L'arrivo della primavera

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È tutto pronto, ma l'ansia di dimenticare qualcosa c'è sempre e finisco per aprire la valigia altre cinque volte prima di chiuderla definitivamente, mettendo anche cose che probabilmente non userò. Voglio che questa vacanza sia perfetta!
Io e Obanai ci incontriamo alla stazione per poi salire sullo shinkansen, il treno ad alta velocità. Nella fretta ed agitazione sono arrivata molto in anticipo, ho preparato anche il pranzo per il viaggio ieri sera, lo sto aspettando sotto l'orologio dell'entrata. Appena lo scorgo fra i passanti, alzo il braccio e scuoto la mano per farmi vedere e finalmente arriva da me.

– Eccoti finalmente!

Esclamo, per poi abbracciarlo e stringerlo a me.

– Sono in ritardo?

Mi chiede, ricambiando la mia stretta.

– No, no, affatto! Però non vedevo l'ora che arrivasse questo giorno!

Obanai mi sorride, per poi abbassare lo sguardo sulla mia grande valigia e rimettere gli occhi su di me.

– Ti sei portata dietro la casa?

Poi io noto il suo borsone.

– Be'... non si sa mai!

Ridacchio coprendo la bocca con le mani, forse ho davvero esagerato! Stiamo via solo una settimana.

– Dai, andiamo!

Lo prendo per mano e inizio a correre verso l'entrata, trascinandolo via con me. Controlliamo il binario di partenza del treno e, seguendo i sottopassaggi, arriviamo senza perderci. La stazione dei treni di Tokyo è enorme, bisogna stare molto attenti! Ma per fortuna Obanai mi ha guidato e siamo riusciti ad arrivare al binario senza che mi perdessi! Saliamo sul treno e prendiamo posto, poi sollevo entrambe le valigie per posizionarle nel ripostiglio sopra di noi e ci accomodiamo comodamente sui sedili.
Finalmente si parte! Guardo fuori dal finestrino mentre la città di Tokyo viene lasciata indietro, Obanai mi stringe la mano ed io intreccio le dita nelle sue.

– Hai fame?

Gli chiedo, abbiamo davanti due ore di viaggio e inizia già a brontolarmi la pancia. Obanai mi sorride e annuisce con un cenno della testa, allora prendo dalla borsa il bento e gli allungo una forchettina.

– Hai preparato tutto tu?

Mi guarda stupefatto, forse anche in questo ho esagerato e ho cucinato troppo. Ma sono tutte cose che piacciono ad Obanai, mi sono impegnata tanto!

– Sì, ci ho lavorato ieri sera! Mangiamo?

Gli sorrido entusiasta.

– Non dovevi impazzire, insomma... già mi hai regalato il viaggio...

Mi dice, infilzando un polipetto di wustel con la forchettina.

– E allora? Mica l'ho fatto per avere qualcosa in cambio!

Pranziamo chiacchierando, Obanai mi fa i complimenti per tutte le cose che ho preparato. Sono davvero felice, mi sento al settimo cielo, questa vacanza parte benissimo!
Dopo mangiato, sento la stanchezza arrivare e appoggio la testa sulla spalla di Obanai, senza accorgermene mi addormento mentre lui legge un libro di medicina.

🌸🐍🌸🐍🌸

Siamo arrivati a Kyoto, finalmente! Obanai mi ha svegliato con un bacio sulla fronte e aveva già preso le valigie dal ripostiglio. Siamo scesi dal treno e preso la metro fino al nostro alloggio: un antico ryokan. Appena arriviamo ci accoglie la padrona, una signora anziana che indossa un kimono scuro, mettiamo le ciabattine e ci offre un buon thè verde caldo, lo sorseggiamo mentre raccoglie i nostri dati ed elenca i servizi di cui possiamo godere. All'esterno della nostra stanza c'è un bagno termale privato, significa che possiamo andarci insieme senza essere divisi! Che bello, mi era sfuggita questa cosa quando prenotai!
Sistemiamo le nostre cose nella camera, il legno del pavimento cigola un pochino, poi Obanai apre la porta-finestra per dare aria: il giardino è bellissimo, la sabbia rastrellata, le rocce nere, un grande bonsai millenario e la fontanella della vasca termale creano un'armonia zen. Ci sediamo sul balconcino che divide la stanza dall'esterno e ci rilassiamo così.

Fra le tue bracciaWhere stories live. Discover now