0| Have a holly jolly christmas

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Tutti i treni in partenza dalla stazione di Bastogne sono stati cancellati a causa della bufera di neve. Ci scusiamo per il disagio.

«Io odio il natale!» borbotta Astrid nel bel mezzo della sua stanza del Bed and Breakfast che ha affittato per questo weekend.

Non avrebbe mai dovuto accettare di andare in un paesino in montagna, nei pressi della città Belga, a ritirare quel maledetto pezzo che serve a suo padre per sistemare quel dannato orologio nella bottega di famiglia.
In più quello è l'ultimo messaggio che riesce a leggere, subito dopo la linea del suo cellulare decide di salutarla. Innervosita si dirige verso l'improvvisata reception, gestita da un'anziana signora molto cordiale, che è intenta a lavorare a maglia da quando Astrid è arrivata, la sera prima.

«Mi scusi, è possibile fare una telefonata?» chiede, attirando l'attenzione della vecchietta.

«Mi dispiace signorina, ma la bufera ha colpito un palo dell'elettricità ed ora tutti i telefoni della struttura sono fuori uso» risponde cordialmente la signora.

Telefoni del secolo precedente! Probabilmente il casale risale al millecinquecento.

Astrid ringrazia l'anziana, la signora Abigail e si precipita in strada, stringendosi nel suo cappotto, con la speranza che il suo cellulare prenda la linea. Deve assolutamente avvertire suo padre del suo immenso ritardo, il giorno della vigilia. Lui la starà aspettando nervosamente per riparare quell'orologio a cucù che hanno promesso di consegnare entro domani ad un caro amico di famiglia, deve essere un regalo di Natale.
Le strade sono deserte, neanche un auto a cui chiedere in prestito un telefono o un passaggio alla stazione più vicina, magari con un colpo di fortuna anche a Liegi.

Mentre la rossa si sbraccia, in modo piuttosto stupido, pensando di poter in qualche modo far alzare le tacche della sua linea telefonica, un'automobile spunta dal nulla e quasi la investe. Astrid riesce a scansarsi per un soffio, finendo per rotolare per terra.
Dalla vettura ne esce un ragazzo poco più che ventenne, che in modo quasi impeccabile è riuscito a mantenere il controllo della macchina.

«Ma sei pazza? Potevo investirti!» sbraita, dirigendosi verso di lei.

La ragazza è ancora stordita, ma riesce a sentire il nervosismo che sale. Lei non è di certo stata attenta, ma il biondino, che ora è accovacciato ai suoi piedi, non andava piano. Il ragazzo le tende una mano e lei la afferra, non riuscendo però a mettersi in piedi. La sua caviglia non ne è uscita illesa e ora si ritrova in un paesino sperduto, senza linea telefonica e pure zoppa. Il suo odio verso il Natale comincia a crescere sempre di più.

«Io sono pazza? Tu correvi» protesta, non appena riesce a riprendersi. «E ora guarda come mi hai ridotta!» inveisce contro il ragazzo, che assume un'espressione del tutto contrariata e poco dispiaciuta.

«Eri nel bel mezzo di una strada innevata, a sbracciarti come una stupida e la colpa sarebbe mia?» ribatte il ragazzo.

Astrid pensa che lui abbia un tono irritante e una grandissima faccia da schiaffi. E l'ha chiamata stupida? Si costringe immediatamente ad alzarsi, nonostante il dolore lancinante, lui la segue nel movimento, con un'espressione impassibile. Gli punta un dito contro il petto, in cerca di un modo per recuperare la sua dignità.

«Non so che tipo di lavoro tu faccia, ma io dovevo già essere a Liegi con un pezzo di ricambio da portare a mio padre e ora, grazie a te, non solo non potrò prendere un treno a causa della bufera, ma dovrò pure trovare un modo per cercare un passaggio, zoppa!» gli urla contro, furiosa per la situazione.

«Be' in bocca al lupo.» il giovane biondino fa spallucce e fregandosene completamente della situazione si dirige verso l'auto a bordo strada.

Astrid rimane pietrificata dalla sua risposta, quasi incredula per il suo menefreghismo, ma si costringe a scuotersi prima che la sua unica chance di raggiungere la sua città, sfrecci via su una bella macchina veloce. Saltella fino allo sportello del passeggero e bussa sul finestrino, costringendo il ragazzo ad abbassarlo. Lui sbuffa sonoramente, seccato dalla sua presenza.

All I want for Christmas is you// Max Verstappen short novel  Where stories live. Discover now