Il centro.

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Mi svegliai in una bellissima camera da letto color pesca, avvolta in un piumone a quadri, con i raggi del sole che mi battevano sugli occhi. Gli arredi femminili, i vasi di fiori gialli e rossi ovunque, le tende rosa che danzavano col vento; è tutto talmente bello da non sembrare vero, ma che non mi apparteneva.Infilai la mano nella tasca posteriore dei pantaloni, cercando il manico del coltello senza trovarlo; panico: il mio cuore iniziò a battere all'impazzata,mentre mi alzavo dal letto ispezionando la stanza, cercando una via di fuga. Mi affacciai alla finestra non eravamo molto in altro, ma a pochi metri da qui, c'era una recinzione troppo alta per essere scalata; provai ad aprire la porta ma è chiusa e stavo per provare a sfondarla quando, si spalancò lasciando entrare un uomo: era molto alto, possente e muscoloso, coi capelli rasati e il viso squadrato; ma gli occhi erano ciò che risaltava oltre la sua stazza, neri come un pozzo senza fondo, neri e severi, neri e penetranti. Mi squadra e chiede ad un altro uomo dietro di lui che non avevo notato:-Dove l'hai trovata?- -L'ha trovata mio figlio Cato, in una miniera nella zona dell'Osso- gli occhi neri mi guardano ancora mentre dice scocciato -Occupatene tu, lo sai che detesto le ragazzine- se ne va, lasciando spazio all'altro uomo che mi saluta-Ciao, io sono David come ti chiami?- sorride -Dove sono i miei coltelli?- chiedo -Li riavrai presto, non ti preoccupare, come ti chiami?- -Clove- -Clove...? E il tuo cognome?--Fairway-dato ció che era successo ai miei genitori, decisi che era meglio cambiare identità -Fairway hai detto? E allora- prende la mia arma e me la mostra-Perché sul tuo coltello c'é scritto Clove Fuhrman?-mi ero dimenticata dell'incisione,maledizione -Ho capito chi sei, so chi sono i tuoi genitori- mi guarda -Sei stata coraggiosa, sei sopravvisuta fino ad ora; ma adesso posso aiutarti.- continua -Questo posto, é un campo di addestramento, per gli Hunger Games, sai cosa sono, no?- annuisco: sapevo, ovviamente, che ogni anno venivano estratti 2 tributi per andare in un arena a combattere per Capitol City, ma fino a quel momento, adderstrarmi, o addirittura partecipare ai giochi, non mi era mai passato per la testa. -Bene,se vuoi, puoi restare,allenarti e prepararti per i giochi, in modo tale da poter vivere in pace per il resto della tua vita: soldi, ricchezza, fama. Che te ne pare?- da quello che dice Rick, uccidere persone innocenti sembrava quasi sensato.-Ti conviene sai,avrai vitto e alloggio gratuito e, quanto ne so, é la tua unica possibiltà per sopravvivere.- si avvicina alla porta e stava per uscire quando disse-Più tardi passerà Cato, mio figlio.. ti farà fare un giro per il centro. É grazie a lui se sei ancora viva.- mi sorride ed esce lasciandomi sola nella stanza. Rimasi nel letto fino a che una donna dai capelli rossi mi porta un vassoio con il pranzo ed esce; dopo aver mangiato mi guardo allo specchio e mi rendo conto che, dovrei rendermi presentabile per il mio "eroe"; quindi mi faccio una doccia veloce e sostituisco la vestaglia verde acqua con un pantalone nero e una canotta;pettino i capelli corvini e faccio una treccia. Ho appena finito di sistemarmi quando, qualcuno bussa alla porta: apro e vedo un ragazzino un po più grande di me che mi squadra da capo a piedi sorridendo. -Ehm...ciao-dico incerta -Ciao, io sono Cato, sono il figlio di David,mi ha chiesto di portarti a fare un tour del centro.Andiamo?- Annuisco e lo seguo, lui inizia a parlarmi di questo posto illustrandomi le varie stanze:la mia camera nel dormitorio femmile é nell'ala est, dove c'é anche la biblioteca e la sala hobby. Nell'ala ovest c'é il dormitorio maschile, la mensa e l'ufficio di Zack, la montagna di muscoli con gli occhi neri, che a quanto pare é il capo di questo posto insieme al padre di Cato, David. Cato mi porta anche nell'ala nord dove c'é la palestra, piena di asce, spade e magnifici coltelli. -Qui ti potrai allenare con ogni genere di arma, imparetai a riconoscere le piante, insomma il necessario per sopravvivere quando parteciperai ai Giochi; li c'é anche una piscina-. -Nell'ala nord c'é la scuola, qui facciamo italiano, storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia e disegno; ci andiamo ogni mattina, mentre il pomeriggio é previsto allenamento, dopo pranzo 5 ore obbligatorie in cui dovrai fare 28 esercizi, 10 minuti per ognuno e poi 20 minuti liberi. Ovviamente se vuoi fare allenamento durante il pranzo o il tempo libero, la palestra é sempre aperta.Tutto chiaro, piccoletta?- annuisco e lui ride -Che c'é il gatto ti ha mangiato la lingua, piccoletta?- lo guardo male dicendo -Non chiamarmi piccoletta--Come vuoi tu piccoletta- risponde sorridendo. Passiamo il pomeriggio insieme, girovagando per i corridoi senza metà, parlando di noi per conoscerci:Cato ha 12 anni, è qui da sempre dato che il padre è il capo e la madre è morta quando è nato; ha i capelli biondi e dei magnifici occhi azzurri, gli stessi che ho visto nella grotta. Guardandolo meglio mi accorsi che non somiglia per niente a David:lui, biondo, alto per la sua età, occhi color cielo; il padre, basso, capelli color rame e occhi verdi. Chissà com'era sua madre; sicuramente bella, snella, con un sorriso talmente meraviglioso da riempire una stanza,come quello di Cato. Mi sembra di conoscere Cato da una vita, nonostante ci conosciamo da poche ore; verso sera mi riporta nel dormitorio-Ah, quasi mi dimenticavo, ecco i tuoi coltelli- me li passa-Bene, io vado, se hai bisogno di aiuto, io sono nella 256, ala ovest- se ne stava andando quando urlo -Cato!- -Dimmi Clove-risponde-Secondo te, cosa mi conviene fare... intendo resto qui o vado via?- -So chi sei, conosco la tua situazione e se fossi in te, resterei qui, a meno che non voglia morire assiderata in una grotta- annuisco mentre lui mi saluta con la mano ed io rientro in camera. Ho passato l'intero pomeriggio con Cato ad esplorare questo posto, non é cosi male dopo tutto. Forse ha ragione lui, dovrei restare qui ma... partecipare ai Giochi, non so; peró per ora non parteciperó quindi non ho niente di cui preoccuparmi. Mancano ancora due anni alla mia prima mietitura, protró allenarmi e se saró estratta,saró pronta e vinceró. -Vinceró per i miei genitori, per il mio fratellino mai nato, per me e per una vita migliore-penso quando vado a dormire Si, io resto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2015 ⏰

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