Una vita senza Mattia

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Mi voltai e vidi mia sorella che cercava di sbirciare quello che era scritto nello schermo del pc. Io chiusi il portatile e con fare brusco la mandai fuori dalla camera.
" Ehi perché fai così? Mi stai nascondendo qualcosa?"
"No ma cosa stai dicendo!! Stavo solo guardando come se la passava Mattia perché è da tanto che non ci vediamo. Ho visto che non è più in sfida e mi fa piacere...Non farti strane idee capito?"
"Ah ok. In realtà non ti credo molto ma non voglio discutere con te. Sono solo venuta a chiamarti perché mamma e papà ti vogliono parlare."
"Come? Sono già tornati a casa da lavoro?"
"Si entrambi si sono presi mezza giornata libera per te. Sembra una faccenda importante."
Mi stavo preoccupando. Era una situazione strana. Cosa c'era di così urgente che non potevano riferirmelo stasera a cena?
Andai in cucina dove li vidi entrambi abbastanza sereni seduti intorno al tavolo. Mi tranquilizzai. Non era successo niente di grave.
"Ciao tesoro, scusa se ti abbiamo disturbato ma abbiamo una cosa importante da dirti." Cominciò mia madre.
"Ok che c'è di così urgente?"
"Sai stamattina ci è arrivata una lettera dall'università." Continuò mio padre. "A quanto pare grazie ai tuoi ottimi voti la scuola ti offre l'opportunità di andare in Erasmus. Dovresti quindi trasferirti all'estero per sei mesi e frequentare i corsi universitari dando gli esami di fine corso."
Io ero stupita. Non pensavo che avrei avuto la fortuna di essere scelta per un periodo di studio all'estero, figuriamoci l'Erasmus. Ero molto eccitata all'idea ma non mi sentivo pronta per questa avventura.
Visto che non spiccicavo parola mia madre disse:
"Noi avevamo pensato che questa è un'opportunità unica per te. Hai sono qualche giorno per decidere e noi appoggeremo qualsiasi scelta tu farai."
Mia sorella, che aveva origliato la conversazione sbucó fuori dal suo nascondiglio dietro la porta e disse:
"No non te ne puoi andare e lasciarmi da sola. Dai ti prego non comportarti da egoista e pensa anche agli altri. Poi c'è anche Mattia. Gli spezzeresti il cuore"
Io non avevo ancora pensato a lui. Ma forse era proprio uno dei motivi che mi frenavano. Non volevo lasciarlo come lui aveva fatto con me. Non volevo sbagliare ancora.
"Ehi calmati. Io non ho detto niente fino ad ora!!! So che è una possibilità unica e valuterò se andarci o meno. Non voglio essere condizionata ne da te" risposi riferendomi a Chiara "ne da voi" dissi guardando i miei.
"È una scelta molto difficile ma pensaci bene perché potrebbe cambiare il tuo futuro" disse mio padre
"Si ma non è obbligata ad andarci no??" Chiese mia sorella.
Ero tra l'incudine e il martello. Non mi aspettavo di dover scegliere tra partire o rimanere a casa con i miei e mia sorella.
Me ne ritornai in camera leggendo la lettera dell'università. Se decidevo di accettare avrei vissuto per sei mesi, quindi fino a giugno, in un appartamento con altri studenti a Madrid. Wow Madrid! Mi era sempre piaciuta la Spagna e Madrid era una città spettacolare.
Solo allora mi resi conto di quanto difficile fosse stato per Mattia decidere di andarsene da me. Adesso la situazione si era invertita.
In realtà però era tutto diverso rispetto a due anni prima. Intanto e lui non ci frequentavamo più e poi io dopo sei mesi sarei tornata.
Purtroppo mi resi conto che se avessi accettato di partire sarebbe stato più semplice dimenticare Mattia. Fino a quel momento non mi ero mai allontanata veramente da lui perché continuavo ad amarlo e a sentire la sua mancanza; ma forse un viaggio era la soluzione migliore per ricominciare una vita normale.
Una vita senza Mattia.

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