Parte 11- L'Italia chiamò

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Zaniolo è sceso dal treno tutto contento per la vittoria, ma ancora più felice al pensiero che di lì a poco si sarebbe ricongiunto con Serena. Erano stati separati solo per 48 ore, ma gli erano sembrati un'eternità. Ha salutato i suoi compagni, l'allenatore e tutti i collaboratori e si è diretto a passo svelto verso la stazione dei taxi. Una Mercedes scura lo attendeva parcheggiata, pronta a partire. L'autista è sceso dall'auto e lo ha aiutato a mettere il trolley nel bagagliaio, poi è risalito e ha chiesto al ragazzo dove volesse andare. Il giovane giallorosso aveva un solo indirizzo in mente: un palazzo un po' rovinato in zona Laurentina. Era tardi, ma sperava che Serena fosse ancora sveglia perché voleva farle una sorpresa. "Può fermarsi un secondo per favore?" ha chiesto Nicolò in prossimità di un locale con un'insegna luminosa di colore blu. Non appena l'auto ha interrotto la sua corsa il ragazzo è sceso ed è entrato nella Cornetteria. Suo padre, calciatore pure lui, ogni volta che tornava dalle trasferte portava a lui e a sua madre un sacchetto con i cornetti caldi e quando aveva sentito quel profumo gli sono tornati in mente i momenti più felici della sua infanzia. È tornato in macchina soddisfatto, tra le mani il prezioso bottino.

Serena era in pigiama sul divano, avvolta nel suo plaid arancione, a guardare un film su Netflix. Di tanto in tanto controllava il telefono sperando in una chiamata di Nicolò, ma niente. Era sparito da ormai qualche ora e tutto ciò la preoccupava e la irritava allo stesso tempo. Secondo i suoi calcoli sarebbe già dovuto essere a Roma, ma non l'aveva nemmeno avvertita. Forse il treno aveva fatto ritardo, forse era stanco o forse si era già dimenticato di lei. Il suono del campanello l'ha distolta dai suoi brutti pensieri e dalle sue mille paranoie. Chi poteva essere a quell'ora? Magari Alessandro era venuto a riprendere il caricabatterie che aveva scordato quando era venuto a vedere la partita. "Arrivo" ha sbuffato mentre si alzava controvoglia dal calduccio della sua copertina per andare a sentire chi fosse. Quando ha aperta la porta si è trovata davanti un paio di occhi furbi e un sorriso birichino che la fissavano in attesa di entrare. Nicolò era lì e, troppo felice per quella bella sorpresa, non ha potuto trattenersi dal tuffarsi tra le sue braccia. In quell'abbraccio si sono sciolte tutte le sue preoccupazioni, c'erano solo loro in un pianerottolo di un palazzo a Laurentina e questo le bastava. "Mi fai entrare? Ho portato i cornetti..." ha chiesto lui dopo un lungo bacio mostrandogli un sacchettino bianco da cui proveniva un invitante profumino di nutella. Lei si è spostata per lasciarlo passare, e ha chiuso la porta dietro di lui.

Nicolò si guardava attorno un po' spaesato: osservava la casa della sua ragazza, piccola ma bene arredata. Ha posato i cornetti sul bancone della cucina e si è fiondato di nuovo sulle labbra di lei. L'ha stretta tra il suo corpo e la porta, giocherellando con i suoi capelli mentre lei gli slacciava lentamente il North Face nero che indossava. Ad un tratto, proprio mentre l'atmosfera in soggiorno si era fatta bollente il telefono del ragazzo ha squillato e li ha interrotti sul più bello. "Chi è che rompe i coglioni a quest'ora" ha mormorato tra i denti e andando a recuperare il cellulare che non la smetteva più di squillare. "Pronto?" ha risposto scocciato. Quando però all'altro capo ha sentito Mancini, allenatore della Nazionale il suo tono è decisamente cambiato. Non ci poteva credere: l'allenatore azzurro aveva visto la sua strepitosa performance contro il Verona e aveva intenzione di convocarlo in prima squadra e di portarlo con lui ai Mondiali di quell'anno. Nicolò era al settimo cielo: quando era stato costretto a saltare gli Europei, che l'Italia aveva anche vinto, per colpa di quel maledetto ginocchio il mondo gli era crollato addosso e aveva pensato seriamente di mollare; quella però era la sua grande occasione per riscattarsi e dimostrare a l'intera nazione quanto valesse davvero, a partire dalla partita contro la Finlandia che si sarebbe tenuta la settimana successiva proprio nel "suo" Olimpico. Ha ringraziato Mancini e gli ha assicurato il massimo impegno, poi ha riattaccato con le mani che gli tremavano per l'emozione.

Serena lo osservava da sopra il divano. All'inizio era stata infastidita da quell'interruzione improvvisa, ma quando aveva visto gli occhi del ragazzo illuminarsi di gioia ha capito che doveva essere successo qualcosa di importante. Ha aspettato trepidante che lui mettesse giù,poi gli si è avvicinata e circondandogli la vita da dietro gli ha chiesto maggiori informazioni. "Mi ha convocato in nazionale, vado al Mondiale!" ha esclamato lui ancora incredulo. Serena lo ha baciato con trasporto e si è complimentata più volte accarezzando il suo viso perfetto e i suoi capelli biondi. Ben presto l'euforia e l'emozione del momento si sono trasformati in passione e desiderio, sedato sul letto della giovane ragazza. "Ti andrebbe di venire a vedermi allo stadio la settimana prossima?" ha chiesto Nicolò dopo che avevano fatto l'amore. "Con molto piacere" ha risposto lei in un sussurro. "Magari ora che indosso la maglia azzurra ti riesco anche a convincere che il calcio non è poi così male..." ha scherzato il biondo stringendola a sé. "Non ti montare la testa" ha ribattuto Serena con un'occhiataccia senza però riuscire ad evitare di rituffarsi sulle labbra del calciatore.

Quel giovedì sera Nicolò era agitato: il tricolore spiccava sul suo petto e lo rendeva pieno, lo stadio che lo aveva accolto, anche se tinto di azzurro, cantava a una sola voce l'inno italiano e i tricolori sventolavano ovunque. Ha alzato lo sguardo verso la tribuna, stretto nell'abbraccio tra Verratti e Pellegrini, cercando ovunque la sua ragazza che per la prima volta era lì con lui a sostenerlo. Proprio mentre tutti in coro gridavano il proverbiale "SI" a conclusione dell'inno l'ha vista seduta su un seggiolino blu. I loro sguardi si sono incrociati per un attimo e il suo sorriso gli ha dato sicurezza. Ha fatto un respiro profondo, ha chiuso gli occhi ed è sceso in campo per la sua Italia.

Voglio solo star con te❤💛- Nicolò ZanioloWhere stories live. Discover now