•6•UN BACIO

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Un bacio...solamente un bacio, era riuscito a scatenare quello che non sarebbe più dovuto succedere.
Si staccarano per riprendere fiato, ma i loro cuori e le loro teste, in quel momento volevano la stessa cosa, e forse, anche loro la volevano.
Un altro bacio  fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Si ritrovarono a salire le scale, piano piano cercando di non cadere, con ancora le loro bocche che si assaporavano delicatamente, per poi arrivare alla camera di Eunji.
Quella camera, che non avrebbero mai dovuto incontrare, o almeno, non in queste circostanze.

Accadde tutto in una frazione e di secondi. Le labbra di Hyunjin, che prima erano su quelle della ragazza, ora erano sul collo di quest'ultima.

Le loro mani, vagavano per i loro corpi, alla ricerca di più contatto. Eunji riuscì a togliere la felpa grigia al ragazzo, lasciando il suo petto scolpito senza nessun indumento che lo copriva. E allo stesso tempo, anche Hyunjin era riuscito a togliere quel top bianco, lasciando Eunji solo con il suo reggiseno di pizzo color cipria.
Le mani possenti del ragazzo, si posarono sui fianchi di quella che era lui definiva la sua migliore amica, portandola sul letto.
Si sdraiarono uno sopra l'altra con ancora le loro labbra attaccate. I loro petti si alzavano e abbassavano irregolarmente, per via della mancanza di aria rubata dai loro baci, che non erano più dolci e delicati, ma passionali e violenti.

Hyunjin, si staccò per guardare per qualche secondo la ragazza sotto di lui, chiedendole con uno sguardo se fosse convinta di quello che avrebbero fatto.

Iniziò a slegare i lacci dei pantaloni della tuta a Eunji, che con le sue esili mani, fece lostesso con i pantaloni di Hyunjin, portandoli alle caviglie.
Hyunjin percorse tutto il corpo di Eunji, con piccoli baci umidi, fino ad arrivare all'elastico dei suoi slip in pizzo, del medesimo colore del reggiseno.
Ogni bacio, era un piccolo ansimo di Eunji, che istigava Hyunjin  a continuare ancora di più.

POV HYUNJIN
Portai le mani sotto la schiena, di quella che sarebbe dovuta essere la mia migliore amica, per slacciarle il piccolo gancio che teneva chiuso il suo reggiseno di pizzo, molto poco coprente.
Alzò la schiena per agevolare il movimento che facevo con le mani partorire quel indumento che ora era del tutto inutile.
Tornai a lasciare piccoli baci umidi su tutto il suo corpo passando anche in mezzo al seno, e lasciando qua è la qualche succhiotto, provocandole sue labbra, qualche gemito, che non aiutava il mio amichetto, che iniziava a pulsare.
Riuscì a toglierle anche l'ultimo indumento che aveva sul suo esile corpo, lasciandola completamente spoglia dei suoi indumenti.
Anche lei riuscì a togliere l'ultimo indumento che separava le nostre intimità.
"Sei sicura?"
Non avrei mai fatto qualcosa che l'avrebbe fatta soffrire, anche se probabilmente già lo stavo facendo e già lo avevo fatto.
"Sì". Mi fermai ancora per qualche secondo ad osservare i suoi occhi, per poi alzarmi dal letto, prendere i pantaloni della tuta che erano per terra, e presi il portafoglio tirando fuori un preservativo dalla bustina color oro.
Dopo averlo messo, mi chiami nuovamente a baciarle il collo, per arrivare al suo inguinale, per poi fermarmi. Con delicatezza entrai dentro di lei con due dita per prepararla, e la cosa, le fece piuttosto piacere, dato i suoni tanto provocanti, che le uscivano dalla bocca.
Tornai sulle sue labbra, e delicatamente, entrai dentro di lei, e iniziai a muovermi piano piano con il bacino.
Le sue mani iniziarono a stringere i miei capelli, lasciando che qualche strazio uscisse dalle mie labbra.
Intorno a noi i rumori sembravano essersi fermati. La pioggia che aveva iniziato a scendere, il vento, il fruscio delle foglie e le auto che passavano, sembravano essersi fermati. Era come se una bolla insonorizzata circondarsi il letto dove eravamo. C'erano solo i nostri gemiti, che sarebbero potuti sembrare volgari, ma in quel momento formavano una strana sinfonia, e la sua voce che mi pregava di andare più veloce.
No, non sarei andato più veloce come lei chiedeva, ma sarei stato io a decidere come sarebbe stato il ritmo, e sarei stato io a decidere quando andare più veloce.
Dopo una buona mezz'ora, la sentì pronunciare quelle 9 parole magiche.
"Hyu-njin t-ti prego...s-sto per venire...per favore-e vai piuveloc-ee".
L'accontentai, e andando più veloce con il bacino, iniziai anche io a parlare. "N-non ancora...ti dirò io quando venire".
Iniziai a andare fino in fondo, lasciando che i suoi gemiti, invasero le mie orecchie.
In quelle ultime spinte, glielo dissi. "V-vieni per me Lee...vieni". E come un comando, venimmo entrambe nello stesso momento, con due orgasmi che cristo dio, mi avrebbero fatto venire voglia di un secondo round.
Sudato, mi sdraiandomi sul suo petto anch'esso bagnato dal sudore, e avvolgendo il suo ventre in un abbraccio, che venne ricambiato a fatica per la posizione.
Passammo così l'ultima ora è mezza, solo con lei sdraiata sul mio petto coperti dalla lenzuola leggere.
Nessuno dei due dormiva.
Lei che mi faceva i gattini sul petto e io che le accarezzavo la schiena nuda per tenerla al caldo.
Mille pensieri mi attraversavano la testa. Avevo sbagliato? No, o forse si, ma no, non avevo sbagliato perché in cuor mio, sapevo di non amare Ara ma lei. Sapevo che quello che provavo non era solo un sentimento di amicizia, ma molto di più. Era amore e lo avevo sempre saputo, ma ero troppo codardo o troppo cieco per ammettere i miei sentimenti.
Avrei dovuto lasciare Ara, o avrei dovuto dimenticare quello che provavo per Eunji e andare avanti con la mia vita?
Non lo so, non sapevo cosa fare, ma ora l'unica cosa giusta da fare secondo me, era confesarle i miei sentimenti.




•My Favorite Perversion •  Hwang HyunjinWhere stories live. Discover now