Primo giorno

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Pov: Viktor

Oggi è il primo giorno di terapia, finalmente inizierò il trattamento e potrò tornare a casa. Non vedo l'ora che tutta questa situazione finisca. È umiliante per me, figlio dell'alpha Maximus, ritrovarmi in una clinica per delle cure. Quando mai si è sentito parlare di un licantropo malato? È assurdo.

In ogni caso un lato positivo c'è in questa storia. Potrò vedere Camilla tutti i giorni. Non so perché ma quando sto vicino a lei mi sento così bene. È come se riuscisse ad imprimermi una grande calma e tutta la mia preoccupazione smette di esistere. Mi sento come una metà di una calamita, sempre diretto nella sua direzione, che in qualche modo dovrebbe rappresentare la parte mancante, quella che mi completa. Com'è possibile che io mi senta così? Avrei potuto pensare di aver avuto l'imprinting con lei ma... non è successo. Allora perché mi sento così felice ogni volta che la vedo?

Ad un tratto sento qualcuno colpirmi la fronte con un colpo secco.

"Kilian che cavolo ti prende?"
Perché mi ha colpito? È forse impazzito?

"Ti ho visto così assorto nei tuoi pensieri che ho deciso di svegliarti un po' e siccome l'ultima volta mi hai fatto davvero male, allora ho deciso di ricambiarti il favore."

Lo sento ridere sotto i baffi. Ha appena dichiarato guerra. Quando non se lo aspetta andrò all'attacco. Stai attento amico, dormi con un occhio aperto stanotte!

"Moccioso ascolta, tra qualche ora arriveranno tua sorella con gli altri del branco. Saranno qui per aiutarci. Mentre tu ti fai curare dalla dottoressa, noi indagheremo. Dobbiamo scoprire che fine ha fatto Alexander. E un'altra cosa, mantieni la guardia alta quando sei da solo con lei, non mi fido appieno delle sue intenzioni. Non so perché ma secondo me quella ragazza nasconde qualcosa. Il mio istinto raramente sbaglia."

Le sue parole su Camilla mi infastidiscono. E non so il perché. Non voglio che dubiti di lei. Non deve parlare così dell'unica persona che può aiutarmi.
"Kilian, modera i termini. Sta attento a ciò che dici, lei non c'entra nulla con gli affari del branco. Se non te sei accorto, è solo un'umana indifesa. E poi sicuramente il tuo istinto stavolta si sbaglierà. Non puoi sempre azzeccare tutto. Sarai pure un ottimo segugio ma non sei infallibile."

Non dice nulla. Non cerca nemmeno di controbattere. Ad un tratto in macchina cade un silenzio di tomba. Capisco che si è zittito solo per riordinare i suoi pensieri, chissà cosa gli frulla in testa.

Kilian all'apparenza si mostra come un ragazzo superficiale, sempre pronto a fare baldoria e con la battuta pronta. Ma non è del tutto così. Questa è solo una parte di lui, quella che si può notare esteriormente. Ma se si scava a fondo, si possono sapere tante altre cose sul suo carattere. Mia madre Isabell è cresciuta con lui e lo conosce meglio delle sue tasche. Hanno sia sofferto che gioito insieme. È forse è per questo che mio padre a volte non lo sopporta, odia che lui abbiamo passato tutto quel tempo con lei.

Kilian è sempre stato fedele alla sua amica e quando si tratta di fare qualcosa per lei, non ci pensa due volte. Si trasforma in un perfetto licantropo: Efficiente, serio e letale. Ed è proprio questo che sto vedendo in questo momento davanti a me: un lupo che punta al suo obbiettivo. Ma io non posso permetterlo. Non quando ho appena capito che il suo intento è di fare qualcosa a Camilla.

Quando il tassista ci ferma davanti all'ospedale, io scendo dall'auto senza neanche salutarlo e sbatto la portiera rumorosamente.
Lui dal canto suo invece abbassa il finestrino e cerca di dirmi qualcosa.
"Appena finisci, fammi uno squillo. Tanto ormai hai imparato ad usare il telefono. Io nel frattempo andrò fuori città ad accogliere gli altri e siccome sono sicuro che tua sorella non vorrà aspettare di vederti stasera, ma avrà sicuramente fretta di riabbracciarti, li porterò direttamente qui. A dopo."

Gli Eredi: Lotta per il brancoWhere stories live. Discover now