Prologo

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"Nii-san!"

Urlò il piccolo Sasuke correndo tutto trafelato in direzione di Itachi, il quale leggermente sorpreso, abbassò lo sguardo ritrovandosi il suo adorato otouto abbarbicato contro le proprie gambe affusolate, in cerca di attenzioni e coccole, come un piccolo gattino.

Shisui sghignazzò appena, attirando su di sé l'attenzione del piccoletto.

Sasuke lo guardò curioso.

Aggrottò appena le sopracciglia, chiedendosi cosa di tutta quella situazione lo stesse facendo divertire.

Quindi sbirciò il volto di Itachi, per vedere se anche lui stesse ridendo trovandolo leggermente seccato.

"Non guardarmi così. Non ti dona per nulla quell'espressione, lo sai vero?– abbassò gli occhi in direzione del piccoletto, e sorridendogli intenerito arruffò appena la sua chioma corvina– Neh Sasuke-chan, cos'è quel broncio? Ne hai per caso combinata un'altra delle tue? Mattaku, che ragazzino pestifero!" proruppe fintamente contrariato Shisui, le labbra piegate in un ghigno vagamente canzonatorio.

Sasuke gonfiò le guance offeso.

"Huh, ma per chi mi hai preso?! Forse ti starai confondendo con quello stupido usuratonkachi. E comunque smettila di dare fastidio al mio nii-san! Non vedi che non ti sopporta più?!" lo rimbrottò nascondendosi dietro Itachi, leggermente punto sul vivo.

Shisui lo trattava sempre come un moccioso, umiliandolo ogni volta davanti al suo fratellone, oltretutto.
In più doveva ammettere di essere un po' geloso: anche lui voleva prendere parte alle loro uscite, ma Itachi diceva sempre che lui si sarebbe solo annoiato, essendo che queste uscite non erano altro che incontri di gruppi di studio– Shisui stesso molte volte aveva specificato quanto fossero noiose– tuttavia non poteva non mettere il broncio ogni volta che lo abbandonavano a se stesso, mentre andavano a divertirsi loro due... tutti soli, soletti.

Insomma, non era giusto.
Anche lui voleva divertirsi assieme al suo nii-san.

"Usura... che? E chi o cosa sarebbe?"
La voce leggermente perplessa di Shisui lo riportò alla realtà.

Voltò la testa stizzito, ben intenzionato a non rispondere, ignorando completamente la domanda beota di suo cugino.

Itachi ridacchiò appena, ma si ricompose subito.

"Otouto! Non è carino quello che hai detto... lo sai che è da maleducati parlare così dei propri compagni" lo rimproverò il più grande tentando di darsi un tono e fallendo miseramente quando vide il suo otouto abbassare la testa afflitto, quindi addolcì un poco lo sguardo, dandogli un affettuoso colpetto sulla fronte.

Shisui alzò gli occhi al cielo, schioccando un'occhiataccia in direzione dei due.

Ah 'Tachi, quella peste maligna sarà la tua rovina.

Era inevitabile, e Shisui lo sapeva bene.

"Non è che sareste così gentili da spiegare anche a me?" borbottò allora sarcastico, cercando di inserirsi anche lui in quella commovente conversazione tra fratelli, ignorando il proprio orgoglio ferito– imponendosi di rimanere calmo alla vista di tutte le attenzioni che il piccolo Sasuke riceveva da Itachi.

Sorprendentemente Sasuke prese parola.

"Hn, non hai mai incontrato l'usuratonkachi, se chiami me pestifero. Tu Shisui non ti rendi conto di quello che combina.
Passa tutte le sue giornate a dare fastidio, cercando di attirare l'attenzione di tutti, quel dobe! Sai cosa ha combinato l'ultima volta? È entrato nell'ufficio di Sarutobi-sensei e lo ha pitturato tutto. Ma soprattutto quello stupido non fa altro che sfidarmi... come se poi potesse essere al mio livello! In più è davvero un usuratonkachi perché dopo aver perso la sfida viene a dirmi che sono un arrogante... c'è ma ti rendi conto? Io arrogante? Ma per piacere.
Insomma è proprio un perdente ma vuole fare il figo.
Che poi poverino, mi fa anche un po' pena ma... aia nii-san! Perché mi hai colpito?"

VacuusWhere stories live. Discover now