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Più pensavo a Robin che si avvicinava alla mia faccia, più mi sentivo sporca, in colpa, ma perché? Voglio dire io e Jacob non stiamo insieme, e nonostante l'imprinting abbiamo deciso di essere solo amici.

*No, no, no, frena bella. Tu hai deciso di essere solo amici, il bel fusto muscoloso ha cercato di baciarti più di una volta* |Si, lo so ma...| *Ma, sta ceppa! Ti senti in colpa perché anche se non lo vuoi ammettere, muori dalla voglia di essere la sua fidanzata*.

Forse era vero, ma non volevo essere distrutta, non di nuovo.

D'istinto mi alzai e recuperai dalla scrivania una foto, anzi la foto, quella della gita alle cascate con Jacob; l'avevo fatta stampare, ho sempre preferito averle così anziché in digitale, e me l'ero portata in vacanza.

Sorrisi automaticamente nel vederla; basta avevo deciso, avrei saltato l'abisso. *Vuoi dire che...?* |Non appena torneremo in America dirò a Jake che voglio stare con lui, come fidanzati| *Evvaaiii!!! L'hai detto, adesso non si torna indietro* |No, stavolta non si torna indietro|.

Qualcuno bussò alla mia porta, e mentre mi dirigevo ad aprire mi preparavo mentalmente per rassicurare Theo sul fatto che stessi bene, ormai conoscevo la tiritera a memoria, e detto tra noi, ero anche molto brava a mentire quando volevo. Ogni volta che stavo male, fisicamente o mentalmente, veniva il mio 'angelo custode' a consolarmi, o in alternativa mia madre, in quei rari casi in cui avevo litigato proprio con lui.

Quando aprii la porta però le parole mi morirono in bocca, così come erano nate nella mia mente poco prima, sulla soglia di camera mia non c'era Theo, ma Samuele. "Posso entrare?" domandò facendo riferimento al mio non accennare a spostarmi.

"Si, certo...vieni" dissi spostandomi permettendogli di entrare, e mentre il castano si sedeva alla mia vecchia scrivania di legno, io chiudevo la porta aggiungendo, "Non che mi dispiaccia che sia venuto tu, ma è che ormai sono..." non riuscii a finire la frase che Samu la completò per me, "...abituata alla visite consolatorie di Matteho. Lo so" scherzò lui facendomi scoppiare a ridere.

"A proposito... il biondo è difficile da placcare quando si parla di te" aggiunse facendomi nuovamente ridere, "Lo immagino" dissi ridendo mentre mi sedevo sul letto, "Ma devo parlarti...seriamente Anna".

Il suo tono era cambiato rapidamente, da dolce e scherzoso, si era mutato in serio e preoccupato, avete presente quando vi vengono i brividi lungo la schiena, ecco il suo tono mi provocò dei brividi gelidi, e la sua espressione di certo non aiutava. Era seduto sulla mia vecchia sedia di ciliegio, piegato in avanti, con le gambe leggermente divaricate e gli avambracci appoggiati su di esse, mentre i suoi occhi gialli sembravano trapassarmi da parte a parte. La cosa era seria; smisi di ridere, mi sistemai composta sul letto e con tono serio quanto il suo gli risposi, "Parliamo allora".

THEO'S POV

"Solo a me sembra strano che Anna non ci abbia parlato di quella questione dell'aeroporto, o quel che diavolo ha detto Samu?" aveva detto Ethan dopo che Samuele era salito al piano di sopra, "Nah, è strano che non l'abbia detto a lui, questo si" aveva aggiunto Alessandro indicandomi. "E' inutile, non ne so niente" avevo risposto per poi tornare ai miei pensieri.

La cosa era strana, Anna mi diceva sempre tutto, eppure eccoci lì, lei stava male e l'unico che sapeva cosa c'era che non andava non ero io e, non lo so, la cosa mi rendeva...geloso.

"Vado a fare due passi. Avvertitemi se ci sono novità" dissi alzandomi ed uscendo di casa senza aspettare risposta. Avevo bisogno di fare due passi, schiarirmi le idee e a forza di camminare mi ritrovai al parco; mi bloccai di colpo quando vidi Sofia ed Ylenia che andavano sulle altalene.

Forse loro sapevano cosa fosse successo, potevo chiederglielo, ma mentre mi avvicinavo capii l'enorme cazzata che stavo facendo, Anna non è obbligata a dirmi tutto, e se non me ne ha parlato avrà i suoi motivi.

Mentre me ne stavo per andare sentii una voce chiamarmi, |Grandioso| pensai. "Ei Theo come va?" "Bene, ragazze, voi?" "Niente male" mi rispose Ylenia, "Si perché si è presa una cotta per l'amico di Anna" aggiunse Sofia scherzando. Quelle due sono sempre state come sorelle per tutti noi, d'altronde erano le migliori amiche di Anna.

"L'amico di Anna?" domandai confuso, "Ma si, quello che si è trasferito nella vecchia casa dei signori Smith, vicino a casa vostra" spiegò Ylenia. "Già Anna l'ha portato al parco oggi, a quanto pare si sono conosciuti durante il volo" aggiunse nuovamente Sofia, "E poi da gentiluomo l'ha riaccompagnata a casa, aww" sospirò Ylenia per poi aggiungere guardandomi confusa, "Perché non lo sapevi?"

"Si, si...dovevo solo capire a chi ti riferissi, ci sono anche altri vicini che abbiamo conosciuto oggi" inventai velocemente. "Beh scusatemi, ma ora devo proprio andare, ho una cena" dissi allontanandomi nervosamente.

Quindi era di questo che stava parlando Samuele quando ha detto 'l'aereo', non si riferiva al viaggio, ma a quel ragazzo, e dato che lui l'ha riaccompagnata qualsiasi cosa sia successa, lui è coinvolto.

Il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene, se aveva anche solo provato a sfiorare la mia 'sorellina', quel tizio avrebbe vissuto ben poco, questo era certo.

Mandai un messaggio ad Ash dove gli dicevo che sarei venuto direttamente per la cena, spensi il telefono, mi trasformai, stando attento a non essere visto, e mi allontanai nel bosco, avevo bisogno di togliermi quei pensieri dalla mente, e magari prendere a pugni qualche albero.

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Allora Robin si trova sul filo del rasoio, o meglio tra le fauci del lupo, ma almeno la nostra testarda è riuscita ad ammettere che ama Jacob, e si è ripromessa di fidanzarsi con lui, incrociamo le dita.

(Mi scuso se il capitolo è un po' più corto del solito, ma questa settimana era da spararsi, ho avuto almeno una verifica ed un interrogazione ad estrazione casuale al giorno)

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon