dicesse "io ci sono". Ed invece continuava solo a non credergli.

«Non può essere morto se non è mai esistito»

Quella frase gli fece ribollire il sangue. Sì liberò dalla sua presa e strattonò l'asta della flebo, tirando il filo. Per poco non cadde. Yoongi la recuperò al volo «Quante volte devo ripetertelo?? Quante?! Taehyung esisteva, esisteva veramente» gli sbraitò di sopra.

Jimin fece un passo indietro, a tratti spaventato e Yoongi prese in mano la situazione «Gli do un tranquillante» inserì l'ago della siringa nel tubo della flebo e glielo somministrò.

«Ho le prove» La voce di Jungkook di subito meno aggressiva. Fece subito effetto. Così Jimin trovò il coraggio di riavvicinarsi.

«Ma quali prove?» gli domandò compassionevole, osservandolo abbassare le palpebre.

Fortunatamente Jungkook riuscì a rispondere, esattamente poco prima di addormentarsi «Guarda nel mio telefono, ti prego, guarda là»

Lo sguardo di Jimin volò subito sul tavolo dove l'apparecchio elettronico era stato appoggiato e poi intervallò gli occhi tra Jungkook ed esso un paio di volte, indeciso, prima di prendere la decisione di verificare quelle parole.

Yoongi lo guardò con la fronte corrucciata «Stai veramente controllando?»

«Voglio solo...Sto cercando di mettermi in discussione. E se non avessi ragione?» ipotizzò.

𝑺𝑶𝑮𝑵𝑶 𝑶 𝑹𝑬𝑨𝑳𝑻À? //  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now