7 / Affrontando Le Verità

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Intanto Lucifer è in procinto di tornare a casa finché, svolazzando per i palazzi adiacenti al Lux, intravede la figura di Luluwa, colei che sarebbe dovuta essere la sua progenie e che quindi non apprezzava particolarmente, ma è pur sempre una don...

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Intanto Lucifer è in procinto di tornare a casa finché, svolazzando per i palazzi adiacenti al Lux, intravede la figura di Luluwa, colei che sarebbe dovuta essere la sua progenie e che quindi non apprezzava particolarmente, ma è pur sempre una donna da sola nelle ore tarde, a Los Angeles...
Così il diavolo atterra leggiadramente nei pressi di un vicolo buio, per evitare sospetti, e prosegue a piedi per raggiungere la ragazza.
<<Luluwa, ma che ci fai qui da sola?>>
La donna si volta lentamente e sorride alla vista dell'Angelo.
<Mikhael? Ma non dovevi sbrigare alcune importanti faccende? Ah no. Sei Lucifer, hai ancora la giacca.>>
<<Come scusa? Michael? Quel bastardo è qui? Quella giacca è sua?>>
<<Oh misericordia, qualcuno dovrebbe immettere un segno riconoscitivo a uno di voi gemelli, che sò un campanellino magari? Altrimenti siete confondibili: siete identici!>>
Luluwa accentua la parola "identici" scandendola piano piano.
<<Identici per un cavolo. Ma l'hai visto? Pare il gobbo di notre dame!>>
<<Non insultare tuo fratello  che si dia il caso sia un Arcangelo, altro che te, cosa vuoi da me, Diavolo? Notizie sulle mie ali?>>
<<Come hai fatto a conoscere Michael?>> Imita la spalla storta del suo gemello pronunciando il suo nome in modo arrogante. <<Dove? Quando? Ti ha detto qualcosa?>>
<<Non mi ha detto nulla, era qui per qualcosa che non so... Non ha specificato. Ma sei qui per farmi il quarto grado o per portarmi novelle?>>
<<Per entrambe le cose:  vedi, quando c'è Michael in giro, non succede mai nulla di buono. Vieni, ti porto al Lux, così possiamo parlare più tranquillamente.>>
Luluwa pare sconvolta dalle parole di Lucifer. "Non succede mai nulla di buono" che cosa potrebbe significare? L'Arcangelo le ha fatto una buona impressione, non sarebbe mai arrivata a pensare che potesse seminare zizzania o qualsiasi altra forma di chaos. Così l'umore della ragazza pian piano diventa più uggioso.
<<Cosa c'è che non va in Mikhael?>>
<<È un testa di cazzo bugiardo, manipolatore che sfrutta le paure altrui per trarne vili vantaggi, ecco che cosa c'è che non va in lui.>>
Lucifer si insospettisce:
<<Non l'ha fatto anche a te, vero?>>
<<Penso di no, no. Ne sono certa>>
<<Bene. Non bisogna mai abbassare la guardia con lui. È imprevedibile e quando agisce, lo fa subdolamente. Non farti mai ingannare. Promettimelo>>
Luluwa pare ancora più uggiosa; meditabonda: non si sarebbe mai aspettata che Michael fosse quel tipo di persona, o meglio, Angelo. La piccola stima che aveva appena generato per lui, si rompe immediatamente e, dell'immagine soave che si è creata Luluwa del gemello di Lucifer, guerriero della città d'argento, resta solo il risentimento verso di lui. Così cambia argomento, per sovrastare i pensieri negativi:
<<Odio il Lux, troppo rumore. Possiamo andare in un altro posto?>>
<<Tranquilla, è chiuso a quest'ora, c'è solo l'accesso al mio appartamento>>
<<E mia madre? Sai dov'è?>>
<<Penso sia rimasta al Lux, o forse no. Controlleremo, comunque sbrighiamoci. Quello che ti devo dire è sconvolgente per tutti e non vorrei che orecchie indiscrete lo sentano.>>
Luluwa pare confusa ma allo stesso tempo, curiosa. Così decide di proseguire verso il Lux, seguendo i passi di Lucifer. Il diavolo si arresta per far passare prima Luluwa, completo di gesto del braccio che significa un invito di cortesia a passare davanti per prima.
<<Prego, così posso controllarti meglio>>
<<D'accordo... Dovrei dire grazie?>>
<<Se vuoi>>
Lucifer pare risivo.
Da quella tranquillità nei suoi gesti, Luluwa percepisce che la notizia che suo presunto padre afferma di aver appena ricevuto, probabilmente non poteva essere così tanto preoccupante. Forse sarebbe stata una bella notizia, o magari una via di mezzo. I pensieri balenano nella mente di Luluwa tanto che non si accorge che, quasi per inerzia, è già arrivata al Lux. Una volta entrati salgono l'ascensore senza che entrambi proferiscono parola.
<<Bene Lulu, ti posso chiamare così vero? Mettiti comoda.>>
<<Preferisco di no e comunque spero che la notizia sia considerevole e non una perdita di tempo>>
Il diavolo sorride e, come è sempre sua abitudine fare, si versa il liquore nel bicchiere e beve serenamente; forse per affrontare meglio l'argomento che stava per intavolare con la presunta figlia. Esordisce con una notizia piacevole per entrambi:
<<Stai serena perché non sei la prole del diavolo>>
Accentua il "non" con allegria.
Luluwa si desta dal suo sovrappensiero di possibili discorsi, e quasi non crede a quello che sente. Tira un sospiro di sollievo:
<<Aspetta. Cosa? Davvero?>>
<<Assolutamente sì, parola del diavolo. Ne ho parlato con mio fratello>>
<<Mikhael?>>
<<No! Ma perché sei così presa da quel testa di cazzo? Non porta a nulla di buono. Non pensarci. Ti devi fidare di me>>
Luluwa abbassa lo sguardo.
<<Va bene. Non lo incontrerò mai più se quello che dici è vero>>
<<Certo che è vero. Io non dico bugie, ricordi?>>
Luluwa per un attimo rivive le parole che Michael le disse nei confronti di Lucifer e trasalendo dal sovrappensiero, decide di non fidarsi mai più di nessuno. Almeno non del tutto.
Lucifer si finisce il drink e prende posto di fronte a Luluwa. Mettendosi come suo solito fare, a gambe una sopra l'altra.
<<L'ho saputo da Amenadiel poco fa. Lui è andato da nostro padre, miracolosamente l'ha ricevuto, e in un batter d'occhio, o meglio, d'ali, ha poi riferito a me quello che ha saputo>>
<<Ok! Va bene. Mi stai tenendo sulle spine>>
<<Ora ci arrivo: tu sei stata maledetta, ma anche benedetta, quindi sei un ibrido>>
<<Aspetta... Cosa?>>
<<Vuoi la versione breve o la prolungata?>>
<<Facciamo la prolungata, tanto non ho di meglio da fare che stare qui>>
<<Come forse già saprai, tuo fratello Cain si era innamorato di te e Dio ti ha maledetto, direi ingiustamente, essendo "l'oggetto del desiderio". La tua maledizione coinsiste nel non amare e non essere mai amata da anima mortale, la stessa identica del tuo gemello Cain, ma invece che vagare sulla terra tu ti sei suicidata ancora prima che la maledizione facesse effetto ergo questa è l'origine del male che c'è dentro di te; questo spiega la metà di ali da diavolo. Mentre invece la metà delle ali da angelo coinsiste nel fatto che tu sia stata comunque in paradiso dunque degna del medesimo, poiché mio padre ha garantito a tuo padre Adam la beatitudine alla città d'argento per lui e la sua progenie. Quindi anche quel pezzo di merda di Cain purtroppo è lì>>
Il volto di Luluwa appare in una serie di mescolanza di espressioni ed emozioni. Ovviamente non manca la sensazione di deragliamento emotivo, come se avesse appena imboccato un'altra strada per il suo destino. Luluwa ha ancora qualche dubbio e perciò si desta da quel mare di pensieri che ingarbugliano la sua mente, per poter chiedere al suo interlocutore chiarimenti riguardo all'argomento:
<<Ma perché ho le ali? Non sono figlia di Dio. Gli Angeli sono TUTTI figli di Dio>>
<<Ma perché tu NON sei un Angelo, ovviamente>>
<<Come?! Ma allora cosa cazzo sono?>>
Luluwa prova con tutte le sue capacità a trattenere la tristezza ma purtroppo le emozioni di uggia e malinconia prendono il sopravvento. Le lacrime le scendono leggere dagli occhi; tutta questa confusione spirituale che ha dovuto metterla alla prova in una sola giornata, la stava facendo impazzire.
<<Tu sei "l'Angelo" della manipolazione terrestre. Il sacro ed il profano. L'unico mortale ad avere le stesse caratteristiche di un Celestiale. Luluwa. Sei destinata a grandi cose, Papà ha qualcosa in serbo per te>>
Conclude Lucifer facendo il gesto delle virgolette con le dita sulla parola "Angelo".
<<Non sono contenta di essere destinata a non poter amare!>>
<<Tsk... Io non posso eppure vivo una vita epica! Fai come me! Divertiti! Sei una bellezza celestiale, sei a Los Angeles baby! Niente più paure, rancori, domande. Andra tutto bene, Lulu, andrà tutto bene.>>
Lucifer da un delicato bacio sulle noche a Luluwa. E si dilegua verso la camera.
Luluwa ancora è sotto shock:
<<Io un Angelo? Ma non quel tipo di Angelo... >>
Quasi non ci crede ma dopo tantissimi cambiamenti d'espressione, finalmente sorride. <<Posso fare grandi cose.>> Pensa tra se e se.

Luluwa Tales ~ The Sin Daughter ~ A Lucifer Tale. Fanfic By KayEyko Where stories live. Discover now