8 / Umana o Celestiale?

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Lucifer ritorna in salone e si mette a suonare qualche melodia al pianoforte.
<<Si però, Lucifer! proprio non comprendo!
Il diavolo smette di suonare.
<<Che c'è ora che non comprendi Lulu?>>
<<Manipolzione? Del mondo terrestre, che significa? Che me ne faccio?Non sarà mica un disturbo qualcosa del tipo una malattia Angelica?>>
<<No! Ma che vai dicendo, non è niente di tutto ciò>>
<<Beh allora cosa diavolo è? Spiegati meglio Lucifer>>
<<E chi lo sa ancora! forse dovrai scoprirlo da sola. Insomma: autorealizzazione. No? Se ti può aiutare papà ha detto che le tue ali possono diventare reali.>>
<<Questo mi confonde ancora di più>>
<<Beh, probabilmente è una sorta di manipolazione del mondo fisico. Uno stato in cui tu fai credere a un dir si voglia spettatore, che esiste una determinata cosa ma in realtà non esiste. Oppure no, puoi davvero manipolare il mondo reale>>
<<Continuo davvero a non capire>>
<<Luluwa...>>
Lucifer tace qualche secondo.
<<Mi pare che l'unico disturbo di cui soffri è la sordità!>>
<<Chiedo scusa diavolo, ma quello che dici per me non ha alcun senso>>
<<Posso assicurarti che il momento in cui lo capirai, arriverà. Magari anche molto presto. Basta avere pazienza>>
Luluwa, presa da una stizza non indifferente, si alza dal divano con uno scatto felino.
<<Ma dove vai?>>
<<Non lo so! Proprio non lo so! Ho raggiunto il limite di sopportazione giornaliera delle notizie aberranti>>
<<Aspetta un secondo!>>
Il diavolo si avventa contro Luluwa e le afferra il braccio
<<Cosa c'è ancora?>>
Luluwa pare stizzita ancor di più.
<<Dobbiamo provare se la teoria è vera, no?>>
La ragazza si attonisce e pensa ai possibili pregi del scoprire se tutto quello che le aveva appena raccontato Lucifer, corrispondesse al vero. Così risponde:
<<D'accordo d'accordo. Cosa vuoi che io faccia?>>
<<Spandi le tue ali, mostramele. Quando lo fai, concentrati mentalmente e rendile il più concrete possibile, anche solo una. Concentrati sull'ala destra, rendila come dovrebbe essere originariamente>>
Così Luluwa ascolta il diavolo e in battere di ciglia, mostra le sue ali:
<<elegantissime come sempre. Se vuoi un consiglio, non provare mai a cambiarle una volta che scoprirai come autorealizzarti. Sono uniche, inimitabili e fanno bella figura, sembri quasi un supereroe. Ti chiamerò: "WonderLulu"!>>
La donna sorride brevemente.
Il diavolo si avvicina lentamente alle ali di Luluwa e con morbidezza prova a tangere la destra; Inaspettatamente per entrambi, il tocco si rivela un successo di concretizzazione, la mano di Lucifer non passa in mezzo alle ali, come se fossero uno specchio d'acqua, come in realtà pensava che sarebbe successo, ma bensì le può accarezzare e sono morbide e gloriose.
<<Hai visto? È esattamente come ti dicevo. Tu le vedi, gli altri le vedono, non le puoi usare ancora, ma nel mondo materiale esistono realmente. È come aveva detto Amenadiel, mio padre forse ha uno scopo per te, ma chissà qual è...>>
Luluwa quasi non crede a quello che vede. Elabora molti pensieri e si sente sempre più smarrita da quella che è la verità sul suo conto. Non vorrebbe essere una creatura "falsa" perché non può usarle, vorrebbe essere più autentica che mai. Le piacerebbe poterle usare queste ali che possiede; così esprime i suoi pensieri a Lucifer:
<<Pensi che possa essere in grado di usarle?>>
<<Se le rendi concrete nel mondo materiale, non vedo perché tu non possa riuscirci. È logico no?>>
<<Perdonami Lucifer ma in quello che sta accadendo, non c'è assolutamente nulla di "logico">>
Lucifer pare risivo e stranamente sereno. Si cambia il completo ed indossa una vestaglia di velluto cremisi, dove lascia intravedere i pettorali. Raggiunge nuovamente il bar e si versa un altro medesimo bicchiere di liquore. Osserva la donna seduta sul suo divano con una certa libido.
<<Dovresti provarci ma meglio che tu non lo faccia qui sulla terra. Potresti non riuscire subito a manipolare la realtà e fracellarti al suolo. Siccome non so quali siano le tue debolezze e le tue gagliardie, meglio non provarci qui, per ora. Anche se hai riacquisito la tua forma fisica nonostante tu sia stata in paradiso, probabilmente sei comunque una mera umana>>
<<D'accordo diavolo, seguirò i tuoi consigli. Anche perché non fa parte della mia ambizione di morire, per giunta in quel orrendo modo. Per quel che vale, finalmente comincio a vedere del buono in te. Nonostante tu sia un manipolatore, un miliardario bastardo, uno sfascia famiglie e via dicendo...>>
Il diavolo sorride con beffardagine, come suo solito fare. Porge un bicchiere pieno di liquore alla ragazza e dopo aver deglutito la sua porzione di alcol le risponde:
<<Ammettilo: nessuna di voi donne può resistere al mio fascino da diavolo>>
<<La verità?>>
Luluwa afferra il bicchiere educatamente, nonostante non lo volesse.
<<Non cederei mai alle adulazioni di colui che ha giaciuto ripetutamente nel letto con mia madre>>
<<Tsk...Sai bene che non è vero>>
Beve un piccolo sorso e il resto del contenuto del bicchiere lo getta inaspettatamente in faccia a Lucifer; quest'ultimo rimane di sasso.
Le stille di liquore scivolano lente nel viso del diavolo e, stupendo considerevolmente Luluwa che si aspettava una reazione meno cauta, il diavolo sogghigna leggermente. Lucifer sospira e si asciuga il viso; conclude quel teatrino imbarazzante rivelandosi condiscendente nonostante la marachella appena ricevuta ai danni dei suoi occhi. Estrae la pochette da taschino e asciugandosi adeguatamente il viso le risponde:
<<E sono due volte che mi fai questo giochetto. Devo fare il mio?>>
Senza nemmeno pronunciare una parola Lucifer incanta la donna. Avvicina adagiamente le sue labbra a quelle di Luluwa e le lascia un delicato morso.
<<Non so amare, non sai amare, possiamo solo divertirci, no?>>
Luluwa ora non è più incantata. Sente una sensazione: pensa sia libido, ha voglia di lui, nonostante tutto quello che le ha fatto, ha voglia di Lucifer. Scuote la testa, torna dalla parte della  ragione:
<<Diavolo...>>
<<Si Luluwa?>>
<<Mia madre ti ama, non le farei mai un tale male. Devo andare>>
Senza più proferire parola, la donna si allontana. Sconvolta per il raccapriccio di poter fare un grosso errore, prende l'ascensore ma Lucifer ci passa in mezzo con uno scatto, bloccando l'impianto col suo corpo e si getta dentro prima che esso scenda verso il locale.
<<Dove pensi di andare? Da sola, in una città che a malapena conosci, piena di pericoli, rischi che non sai affrontare, sei una mortale dannazione.>>
Luluwa china il capo e con voce fievole risponde:
<<Il più lontano possibile da te>>
<<Perché? Solo io posso proteggerti ora come ora>>
<<Chi l'ha detto? Se Dio mi vuole qua, non credi che abbia un piano anche per non farmi morire?!>>
Appena l'ascensore raggiunge il piano terra, Luluwa esce di scatto, Lucifer a mala pena riesce a inseguirla in mezzo alla ressa del suo locale. La perde di vista, comincia leggermente a impanicarsi. Scansa senza chiedere nemmeno scusa, tutte le persone, sinché non si ritrova fuori dal locale. Guarda in tutte le direzioni; purtroppo la donna si era dileguata nel nulla.
Luluwa cammina senza una meta. Si guarda dietro di sé per un secondo, controllando se Lucifer la stesse seguendo, sogghigna quando sente però una voce sconosciuta:
<<Dammi tutti i tuoi soldi!>>
Si gira di scatto e davanti a sé c'è un uomo con un aria agghiacciante che le punta una pistola contro. Pensa: "diamine, detesto dirlo, ma aveva ragione Lucifer" la donna riflette: "oppure no? Posso farcela anche da sola"
<<Hai sentito puttana!? Soldi o la vita>>
Emette una risata nasale e con aria coraggiosa spalanca le sue ali.
<<Prova a prendermi la vita se ci riesci>>
L'uomo terrorizzato grida dallo spavento, lascia cadere la pistola e scappa all'interno di un vicolo.
Luluwa tira un sospiro di sollievo.
<<Visto Lucifer, c'è la posso fare>>
dopo un millesimo di secondo di totale silenzio, la voce di Lucifer si fa sentire, proveniente da un tetto soprastante Luluwa:
<<Oh sì ho visto>>
Il diavolo fa un balzo e raggiunge la donna.
<<Potevi farti ammazzare>>
<<Ma che sei, mio padre? Perché sei così iperprotettivo, prima mi salvi la vita nel tuo attico, poi mi pedini, ma che vuoi da me? So badare a me stessa.>>
<<Ma la vuoi piantare di fare i capricci!?>>
Schiamazza Lucifer.
<<Non puoi far vedere ad ogni essere umano che ti vuole ammazzare, le tue ali sperando di sopravvivere.>>
<<Perché no? Sono terrorizzati dagli esseri celestiali!>>
<<Beh tu, tu non lo sei!>>
Luluwa rilascia un verso di sdegno e tira un calcio al diavolo, che però le viene bloccato.
<<Capricciosa, cosa vuoi? Combattere con me?>>
Luluwa presa da una furia non indifferente comincia a tirare pugni, calci, ma totalmente a vuoto. Il diavolo sogghignano li para tutti.>>
Luluwa ansima dalla fatica.
<<Ti sei sfogata? Ora puoi finalmente ragionare?>>
Luluwa si divincola. Guarda Lucifer con sdegno.
<<Ok, va bene, verrò con te, ma se riprovi a sedurmi, credimi userò qualcosa che non puoi evitare contro di te.>>
<<Son curioso, che cosa?>>
<<Mamma. Lo dirò a lei, tutto quanto quello che hai provato a fare con me.>>
Lucifer sgrana gli occhi turbato e spaventato.
<<Furba... Veramente furba. Ora seguimi, senza fare storie, si torna al Lux>>
<<Come vuole lei, Mr. Morningstar>>
Luluwa ancora un po' ansimante si lascia andare ad un sorriso di autocompiacimento.





Luluwa Tales ~ The Sin Daughter ~ A Lucifer Tale. Fanfic By KayEyko Where stories live. Discover now