CAPITOLO 1

2.5K 103 25
                                    

Com'era possibile che la stanza fosse ridotta in quello stato quando lei era stata via solo un minuto? Autumn Cooper osservò la scena di fronte a lei e cercò di farsi sentire dai bambini scatenati. Erano in quattro, ma facevano il chiasso di due dozzine.

"Harry! Simone! Adesso basta, ragazzi! Smettetela subito di tirare la torta addosso a Rebecca e a Ella!"

I gemelli la ignorarono e continuarono a bersagliare Rebecca ed Ella, le sorelline di due anni, che gridavano a più non posso per il divertimento. Ovunque nella stanza c'erano pezzi di torta al cioccolato.

L'allegra zia Autumn rientrò dalla portafinestra, proprio mentre un pezzo di torta le si spiaccicava sulla fronte. Sua sorella Summer, la madre dei bambini, era stata ricoverata d'urgenza in ospedale e lei si era ripromessa che sarebbe stata la pazienza in persona con i nipotini, ma in quel momento dimenticò il proposito e scattò attraverso la stanza. Ma quello era veramente il colmo.

Acciuffò i due più grandi, fremendo dalla voglia di sculacciarli. Invece, si limitò a fissarli e a sibilare con ferocia.

"Ehi, voi due! Avete sentito cos'ho detto? Ora basta! Niente televisione per voi due, andrete dritti a letto dopo il bagno!"

"Ma noi vogliamo vedere il nostro programma!"

Harry, dal viso angelico, ma con un carattere particolarmente difficile, la guardò risoluto, dibattendosi.

"Ma davvero?! Tu guarda che sfortuna... Niente da fare, amico! Non finché non imparerai a fare quello che ti si dice!"

"La mamma ci lascia sempre!" ribatté lui.

"Ma io non sono la mamma e tu farai quello che decido io. Capito?"

Quello era chiaramente un nuovo concetto per il nipote e lui reagì scoppiando in lacrime, imitato pochi istanti più tardi dalle sorelline. Com'era riuscita Summer a farcela con due coppie di gemelli sotto i cinque anni, Autumn riusciva proprio a capire.

Le erano stati affidati da un giorno ed era già esausta. Guardando i pezzi di torta spiaccicati sulle pareti e il tavolo ricoperto di succo d'arancia che gocciolava sul parquet, provò l'impulso di unirsi alle loro lacrime. Invece fece un bel respiro e prese un'altra decisione.

"Okay, ragazzi! Basta piangere!" dichiarò Autumn con fermezza. "Ora puliremo insieme questo disastro. Harry e Simone, vediamo chi è più svelto a pulire?"

"Io, io!"

Come per magia, Harry smise di piangere. I due più grandi corsero in cucina a prendere detersivo e spugna, e Autumn guardò le nipotine più piccole. Anche loro avevano smesso di singhiozzare ed erano impegnate a leccarsi il cioccolato dalle manine, ridendo.

Sollevandole tra le braccia, Autumn le portò in salotto e le posò nel loro box. Non aveva mai approvato l'idea di imprigionare un bambino in quella che sembrava una gabbia, ma ora si rese conto che una simile soluzione preservava le madri dall'esaurimento.

Ritornando in sala da pranzo, trovò Harry e Simone che pulivano soddisfatti. Si unì a loro e ci volle un po', ma infine la stanza venne rimessa in ordine e tutti e quattro i bambini furono lavati, consolati con una storia e infine messi a letto.

Autumn scese per farsi una tazza di caffè. Improvvisamente, dopo il baccano della giornata, aveva la possibilità di sedersi a pensare, e si ritrovò quasi a desiderare di svegliare i nipotini.

Quella mattina, suo cognato Greg l'aveva chiamata in preda al panico per avvisarla che Summer, la sua gemella, era stata ricoverata in ospedale con fortissimi dolori allo stomaco. Autumn era rimasta tutto il giorno con il fiato sospeso e, ora che tutto era tranquillo e silenzioso, la paura la travolse.

TI SPOSERÒ A NATALEWhere stories live. Discover now