Capitolo 5.

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ENEA'S POV
Quando per la prima volta ho visto quella ragazzina ho pensato a quanto bella e dolce poteva essere, ho tenuto su di lei lo sguardo da quando era entrata nel ristorante. Alta al punto giusto, curve da mozzare il fiato, occhi scuri e profondi e capelli bellissimi, di un colore talmente tanto naturale da sembrare seta pura.
Quando si è alzata per andare al bagno mi sono alzato apposta prendendo la strada opposta alla sua e approfittando della sua distrazione mi sono avvicinato in modo tale da farla scontrare contro il mio corpo e mai scelta fu più giusta, il suo profumo mi ha investito e preso totalmente alla sprovvista, avrei voluto afferrarla anziché farla cadere ma sono rimasto impalato a sentire la sua fragranza. Quando i suoi occhi si sono scontrati con i miei lei si è incantata a fissarli e quando ho sentito la sua voce avrei voluto prenderla e portarmela via, lontano da tutti quanti. Ho nascosto il mio istinto con una risatina leggera, stavo davvero per impazzire.
I suoi modi di fare sono strani ma sono ugualmente affascinanti, ha un modo di essere tutto suo, emana una sicurezza che però non le appartiene del tutto. I suoi occhi parlano e sono sicuro che qualcuno in passato le ha fatto male.
Quando poi ha salvato la mia vita e quella di Tom senza porsi domande ho capito che è lei la persona giusta, la mia regina.
Oggi è domenica e non mi sarei aspettato di rincontrarla così velocemente e non fra le braccia di uno dei miei sicari più fidati che chiamo solo quando la situazione lo richiede. Edoardo è una delle persone più leali che possano esistere a questo mondo, mi ha aiutato molto quando ne avevo bisogno e più volte mi ha salvato la vita ma in questo momento vorrei staccargli il braccio.
Mi sono avvicinato a loro, con l'intenzione di capirne di più e quando ha detto che entrambe le ragazze sono sue sorelle un sospiro ha abbandonato le mie labbra, non avrei sopportato di far del male a qualcuno che per me è come un fratello.
Lei mi ha guardato, vedevo diffidenza, non si fida ed è chiaro e quando con la sorella sono tornate dal bagno e lei è stata letteralmente costretta a sedersi al mio fianco ho rilasciato un po' della mia energia per farla calmare.
È arrossita di botto, chissà a cosa avrà pensato. Non vedo l'ora di poter capire tutto di lei.
A malincuore però, quando il telefono squilla devo alzare e rispondere.
<<Pronto?>>
<<Enea abbiamo un problema, un gruppo di invasori si è instaurato nella parte sud della nostra foresta, non sono chiare le loro intenzioni, per ora non hanno fatto del male a nessuno ma non dobbiamo aspettare che ciò accada.>>
Dice Roberto, il mio braccio destro.
<<In quanti sono?>>
<<Non è chiaro.>>
<<Raddoppia la protezione nei vari paesi, aumenta le ronde e lascia gli uomini migliori a proteggere le mura della casa branco. Non attaccate nessuno. La settimana prossima tornerò.>>
<<Va bene Alpha, sarà fatto.>>
Stacco la chiamata e torno vicino alla fatina che mi ha stregato il cui sguardo si incupisce appena mi vede. Cambierà idea, mi amerà e sarà mia.
<<Edo allora? Quando sali in vacanza a Camigliatello?>>
<<In realtà pensavo di proporre alla mia famiglia di salire per tutto agosto e settembre in Hotel da te per staccare un po' la spina. Voi che dite?>>
Guarda le sorelle. Gilda sorride entusiasta mentre la piccola Ania soppesa le sue parole e risponde:
<<Edo a settembre ho esami, come studio se salgo in montagna?>>
Prendo la palla al balzo e rispondo:
<<Non preoccuparti, abbiamo la biblioteca privata e la fibra che va abbastanza veloce, tu porta i tuoi libri e il computer. Sarete miei ospiti.>>
Lei arrossisce di botto.
Adorabile. Mi mordo una guancia per non sorridere come un deficiente.
<<Enea no, siamo in 6, non sarebbe nemmeno giusto ospitarci per due mesi.>>
<<Non mi impoverirò per così poco, tranquillo.>>
Ania arriccia il naso. Ha un'espressione per qualsiasi sentimento prova. È incredibile la sua trasparenza.
<<Sì ma poi dovrei spostarmi più volte nel mese di settembre, non è controproducente? Magari resto solo ad agosto e poi me ne scendo.>>
E no. Proprio no. Tu al mio fianco devi stare.
<<Studi all'Unical giusto? Da Camigliatello all'Università la distanza non è molta puoi tranquillamente spostarti e tornare anche per pranzo se riesci a concludere tutto quello che devi fare nel corso della mattinata.>>
Edo sorride raggiante.
<<Perfetto, ne parlo con i miei genitori e ti faccio sapere quando saliamo.>>
La bimba sbruffa.
Sorrido felice e la fisso negli occhi facendole capire che non mi scapperà.
Te lo prometto piccolina, smuoverò mari e monti affinché tu un giorno possa sedere al mio fianco.

𝐈𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐥𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora